Hades II – Anteprima Hands-On

Zagreus, iconico protagonista del primo Hades, lascia lo scettro, i pugnali e un’ascia grossa quanto un portone alla sorellina Melinoe, figlia di Ade e Persefone, in cerca di vendetta contro Chronos, il nuovo cattivone di Hades II, ora disponibile in Accesso Anticipato su PC (Steam).

Sera, ho fatto cena da poco, e sto scrollando il cellulare. È così che è iniziato tutto: una notifica sul cellulare e un messaggio di Alteridan che, a sorpresa, diceva in chat redazionale dell’uscita in Accesso Anticipato di Hades II, il nuovo, atteso capitolo del franchise di Supergiant Games, che ho avuto modo di provare negli ultimi due giorni collezionando una marea di sconfitte e conquiste.

Se Hades II fosse uscito nella sua versione completa, staremmo parlando di uno dei papabili candidati al gioco dell’anno. E, lo ammetto, neanche Stellar Blade, Final Fantasy VII Rebirth e altre opere mi hanno fatto tirare fuori questa parola dalla coscienza. Non contando le sofferenze cui sono stato sottoposto, si potrebbe comodamente dire che Hades II non potrebbe essere più completo di così. Invece, ecco la primizia di Supergiant Games, team che, per non scontentare nessuno, ha aggiunto una roadmap nel suo stesso videogioco per mostrare i progressi di sviluppo e a quale punto sarà la produzione una volta pubblicata nella sua interezza. Figata, ho pensato. E lo è davvero.

Nessuno penserebbe che si tratta di un Accesso Anticipato, dopo averlo giocato

Quanto ho giocato, ma soprattutto COSA ho giocato, mostra un’opera che è a punto ottimo. In un mercato in cui ora l’Accesso Anticipato è una moda, Hades II è l’esempio perfetto di cosa significhi farne uno rendendolo ben più completo di molte opere già pubblicate nel corso degli ultimi mesi. Ovviamente, la produzione di Supergiant Games non è affatto ultimata, come spiega il team. Se fosse la versione completa, e qua fantastico, il voto sarebbe al pari di Ori and the Will of the Wisps, valutazione più che meritata, al tempo, per l’opera di Moon Studios. Siamo al medesimo valore, poiché la produzione di Supergiant Games è un’evoluzione che trascende il termine stesso di “More of the same”: è qualcosa di più.

“PER LA MIA FAMIGLIA”

È una storia di vendetta, quella raccontata in Hades II. Se nel precedente capitolo il baldo e forzuto Zagreus si lasciava alle spalle l’Ade, mentre Chronos faceva la sua comparsa con l’obiettivo di riprendersi tutto quanto e dare manforte ai figli che lo hanno esiliato, la giovane Melinoe, protagonista di Hades II, è stata forgiata da Ecate per arrivare a uccidere il padre di suo padre, dei zii Zeus e Poseidone. È la piccola principessina dell’Ade, figlia del Dio della Morte e di Persefone, addestrata sin dall’infanzia, a seguito della sua fuga, per arrivare a reclamare casa sua e a uccidere Chronos.

Tu sì che sai sempre come rassicurarci, Artemide…

Se con Zagreus l’obiettivo era uscire dall’Ade e scappare via felici e contenti, la ragazza ha l’obiettivo di tornarci, reclamare ciò che è suo e uccidere il Titano. Non facendo esagerati spoiler, seppure la trama al momento non sia completa, Hades II presenta un contesto migliore e propone un’ottima protagonista. È difficile non affezionarsi alle sue conquiste, ai suoi malesseri e, soprattutto, alla sua sensibilità: ha perso i genitori e il suo cuore, riempito solo dalla vendetta, è rimasto incontaminato dall’odio. Resta comunque una dea che, privata dei suoi poteri, ha il compito di dover cacciare via un male vecchio quanto la creazione della Mitologia Greca, da cui Supergiant Games, esattamente come il predecessore, ha preso il meglio. Lo studio di sviluppo si è concentrato così tanto sulla lore del mondo e la costruzione dell’universo da renderlo curato sotto ogni punto di vista, trattato in modo tale che il giocatore, entrando in connessione con Melinoe, scoprisse le sfaccettature che lei stessa apprende mentre s’interfaccia con quanto le sta attorno.

Un mondo di gioco che espande il proprio pantheon, esaltando la sua nuova protagonista

Se nel primo era già ben presente una scrittura sensazionale e ben concentrata, in questo nuovo capitolo tutto si eleva all’asintoto, portandolo ad avere una personalità più che dignitosa, per un Accesso Anticipato. Ogni personaggio ha un suo obiettivo, ma soprattutto un suo motivo per essere nel Crocevia, l’hub da cui parte l’intera avventura di Melinoe. Dimenticate, quindi, Zagreus e l’altare solenne del padre Ade, seduto sullo scranno che utilizzava, come Minosse, per condannare chi giungeva nell’Oltretomba.

