Dopo aver consegnato alla storia dei videogiochi una trilogia basata sull’uomo pipistrello di DC Comics, il destino di Rocksteady sembrava quello di buttarsi a capofitto nella creazione di nuovi progetti, lasciando il compito di continuare la Arkham saga a team differenti. Warner Bros., d’altronde, aveva già affidato in passato la creazione di uno dei capitoli della serie ad altri svilippatori, e con la conclusione di Arkham Knight, approdato nei mesi scorsi su console di corrente generazione e su PC, aveva chiarito come gli autori del marchio sentissero di aver ormai toccato una nuova maturità del medium e fossero pronti a dedicarsi ad altro. Alcune voci insistenti volevano Rocksteady impegnata nella creazione di un titolo dedicato a Superman (e sinceramente una loro reinterpretazione dell’illustre personaggio dei fumetti mi intriga a dir poco), ma evidentemente toccherà attendere ancora un po’: il passaggio alla realtà virtuale di Batman li ha visti tornare protagonisti, in un breve capitolo dal sapore tragico, surreale e caratterizzato da un lirismo di fondo che non credo abbia eguali nell’attuale panorama videoludico VR.
“TI HA LASCIATO AGONIZZARE FINO ALLA FINE”
Batman: Arkham VR si colloca all’interno di quelle brevi esperienze story driven della durata di poco più di un’ora, calando completamente il giocatore nei panni di Bruce Wayne e inscenando una tragica conclusione agli eventi successivi a quelli visti in Batman: Arkham Knight.
Il palcoscenico è particolarmente dettagliato e di grande atmosfera
Il palcoscenico su cui sono rappresentate le fasi esplorabili (per così dire, vista la limitatezza del movimento spaziale), pur essendo molto ridotto, si dimostra particolarmente dettagliato e di grande atmosfera, oltretutto arricchito da collezionabili ed easter egg che vanno scovati a suon di scansioni ambientali subito dopo la conclusione dei titoli di coda, quando la storia viene resa ripercorribile capitolo per capitolo. L’interazione è limitata, ancorata ai limiti voluti dagli sviluppatori per rendere lo scenario il più accessibile possibile ai neofiti dell’esplorazione in VR e alle persone sensibili al motion sickness, ma vi assicuro che Arkham VR è una delle esperienze migliori fra quelle attualmente vendute per PlayStation VR, sia dal punto di vista squisitamente tecnico che da quello prettamente ludico.
L’impianto artistico – a partire dai modelli poligonali – è ripreso direttamente da Arkham Knight, eppure l’estetica risulta fresca ad attraente grazie all’impressione di trovarsi effettivamente all’interno dell’universo di Gotham, con i suoi eroi e le sue nemesi. Ambientato quasi sempre in spazi ridotti, Batman: Arkham Knight evitata accuratamente i limiti di calcolo della neo-coppia PlayStation 4 e PlayStation VR, con un colpo d’occhio finale che nulla ha da invidiare al già citato ultimo capitolo arrivato su PlayStation 4, Xbox One e PC. Se l’occhio è appagato, l’alta rigiocabilità (resa possibile dal reperimento dei collezionabili), le sfide dell’enigmista e le fasi di utilizzo del batarang sono più che sufficienti ad ancorare anche il più scettico dei giocatori ai PS Move. Io stesso, pur essendo lontanissimo dalle manie di completismo tipiche dei “cacciatori di trofei”, mi sono sentito quasi in dovere di scavare più a fondo, nella speranza di prolungare il più possibile la mia avventura nei panni dell’Uomo Pipistrello, o per meglio dire, dell’uomo distrutto e dilaniato dal rimorso che si cela dietro alla maschera dalle orecchie a punta.
il team ha optato per un sistema di movimento “a teletrasporto”
I primi vagiti della Realtà Virtuale per console offerti da PlayStation VR e Batman Arkham VR fanno letteralmente sognare ad occhi aperti. Le soluzioni registiche mutuate dalle fasi più surreali dei capitoli canonici, unite ad un’atmosfera resa viva e pulsante dalla grande abilità di Rocksteady, rendono questa breve avventura un vero e proprio biglietto di sola andata per Gotham City. Sia che siate appassionati del fumetto DC, sia che non abbiate mai toccato un capitolo della serie Arkham, questa è semplicemente una delle esperienze maggiormente consigliabili attualmente disponibili per il visore di Sony.