Capes – Anteprima Hands On

Capes

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Capes – Anteprima Hands On

Il buon proliferare della strategia a turni restituisce tempo e possibilità di sperimentazione per ogni team di sviluppo che vuole avventurarsi in questo genere che raccoglie a se un numero sempre nutrito e interessato di appassionati, pronti a sperticarsi in gestione e organizzazione delle tattiche. Capes, dei ragazzi di Spitfire Interactive, al netto della produzione sicuramente non da altissimo budget, cerca di ritagliarsi un suo piccolo spazio vitale. Le ispirazioni sono palesi, con quel XCOM che regna sovrano e l’utilizzo di personaggi con superpoteri porta facilmente alla mente Midnight Suns proprio per restare in tema Firaxis, ma sotto quel mantello potrebbe esserci qualcosa di più di un semplice clone.

Sviluppatore / Publisher: Spitfire Interactive / Daedalic Entertainment Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: ND PEGI: 16  Data di lancio: 29 maggio 2024

Abbiamo avuto il piacere di passare una manciata di ore in compagnia di Capes che, come indica il titolo, ci mette nei panni di esseri umani dotati di superpoteri in una realtà urbana dove i supereroi sono banditi.

A King City il controllo viene mantenuto da un’organizzazione che caccia chiunque sia in possesso di superpoteri, annientandoli senza rimorso. Come capita in questi casi, con delle vibes che richiamano tantissimo le lotte interne degli X-Men, una parte di questi eroi vive in clandestinità, combattendo questo sistema di forte oppressione, reclutando più persone speciali possibili, offrirgli un riparo e uno scopo, ovvero difendere i più deboli e combattere per la propria libertà. Veniamo dunque gettati subito nella mischia, con i cattivoni che inseguono una nuova super che gira velocissima in città e il nostro duo di eroi che cerca di entrare in contatto con la stessa.

CAPES, GUERRA AI SUPERS

Pronti via, se avete giocato un qualsivoglia XCOM o un suo figlioccio, non dovete certo aspettarvi un trattamento di benvenuto diverso da Capes che propone uno stile praticamente identico: una mappa divisa a scacchiera, dei turni prestabiliti per ogni unità sul campo (amica o nemica) e relativi tasti di abilità da cui attingere. L’approccio dei turni si suddivide e regala varietà di azione in base al tipo di potere di ogni personaggio: ci sarà il colosso che evocherà rocce per difendere se stesso o gli altri, il cinetico che beneficerà di una potenza offensiva maggiorata e la velocista scarlatta che picchia poco, ma può attingere a più turni di azione.

Scusate ragazzi, non volevamo disturbare il vostro allenamento.

A seconda della quantità di eroi a nostra disposizione (assieme agli altri che si aggiungeranno a noi missione dopo missione) dovremo portare a casa la pellaccia assieme ai diretti obiettivi che ci verranno comunicati; Capes infatti beneficerà anche di un canovaccio narrativo che si dipana in cutscene e sessioni di dialogo tutt’altro che banali. I limiti produttivi si vedono tutti e la modellazione poligonale è vecchia di un paio di generazioni, ma la penna è briosa, piena di vita e volontà e non si vergogna di portare avanti crisi e conflitti tra tutti i personaggi, tra chi cerca di condurre una doppia vita e chi decide di maturare e prendersi le proprie responsabilità a seconda dei propri poteri.

EVIDENTI LIMITI

Al momento di questa prova trovo abbastanza inutile entrare nel dettaglio di alcune meccaniche, fermandomi nel dire che qualche difetto c’è: come detto poc’anzi, i limiti di una produzione sono evidenti e gli sviluppatori cercano di fare il massimo con quello che hanno, per questo ho ben sottolineato un reparto narrativo di tutto punto e sicuramente più brillante e in spolvero se confrontato con gli altri organi produttivi. L’approccio alle partite beneficia di una curva di difficoltà non proprio accessibile. È richiesta sin da subito una sana dose di organizzazione, metodo e cervello, cosa che potrebbe tenere lontano i curiosi ma fare felicissimi gli amanti del genere, anche se alcune forte limitazioni delle mappe presenti potrebbero portare a una forte ripetitività delle azioni dei gioco.

Anche i cattivoni si serviranno di supers per i loro scopi.

Un rischio concreto almeno per quanto visto fino a questo punto. Bisogna anche entrare in sintonia con un sistema di progressione di ogni eroe davvero lento, legato al raggiungimento di obiettivi secondari non sempre facili da raggiungere. Insomma, se già una missione rischia di fallire per un singolo passo falso, figurarsi essere costretti ad eseguire specifici obiettivi secondari, solo per aumentare qualche statistiche di un eroe in particolare.

Al netto delle ovvie limitazioni produttive, gli sviluppatori ripagano i difetti con una narrazione curata e ricca di snodi

Insomma, per questa prima prova di una manciata di missioni, Capes si è rivelato essere un titolo chiaro nelle intenzioni come nella produzione, con uno stile che ricorda più un XCOM Chimera Squad per approccio estetico come narrativo. C’è da capire se la ripetitività dello stile delle missioni quando possa affliggere il gioco procedendo avanti e quanta manovra di sperimentazione possa donarci. Per ora siamo in un terreno di promozione con qualche riserva, per darci appuntamento alla release finale del titolo fissata per il 29 maggio 2024.

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