ghost of tsushima legends intervista

Ghost of Tsushima

PS4

Ghost of Tsushima Legends: tra Storia e Folklore – Intervista

Oggi esce un pezzo davvero ghiotto: un’espansione gratuita per Ghost of Tsushima che introduce un New Game Plus, il co-op multiplayer Legends, novità per il Photo mode e tanto altro. Noi di TGM siamo come sempre sul pezzo e vi offriamo in esclusiva italiana un’intervista con Nate Fox e Darren Bridges, rispettivamente Creative Director e Lead Designer di Sucker Punch. Con questi due pezzi grossi dello studio statunitense abbiamo chiacchierato sia delle novità che di alcuni aspetti che hanno reso il loro gioco uno dei capolavori di quest’anno.GHOST OF TSUSHIMA LEGENDS INTERVISTATGM: Anche il prestigioso settimanale nipponico Famitsu [l’unica rivista videoludica in giro da più tempo di TGM, ricordiamocelo, ndr] ha scritto che Ghost of Tsushima racconta un capitolo tumultuoso della storia del Giappone meglio di quanto nessun sviluppatore del Sol Levante abbia mai fatto prima in un videogioco. Wow. Che tipo di preparazione, tra viaggi e studi, ha permesso di raggiungere un risultato così credibile e vibrante?

Nate Fox: Quando abbiamo iniziato a sviluppare Ghost of Tsushima sapevamo che, in quanto statunitensi, non eravamo equipaggiati in maniera appropriata per l’impresa che avevamo di fronte. Ci ha davvero aiutato essere parte della famiglia Sony, perché i colleghi degli studi giapponesi e ci hanno subito aiutato con la preparazione dei nostri viaggi di ricerca. Non solo abbiamo visitato l’isola di Tsushima per carpire l’essenza di molti dei suoi luoghi più iconici, ma abbiamo anche esplorato molte altre zone della nazione per capire meglio sia l’architettura del tempo, sia tanti elementi chiave di quella cultura. Abbiamo anche parlato con tanti esperti, da cui abbiamo imparato, per esempio, come combattevano i mongoli, oppure quali erano le credenze popolari più radicate. Abbiamo continuato a chiedere supporto a tanti consulenti per tutto il tempo dello sviluppo, e questo alla fine ha portato al successo che il gioco ha avuto anche con il pubblico nipponico. Per questo devo ringraziare tutti i professionisti che ci hanno aiutato e tutti i colleghi giapponesi.

GHOST OF TSUSHIMA LEGENDS INTERVISTA

Nuove classi, nuovi equipaggiamenti, nuove maschere di bellezza… cosa si può volere di più dalla vita?

TGM: Ghost of Tsushima cerca di rimanere il più possibile fedele alla realtà, giustificando i miti e le leggende giapponesi come gossip o pettegolezzi. Per esempio, quando una contadina ci dice che i suoi amati sono stati uccisi da un Kappa, noi poi scopriamo che gli assassini sono dei comunissimi banditi. C’è una ragione precisa per cui la dimensione esoterica del folklore giapponese sia stata messa da parte in favore del realismo?

NF: Ghost of Tsushima è un gioco essenzialmente single player. Il nostro obbiettivo era di creare un’esperienza realistica in cui il giocatore vive le avventure di un samurai nelle campagne del giappone feudale. La gente che viveva a quel tempo credeva in moltissime entità sovrannaturali. Credevano che nei boschi vivessero i kami, credevano nella presenza di innumerevoli spiriti, alcuni dei quali malvagi. Noi abbiamo preso il punto di vista di una persona moderna, che vede oltre questo strato di animismo in cui sono immerse le persone intorno a lui. Ovviamente sapevamo che la modalità Legends sarebbe arrivata e avrebbe esplorato la componente più strettamente fantasy di questo mondo, per cui abbiamo cercato di mantenere le due facce della medaglia separate.

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