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Far Cry 5

PC PS4 Xbox One

Far Cry 5 – Provato

 

In una location agghindata come la chiesa da cui predica il folle Joseph Seed, con tanto di panche, inginocchiatoi, leggio e bandiera americana al soffitto al posto del crocefisso, Ubisoft ci ha invitati a Londra a provare l’ultima build di Far Cry 5, il nuovo capitolo della serie open world a cui abbiamo già dedicato la cover story del numero 346 di The Games Machine.

CARTOLINE (INSANGUINATE) DAL MONTANA

Rispetto a quanto giocato a Los Angeles (e non a Colonia, ma semplicemente perché i contenuti erano assolutamente gli stessi), non eravamo più limitati a una sola quest e alla missione in cui Nick Rye ci metteva a disposizione il suo aeroplano leggero, ma ci siamo trovati dinnanzi all’intera regione di Holland Valley, il “regno” del pastore Joseph Seed. La partita è cominciata esattamente dopo la missione di liberazione dell’avamposto giocata all’E3, con la possibilità di scoprire tutto quel che il gioco ha da offrire in termini di quest principali, attività secondarie ed esplorazione. Il problema, capite bene, è che la mole di cose da fare è tale e tanta che due ore scarse (quanto concessoci dagli stretti tempi di trasferimento in giornata nella capitale londinese) bastano giusto a capire da che parte tira il vento, e come evitare di essere sbranati dagli orsi. Senza peraltro riuscirci.

far cry 5 anteprima

Si possono assoldare fino a tre soldati, che ci seguiranno ovunque e ci aiuteranno a portare a termine le missioni

Che fare, dunque, se non procedere alla cieca? Un clic sul pulsantone touch del pad della PlayStation 4 Pro allestita per l’occasione per accedere alla mappa – quasi interamente coperta dalla “fog of war” che nasconde le zone non ancora esplorate – e via: si seleziona una missione della storia, assolutamente a casaccio, senza contesto, e ci si attrezza per portarla a termine. Prima di buttarsi nella mischia senza costrutto, però, mi sono preso del tempo per girovagare per Fall’s End e far la conoscenza di due personaggi non giocanti, che ho immediatamente arruolato per farmi dare una mano. Durante la partita se ne incontreranno diversi, ma solo tre potranno essere assoldati contemporaneamente: ogni personaggio possiede caratteristiche e approcci specifici ai combattimenti, ed è utile quindi – diversamente da come ho fatto io – scegliere con oculatezza a chi affidarsi per portare a termine le missioni.

Come in Ghost Recon: Wildlands, i soldati così arruolati ci seguono ovunque, e portano a termine i semplici ordini che gli si impartiscono. Ho trovato la gestione di questo aspetto un po’ più farraginosa delle avventure boliviane dei corpi speciali di Tom Clancy, ma per correttezza va anche detto che con ogni probabilità la versione finale si preoccuperà di spiegare questa e tutte le altre dinamiche del gioco con la giusta attenzione.

far cry 5 anteprima

La prima missione che ho giocato – pescata assolutamente a caso, lo ripeto – prevedeva di liberare tre ostaggi della setta di Seed, eliminando di fatto quasi contemporaneamente tutti i loro aguzzini, pena il fallimento della quest. Una missione che ha imposto un approccio del tutto simile al già citato Wildlands, con il cannocchiale che permette di “taggare” i nemici, e il comando ai propri compagni di procedere a eliminarli in maniera silenziosa.

Le variabili in gioco sono sempre tante, e possono cambiare in un attimo lo scenario in cui ci si muove

Un compito tutt’altro che banale, almeno nella mia esperienza, vuoi per la scelta non azzeccatissima dei compagni di missione, vuoi perché le variabili in campo erano davvero molte, e tutte mutavano il quadro della situazione in maniera rapida e improvvisa (un nemico che fa un percorso diverso, o che reagisce in maniera differente al nostro arrivo), costringendo a un rapido e non sempre efficace cambio di piani. La seconda missione scelta – sempre a casaccio – era invece più canonica, e prevedeva di liberare un’azienda agricola e restituirla ai suoi legittimi proprietari, al termine di un lungo scontro a fuoco. In questo caso, l’attenzione è caduta sull’ottimo design della minuscola porzione di mappa in cui si è svolta tutta la sparatoria, contorta il giusto e ricca di opportunità tattiche, sia che si prediligano le armi da contatto che i fucili di precisione.

far cry 5 anteprima

Ogni quest portata a termine con successo contribuisce a diminuire l’influenza del culto di Seed nella regione, e di conseguenza permette di accedere a un maggior numero di attività, personaggi da arruolare, negozi dove comprare armi e auto, vendere quanto raccolto con la caccia e la pesca, e in generale gestire tutto l’aspetto economico del gioco.