L’Oltretomba non è un luogo per i deboli di cuore

Il Crocevia, luogo in cui è cresciuta la ragazzina, è un luogo ancestrale protetto da Ecate, una strega che l’ha addestrata per accrescerne i poteri e prepararla a dovere. Questo luogo offre di tutto, ma soprattutto plasma il percorso della protagonista nei funestati campi di battaglia che deve affrontare per arrivare al suo obiettivo. La giovane ha gli occhi pieni di sangue e rabbia. Cosa mi ha colpito maggiormente, tanto che spesso ho parlato con i personaggi solo per vederli al meglio, sono le illustrazioni e il loro design. Incredibile, inoltre, la presenza in alcuni frangenti dei luoghi noti agli appassionati del primo capitolo, come il cocente Asfodelo e il maledetto Tartaro – no, non quello nei denti.

COME UN TUONO, UN’ONDA O IL BATTITO PALPITANTE DI ARTEMIDE

Come accennavo due righe fa, Hades II è un roguelike con visuale isometrica in cui si muove Melinoe in aree, denominate stanze, piene zeppe di nemici di ogni genere. In questo caso, se non si è capito, l’ispirazione è quella ellenica: le creature, le fiere e le bestiole, dunque, fuoriescono proprio da quel mondo tanto affascinante quanto letale, per chi è costretto a vendicare la famiglia contro una delle più grandi calamità divine al pari di Zeus in God of War II, quando Kratos, in pieno di una crisi di nervi, voleva tagliuzzare il Dio del Tuono da parte a parte.

A piangere, lo ammetto, sono stato io.

Comunque, Hades II è un’esaltazione e un’evoluzione della struttura ludica del primo capitolo del franchise. Ma è più grosso, cattivo e denso di cose da fare, talmente tanto denso che riesce davvero difficile a staccarsi. Il combattimento, i buff, le migliorie e la costruzione di una build sono alla base della struttura del gioco, che per l’occasione, oltre a migliorare enormemente la fluidità, garantisce un’assuefazione così plateale da essere totale. Un’assuefazione che, grazie a Demetra, posso esternare in questo articolo senza stare troppo a pensarci. È un videogioco incredibile perché, oltre a evolvere il suo sistema di gioco, aggiunge situazioni che, in passato, non erano presenti. Alcune di esse, infatti, si legano completamente alla narrazione dell’opera. Le azioni, dunque, diventano complementari e legate a quest’ultima. Per chi capitasse qua per la prima volta, Hades II, da buon roguelike, è un videogioco che non garantisce mai ciò che si è conquistato in precedenza: il modo di giocare cambia in base a ciò che si raccoglie run dopo run. L’aggiunta che fa gola, comunque, è la magia: la giovane Melinoe può usarla assieme agli attacchi normali e a quelli speciali.

Hades II, da buon roguelike, è un videogioco che non garantisce mai ciò che si è conquistato in precedenza

Ciononostante, è bene non abusarne: il suo utilizzo continuo, come accade quando si diventa dipendenti dall’abilità che non si può fare a meno, è da usare con parsimonia e attenzione. Il combattimento resta sempre, dunque, la punta di diamante della produzione: ad ampliare ancora maggiormente l’approccio in base a ciò che si conquista, in tal senso, è il roster di nuovi personaggi che compaiono per fare compagnia alla ragazzina. Parlo di Estia e del buon Odisseo, la creatura creata dall’immortale Omero, la voce narrante di questo viaggio che, oltre a riempire l’anima di beltà e passione, dimostra di essere ben più che questo. La mia speranza, a questo punto, è che Supergiant Games faccia in tempo a concluderlo, così da aggiudicarsi quella statuetta che si meriterebbe eccome.

LA GRANDE BELLEZZA DI HADES II

Il game design di Hades II è più evoluto e ben ritmato. Costringe a ragionare, a scegliere come muoversi e quali scelte compiere: è ancora più severo e sa premiare il giocatore, quando quest’ultimo segue le tattiche migliori in base ai buff e ai bonus ottenuti durante il viaggio. Ciò che accade nel Crocevia, infatti, porta la ragazza a migliorare e a scegliere quali abilità equipaggiare. Tutto è concentrato per permettere a Melinoe di riuscire a compiere il suo viaggio, ma tutto, TUTTO, è nelle mani del giocatore. Gli Arcani, delle carte equipaggiabili nel Crocevia, permettono alla ragazza di rafforzarsi a dovere prima di ogni scontro.

Gli scorci di questo videogioco sono semplicemente fantastici.

In tal senso, Supergiant Games, oltre a inserire delle primizie per permetterle di chiacchierare e conoscere meglio chi ha davanti come le Correnti Termali, luoghi che espandono il racconto e la lore del gioco, fondata sugli stessi personaggi. Parte delle risorse, sia per sbloccare nuove armi che per aprirsi strada nell’Oltretomba, è il motivo per cui la progressione in Hades II è, essenzialmente, una meraviglia di grande originalità e passione. Tutto è stato migliorato: Melinoe può entrare in contatto con le creature in modo reale, interagire con l’ambiente e pescare. Tutto, in Hades II, ha uno scopo.

Un videogioco incredibile che è, solamente, in Early Access: non oso immaginare cosa potrebbe diventare

Se per motivi tecnici – tranquilli, anche da questo punto di vista il videogioco va alla grande – non si può definire GOTY, Hades II è, salvo sorprese, il mio personalissimo gioco dell’anno. Indecisi per l’acquisto a causa dell’Early Access? Non siatelo. È una meraviglia, questo nuovo viaggio. Ed è solo una parte, ancora priva del finale, che garantisce lo scontro finale e il new game plus. Una bomba.

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