Tai Yasue è uno dei volti di Square Enix più famosi per il mondo europeo, intanto perché è uno di quelli con cui parlare è poco problematico dal punto di vista linguistico visto il suo ottimo inglese, e un po’ perché al suo nome si collegano due produzioni molto amate qui da noi, come Vagrant Story e molti dei titoli dell’universo Kingdom Hearts. È proprio della serie che ci porta a spasso tra i mondi Square Enix e quelli Disney che abbiamo avuto modo di chiacchierare con il co-director nipponico durante la nostra permanenza a Los Angeles, e in particolare ci siamo seduti amabilmente a un tavolo per scoprire qualcosa in più su Kingdom Hearts 2.8 HD Final Chapter Prologue, la collection in uscita a dicembre 2016.
UN PO’ D’ORDINE
Intanto ricapitoliamo un attimo la situazione, vista la complicatissima linea temporale multipiattaforma di Kingdom Hearts. Proprio con l’aiuto di Yasue abbiamo un attimo ricostruito i contenuti della nuova collection, che vede al suo interno un film d’animazione lungo un’ora, dal titolo Kingdom Hearts χ Back Cover, che racconta una delle storie delle origini dei Foretellers, prima della Keyblade War, e si collega al gioco per Android e iOS in uscita in Europa proprio a giugno; gli altri due contenuti dell’esclusiva collezione per PS4, invece, si collocano prima del futuro e attesissimo Kingdom Hearts 3, e sono Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance, remake in HD del gioco uscito su Nintendo 3DS, e un titolo nuovo di zecca, che è un vero e proprio prequel di Kingdom Hearts 3, dal titolo Kingdom Hearts 0.2: Birth by Sleep – A Fragmentary Passage.
2.8 non è un episodio dedicato esclusivamente ai fan di lunga data della serie
SALTO NEL FUTURO
La strada verso Kingdom Hearts 3 inizia con la conversione di Dream Drop Distance, che sbarca dunque su PS4 guadagnando una gran bella opera cosmetica grazie ad Unreal Engine 4: i modelli dei personaggi sono stati completamente realizzati da zero per essere al passo con i tempi e l’intero gioco potrà godere dell’oramai pedegree generazionale dei 1080p e dei 60fps. La rivoluzione estetica passa anche dalle animazioni, fluide e più armoniose e, in generale, un uso di shader ed effetti grafici che vuole nobilitare un titolo che, ovviamente, nasce scarno data la dotazione hardware della console portatile di Nintendo.
Non abbiamo giocato al titolo, ma da quanto visto l’opera di restyling è fatta a modo, ma di certo non c’è da aspettarsi il look di un gioco della generazione attuale, quanto semplicemente un generale ammodernamento del comparto estetico e una complessiva levigatura dei poligoni. Più interessante è la transizione dei controlli, visto che abbandonare il touch screen del 3DS ha costretto Square Enix a ripensare non solo l’intero schema e adattarlo al pad di PS4, ma anche a rivedere alcune dinamiche, che sono state riprogettate completamente da zero per essere divertenti anche su home console. Yasue si riferisce soprattutto ai minigiochi e al Reality Shift di Riku, che facevano un uso peculiare dello schermo inferiore della console portatile di Nintendo: “L’intento era di conservare quella sensazione di novità e dinamicità anche su PS4, e credo ci siamo riusciti”, ci dice il co-director. Al momento, complice anche il suo sorriso contagioso, non possiamo che fidarci sulla parola.
ALLA SCOPERTA DI AQUA
Continuando a percorrere la strada di approccio a Kingdom Hearts 3 è inevitabile non parlare di Kingdom Hearts 0.2 Birth By Sleep: A Fragmentary Passage, episodio che va a mettersi in coda al titolo PSP e PS3, ma che si focalizza sul viaggio di Aqua, uno dei tre protagonisti del gioco originale. “Aqua è un personaggio delicato, anche malinconico perché è intrappolata in un mondo oscuro. Dal momento che sarà una figura importante anche per il futuro della saga, 0.2 è un gioco che serve soprattutto per entrare in sintonia con lei. L’empatia per i personaggi è una delle caratteristiche più importanti di Kingdom Hearts, e l’idea è che i giocatori si affezionino ad Aqua e comincino a essere partecipi della sua storia, preoccuparsi per il suo destino”.
l’impronta action J-RPG sembra essere quella classica della serie
Detto ciò, tornando al gioco, per certi versi siamo davanti a un anticipo, almeno dal punto di vista tecnico, di quello che vedremo in Kingdom Hearts 3. L’Unreal Engine 4 è sfruttato a modo, e Aqua si muove sinuosa attraverso gli schemi di gioco fra effetti luce e scorci che descrivono a meraviglia il connubio tra i mondi Square Enix e Disney. Gli elementi a nostra disposizione, dal punto di vista ludico, sono pochi, ma la suggestione che, almeno personalmente, ha esercitato il connubio Yasue/gioco mi ha lasciato una sensazione positiva. Restano da verificare tante cose, ma l’impronta action J-RPG sembra essere quella classica della serie e, in termini puramente di impatto, è molto probabile che i fan della saga impazziranno abbastanza già da questo aperitivo di Kingdom Hearts 3. Questo, senza nulla togliere al valore del gioco, visto che Yasue, per quanto ci conferma la durata breve dell’avventura (grossomodo quanto un singolo mondo della serie principale), sottolinea essere un episodio di Kingdom Hearts fatto e finito. Ho provato a strappargli qualche anticipazione sugli elementi Disney presenti in esso, ma purtroppo vige ancora la segretezza. Non ci resta, dunque, che aspettare un altro po’ e restare fiduciosi, perché la magia di Kingdom Hearts sta per tornare, e speriamo possa meravigliarci ancora una volta.