Assassin’s Creed Valhalla è un’opera poliedrica che fa tesoro di quasi tutte le lezioni al tempo stesso insegnate e apprese dai suoi predecessori

Spesso verremo chiamati a effettuare delle vere e proprie indagini per venire a capo dei più disparati misteri.
L’open world di Assassin’s Creed Valhalla offre quindi un gran numero di opportunità e appare molto più vivo e delineato rispetto a quello del suo diretto predecessore. È più compatto rispetto all’intera penisola del Peloponneso (e relative isole del Mar Egeo), ma proprio per questo è anche più denso di attività. Ogni contea ha poi i suoi tratti distintivi che la rendono differente dalle altre, anche e soprattutto sotto il profilo prettamente estetico. Come non citare le lussureggianti pianure del Cent, le rigogliose foreste delle Essexe, o il triste degrado di una Lunden (vecchia Londinium e futura Londra) che ancora prova ad aggrapparsi alle vestigia di un Impero Romano da tempo caduto e dimenticato. Se dunque due anni fa definivo con il termine “magico” quell’Odyssey ambientato nella Grecia Antica, Assassin’s Creed Valhalla è un’opera poliedrica che fa tesoro di quasi tutte le lezioni al tempo stesso insegnate e apprese dai suoi predecessori. L’epopea del vichingo Eivor decreta così la maturità di una formula di gioco sempre più valida e sfaccettata. Ora, se solo Ubisoft riuscisse a tirar fuori un comparto narrativo all’altezza di tutto il resto…
In breve: Se Odyssey ha rappresentato il punto di non ritorno per la serie, Assassin’s Creed Valhalla è senz’altro l’opera della maturità di una formula di gioco sempre più completa e con un’identità ancora più marcata. Purtroppo permangono ancora alcuni difetti storici, tra cui un comparto narrativo non all’altezza di una costruzione del mondo di gioco attenta e sfaccettata, nonché una scrittura dei dialoghi banale. L’avventura di Eivor offre comunque decine e decine di ore di divertimento assicurato, merito anche di un sistema di combattimento rinnovato che riesce a esprimere al meglio l’innata brutalità del protagonista.
Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Impostando il livello di dettaglio su “Molto alto” e giocando alla risoluzione di 1440p sono riuscito a mantenere più o meno stabilmente i 60fps, tuttavia segnalo dei cali di performance importanti nelle situazioni più concitate, soprattutto durante gli assalti e le razzie.