20XX – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Con ancora la delusione cocente per quel Mighty No.9, che lo stesso Keiji Inafune aveva rivendicato come erede di Mega Man, altra sua storica creazione, la prima visione del trailer di 20XX ha rivelato ai miei occhi l’essenza di un clone della serie, plateale e spudorato. Pur se al limite della denuncia, però, il gioco della neonata Batterystaple dimostra come un copia e incolla incredibilmente personalizzato – e con un’anima tutta sua – possa farsi ricordare da un pubblico molto più esigente del previsto.

Subito dopo un brevissimo tutorial, ove poter apprendere i comandi base della nostra Nina (praticamente una versione al femminile di Mega Man), ci ritroveremo in un HUB di facile interpretazione per cogliere l’essenza di 20XX: il gioco è un roguelite fatto e compiuto che ci invita a finire tutti gli stage in un’unica run, potenziando il nostro personaggio al meglio delle possibilità con la raccolta della valuta di gioco, i “chip”, da utilizzare dopo la sconfitta; in quest’ultimo caso, infatti, potremo iniziare una nuova partita utilizzando la risorsa per acquisire bonus passivi, così da utilizzarli già al primo livello.

SPUDORATO CLONE, MA CON GRANDE PERSONALITÀ

Il più grande complimento che si può fare a 20XX è di non voler mai nascondere la sua natura: la base è quella di Mega Man, identica in ogni dettaglio compreso l’iconico scatto che permetterà di muoverci meglio nei livelli, tutti generati proceduralmente, ma con l’aggiunta di ulteriori – e ottime – meccaniche di gioco.20xx recensione

20XX dimostra come un copia e incolla possa tramutarsi in qualcosa di personale e accattivante

Innanzitutto potremo beneficiare di un valido sistema di loot, che sfrutta un valore chiamato ‘fortuna’ – variabile attraverso appositi oggetti – per regolare i drop di potenziamento dai nemici sconfitti, e dunque i bonus passivi che incrementeranno i valori di attacco, difesa e velocità. Altro fattore importante per le statistiche sarà la ‘potenza’, che influirà sull’uso delle abilità che riusciremo ad assimilare: oltre al classico attacco base del cannone bionico, potremo potenziarci con più di una dozzina di attacchi alternativi tra boomerang, mitragliatori, raggi laser, onde di energie o barriere temporanee infuocate. Tutti questi attacchi sono attivabili con un tasto predefinito e consumeranno potenza, facilmente ricaricabile da sfere droppate dai nemici o da appositi distributori disseminati nello stage, allo stesso modo dei punti vita. Visto, però, che stiamo parlando di cloni, lo stesso HUB di gioco ci da dalla possibilità di switchare Nina con un secondo personaggio, Ace, altro robot che, invece di sparare con un cannone, può contare su una piccola ma efficacissima spada di energia.

Se qualcuno ci stesse pensando, posso confermare che Ace non è altro che uno specchio di Zero, ulteriore personaggio iconico della saga di Mega Man. La presenza di due eroi aumenta notevolmente la longevità del titolo, specie per chi ha voglia di approfondire il lato potenziamenti; tolte le abilità, di fatti, utilizzabili da entrambi i robot, sia Ace che Nina avranno diversi attacchi base che potranno essere cambiati o modificati durante l’avventura: Con appositi power up permanenti, Nina potrà coprire col cannone un raggio di azione di 360°, sparando automaticamente in tutte le direzioni; dal canto suo, Ace potrà scambiare la sua spada con una lancia o un’ascia. Tante piccole possibilità di gioco, insomma, che cambiano sia il pattern di attacco che le statistiche, inducendo il giocatore a scegliere preventivamente in quale modo affrontare i dieci stage e i relativi boss proposti. Questo aspetto si riflette anche nelle statistiche di difesa, con l’opportunità di ottenere potenziamenti per l’armatura, evidenziati da variazioni cromatiche ben visibili sul personaggio.

QUALCOSINA NON FUNZIONA

Per riassumere il cuore pulsante di un titolo come 20XX, va anche sottolineata la venatura GdR assolutamente non fine a se stessa, capace di portarmi più volte a consultare il piccolo inventario con tutti i valori di oggetti, armi e abilità, così da presentarmi al meglio nella sfida successiva.

20xx recensione

Va sottolineata la venatura GdR assolutamente non fine a se stessa

Non è tutto oro quel che luccica, però, e i difetti di 20XX pesano come macigni. Partiamo proprio dal livello di sfida: notevole, ti stuzzica e non risulta mai frustrante, ma la creazione procedurale dei livelli si rivela poco varia e, già attorno alla quinta o sesta run, il senso di dejà vù comincia a farsi insistente. Forte delusione anche sul fronte dei boss finali, ben strutturati e concepiti ma anche prevedibili, con sfide poco interessanti che smorzano l’entusiasmo proprio sul più bello, risultando meno faticose degli stage subito precedenti. Anche esteticamente si poteva fare di più, con animazioni ridotte all’osso e fondali disegnati senza cura, al punto che sembra di percorrere sempre lo stesso stage. Non basta inserire un cubetto di ghiaccio o una pianta velenosa per identificare quel particolare livello e diversificarlo dagli altri. Tutto sembrerà identico agli occhi di qualunque giocatore, che sia più o meno attento a simili dettagli.

…E IL MULTIPLAYER?

Per finire, 20XX ha un’incredibile arma di distruzione di massa, ovvero la possibilità del multiplayer locale e online, elemento che aumenta esponenzialmente la dose di divertimento. Giocare con un compagno risulta un’esperienza ricca, vivace, frenetica; il gioco stesso propone un’ulteriore livello di sfida connesso alla presenza di un secondo giocatore attivo, con annessi drop finali che risulteranno più ricchi per entrambi. Pure su questo lato, però, non tutto va liscio come l’olio, e anzi va evidenziata la fastidiosissima instabilità delle partite, con i server che fanno addirittura fatica a riconoscere quando uno dei due giocatori lascia la sessione. In particolare, su una serie di dieci sessioni in cooperativa, almeno in tre sono stato cacciato via o lasciato solo dal compagno che abbandonava; peraltro, la run continuava imperterrita proponendo un grado di sfida assolutamente sbilanciato, con tanto di ricompense a cui non potevo attingere perché dedicate al compagno d’inizio partita…

Se Mighty No.9 è stato, per il sottoscritto, una notevole delusione, 20XX si è dimostrato la giusta alternativa per chi cerca un “Mega Man like” – a tratti un vero e proprio clone di Mega Man X4 – con l’inserimento di una forte componente GdR che aumenta drasticamente longevità e divertimento. La luce del gioco di Batterystaple brilla, insomma, nonostante la natura vistosamente derivativa; per lo stesso motivo, dispiace che il multiplayer risulti deficitario e la sfida poco costante, a buoni livelli tranne che negli scontri con i boss.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Clone divertente con elementi GdR ben studiati.
  • Livello di sfida mai frustrante.
  • Multiplayer divertente...

Contro

  • …ma fortemente instabile.
  • Boss troppo semplici.
  • Esteticamente povero e ripetitivo.
7.2

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

Password dimenticata