In co-op, ho passato dieci minuti a guardare la nuca del pilota seduto davanti a me

Per l’ultima parte della prova di Londra mi sono alleato con un collega spagnolo, e insieme abbiamo affrontato una missione in co–op, modalità con la quale può essere portata avanti tutta la partita, dall’inizio alla fine, con drop–in e drop–out dinamico in qualsiasi momento. Anche qui, visti i tempi ristretti, la scelta sulla quest da fare è stata più o meno casuale, ed è purtroppo ricaduta in quella di recupero del piccolo aereo di Nick Rye: dopo aver eliminato un po’ di cattivi, siamo scappati a bordo del velivolo, dove ho trascorso immobile – seduto sul sedile posteriore – una decina di minuti a osservare la nuca del pilota, a guardarlo raggiungere i vari checkpoint e abbattere installazioni nemiche, senza la possibilità di sporgersi per sparare, o di scambiarsi di posto come invece accade nelle auto. Abbiamo scelto una missione sbagliata, ma per la versione finale del gioco credo sia legittimo attendersi un tuning più attento di questo genere di cose.

PENITENTIAGITE!

E già che parliamo di cose che mi hanno fatto storcere il naso, non posso non citare i numerosi bug in cui mi sono imbattuto nel corso della prova, anche e soprattutto nella parte co–op della partita. Niente che non possa essere risolto da qui all’uscita del gioco, intendiamoci, ma in diversi casi l’azione si è “rotta” per via del comportamento anomalo dei soldati arruolati (che si “buttano” sotto la macchina appena si parte per una missione), di un orso sbucato da un container e mi ha sbranato in due morsi (altro che jump scare!), di un’auto che sparisce mentre si sta guidando, lasciando il conducente a galleggiare sull’aria per una decina di metri prima di finire rovinosamente a terra. Cose così, insomma.

far cry 5 anteprima

Il Montana iperviolento e fondamentalista di Ubisoft rimane di gran lunga l’aspetto più affascinante di Far Cry 5

Al termine di questo nuovo giro nel Montana mi sono però portato a casa un sacco di cose buone: da un lato, l’apprezzamento per i passi avanti compiuti sul fronte grafico, con un gioco che si presenta molto più curato nei dettagli, nei modelli dei personaggi, e nel colpo d’occhio generale, davvero notevole. Si conferma, come del resto è sempre stato per la serie, la gran varietà di armi e gadget a disposizione del protagonista, in grado di assecondare tanti stili di gioco, tutti ugualmente gratificanti. E sì, mi piace anche il fatto che il vice-sceriffo di cui vestiamo i panni sia una persona qualunque, un “non personaggio”: una scelta narrativa che sottolinea e rimarca quanto è invece importante tutto il resto, dal cattivo Joseph Seed al mondo di gioco, pieno zeppo di cose da fare, che fa venire una voglia matta di esplorarlo da cima a fondo.

Ed è proprio questa la cosa di gran lunga più affascinante di tutto il progetto Far Cry 5: il Montana immaginato da Ubisoft è assurdamente violento, ma al tempo stesso inondato dal sole che illumina spazi verdi a perdita d’occhio, intrisi della familiarità che ci viene da decenni di film e telefilm ambientati negli Stati Uniti, con i pick–up arrugginiti, le mucche al pascolo e le bandiere stelle e strisce fuori da ogni casa. Le cassette delle lettere con la bandierina rossa alzata, e una chiazza di sangue che copre il nome scritto con la vernice. Le staccionate bianche attorno a una fattoria, a cui è crocifisso un poveraccio senza nome.

Far Cry 5 uscirà il prossimo 27 marzo per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

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