Per quanto mi sforzi di non cadere vittima del meccanismo che stritola tutti i giocatori dal primo all’ultimo, sono umano anche io e ogni tanto devo resistere a tentazioni davvero infami. Mi piacerebbe dire che la maturità accumulata in quasi trent’anni di passione mi permette di resistere alle avance di un mercato ammaliante come il canto delle sirene, ma sarebbero solo balle. Non ci riesco, ne h...[Continua]
Per qualche giorno mi sono chiesto se fosse giusto o meno scrivere questo editoriale. Non voglio mica dare l’idea di uno che si erga a scrivere cos’è giusto e cosa è sbagliato desiderare nella vita, o quali siano i progetti che meritano un remake nel 2018 (tipo che so… Shadow of the Colossus) e quelli che non lo meritano (tipo che so… Crash Bandicoot), perché significherebbe essenzialm...[Continua]
Torno a parlare di Monster Hunter World perché in fin dei conti è la singola attività che mi ha rubato più tempo negli ultimi due mesi. Il contatore è fermo a 140 ore circa, in attesa di nuovi aggiornamenti. Proprio qualche giorno fa è arrivato un update gratuito che ha portato, oltre a una serie di bilanciamenti per le armi, anche un nuovo mostro, il Deviljho. Un avversario temibile, che in più d...[Continua]
Inizio la recensione con una bomba: fan dei vecchi Suikoden, drizzate le orecchie (da gatto!) e leggete fino in fondo. Parto così, perché è un incipit che su di me avrebbe fatto sicuramente presa: il mio passato è profondamente legato al gioco di ruolo giapponese dell’epoca PlayStation. Soprattutto, ci tengo a dirvi che sono molto felice di aver giocato Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, perch...[Continua]
Un progetto molto fortunato quello di The Way of Life degli sviluppatori italiani CyberCoconut. Ho avuto il piacere di conoscerli e farci una chiacchierata in una delle scorse edizioni della Games Week milanese. Avevo da poco provato la versione free del loro gioco e ne ero rimasto colpito, sia dal titolo in sé che dalla storia che l’aveva originato: nato durante una game jam, poi arrivato quasi p...[Continua]
Sono un po’ nervoso perché so che sto per farmi nemici un bel po’ di voi. Però, scusate, dovevo dire la mia su uno degli “scandali” che stanno scuotendo il piccolo e rabbioso mondo dei videogiochi. Devo dire la mia perché, a quanto pare, è un’opinione assolutamente in controtendenza e mi piacerebbe raccontarvi perché la penso così. Con buon senso, a mio modo di vedere le cose. Se avete letto il ti...[Continua]
Un mio conoscente si è rifiutato di comprare Monster Hunter World dicendo che, secondo lui, farmare nei livelli avanzati è troppo faticoso e non gli dà nessuna soddisfazione. L’ha definito lavoro non retribuito. Inizialmente l’ho considerata una sciocchezza e tutt’ora mi dispiace per lui, perché si è perso sicuramente una delle esperienze multiplayer più interessanti dell’anno ma… mi trovo a pensa...[Continua]
La mia tesi di laurea era totalmente incentrata sulla figura dell’androide e sull’evoluzione delle Intelligenze Artificiali. Essendo un mezzo filosofo, un mezzo letterato e pure un mezzo “che ne so”, gli aspetti analizzati non erano tanto quelli tecnici relativi alla possibilità di dar vita a una macchina semi-umana, quanto quelli teorici. Uno degli argomenti più interessanti era legato al concett...[Continua]
Mi capita sempre più spesso di ritrovare nelle recensioni e nelle opinioni di amici e conoscenti le parole walking simulator come aggettivo denigratorio nella descrizione di un videogioco. Come a dire: è solo un walking simulator. Una definizione nata già con un pizzico di sdegno (perché – con tutta la buona volontà – chiamare un videogioco “simulatore di passeggiate” è tutto tranne che lusinghier...[Continua]
Quando ho scoperto il primo Reigns ero a Colonia, con l’allegra banda di TGM. Di ritorno da una delle distruttive giornate su e giù per la fiera, steso sul divano in fin di vita, ho scaricato questo nuovo giochino di cui tutti parlavano. Ho passato tutta la serata azzeccato sui tarocchi digitali, cercando di superare il record di Davide e degli altri amici. Una droga: non solo il sistema era spass...[Continua]
Parliamo un attimo di cose serie, io e voi. Parliamo del fanservice. Ultimamente mi sono trovato a discutere animatamente con un bel po’ di amici: la pietra dello scandalo è stata Xenoblade Chronicles 2 e, soprattutto, la quantità di fanservice che – a loro dire – rendeva il gioco fastidioso. GIacché voglio sapere il vostro parere, lanciando questo super sondaggione universale, vi racconto cos’è s...[Continua]
Go Nagai è uno dei nomi più importanti nell’ambito dei fumetti giapponesi e Devilman, insieme a Mazinga, è probabilmente la sua opera più conosciuta e amata. Nonostante abbia visto la luce quasi 50 anni fa, il capolavoro del maestro mantiene ancora oggi la sua carica eversiva e resta attuale in tutta la sua crudezza e nella profonda sfiducia verso il genere umano. Quando Netflix ha commissionato u...[Continua]