Black Jewel - Recensione

PC

Oscar Celestini è un artista poliedrico e un grande amante del retrogaming. Di giorno realizza fumetti o li colora per Bonelli, Star Comics, DC e altre case editrici; di notte, invece, si trasforma in un programmatore indipendente in cerca fondi, non sempre con lo sperato successo, sulle piattaforme di crowdfunding. Lui, tuttavia, non si scoraggia e, alla fine, i suoi giochi li realizza lo stesso; magari facendo un po’ di fatica in più, ma sempre con grande entusiamo. Lo stesso che, per intenderci, lo portò anni addietro a realizzare un frenetico spara e fuggi a piattaforme chiamato Broken Core, e a pubblicizzarlo così: “Vi sono piaciuti Turrican e Mega Man? Allora aggiungete un paio di tette e avrete Broken Core!”. Il bello è che non scherzava affatto.

SEMBRA COMMODORE MA NON È…

La sua ultima produzione si chiama Black Jewel ed è un gioco “per Commodore 64” che gira su PC. O, per essere più precisi, un gioco per PC realizzato con la grafica, la palette e le tipiche meccaniche vintage che caratterizzavano la produzione del popolare “biscottone” di Jack Tramiel.Black Jewel immagine PC 02

Black Jewel è un gioco per PC realizzato con la grafica, la palette e le tipiche meccaniche vintage che caratterizzavano la produzione del C64

Prima dello schermo dei titoli appare perfino la storica videata blu, con tanto di cursore lampeggiante, comando LOAD e righine che si susseguono freneticamente sul bordo, per simulare il caricamento da cassetta. E non è tutto, perché se scegliamo di attivare “l’effetto CRT” (guai a non farlo!) il nostro modernissimo schermo piatto LCD ci riproporrà le classiche righe di pixel arrotondate e le bombature laterali che spesso deformavano le immagini, soprattutto sui televisori più vecchi a tubo catodico. Insomma, sembra proprio di essere ripiombati improvvisamente negli anni Ottanta, e di avere nuovamente il vecchio Commodore di fronte ai nostri occhi, con un gioco nuovo di zecca da affrontare. E, credetemi, non è affatto una brutta sensazione!

SCHERMI FISSI, CHE PASSIONE!

Black Jewel è un action game che mescola le dinamiche dei giochi di piattaforma a schermi fissi con un pizzico di combattimento all’arma bianca, ricorda alcuni classici dell’epoca a 8 bit come Draconus, The Sacred Armour of Antiriad e aggiunge loro un virgulto protagonista à la Rastan. Ryan, cugino altrettanto palestrato di Conan il barbaro, dovrà affrontare una lunga serie di schermate, trappole e nemici per recuperare un prezioso manufatto magico – il black jewel, ovviamente – finito come da prassi nelle mani sbagliate. Per farlo disporrà soltanto della sua spada, della sua forza vitale e, soprattutto, della vostra abilità con le dita.Black Jewel immagine PC 05

Black Jewel è uno di quei “maledetti” giochi che non perdonano gli errori

I comandi sono proprio basilari: ci si sposta a sinistra e a destra, si salta, si tirano fendenti, ma non ci si può abbassare. Ogni nemico nella schermata corrente va abbattuto per proseguire, e naturalmente ogni cattivo, sia esso un personaggio minore o un boss più impegnativo, va affrontato alla giusta distanza e con le debite mosse, menando fendenti nei momenti opportuni e allontanandosi alla chetichella. Essere colpiti, infatti, significa perdere un po’ della preziosa linfa vitale, terminata la quale ci aspetteranno soltanto una truculenta schermata di Game Over e la prospettiva di dover ricominciare tutto da capo. Già, perché Black Jewel è uno di quei “maledetti” giochi che non perdonano gli errori, non concedono sconti (al massimo qualche pozioncina ricostituente), e neanche la possibilità di riprendere l’avventura dall’ultima posizione raggiunta, o perlomeno da un punto di respawn lì vicino: muori e sei daccapo, senza se e senza ma. Delle nostre gesta resterà soltanto il record, ma solo se saremo stati abbastanza bravi da superare quello precedente.

UN TUFFO NEL PASSATO

Lo ammetto: Oscar Celestini è riuscito nell’impresa di farmi ringiovanire di trent’anni, per qualche ora, tanto che, una volta finito di giocare, mi sono quasi stupito che non mi fosse cresciuto sul viso qualche brufolo. Sarà per la grafica, per la rigida meccanica di gioco, sarà anche per merito della magnifica colonna sonora di Gianluca Pappalardo, ma mentre giocavo ho completamente sospeso la consapevolezza della mia epoca, immaginando di essere nuovamente il ragazzino che si appassionava all’ultima “medaglia d’oro” realizzata per il suo computer. Black Jewel immagine PC 03Se fossimo su Zzap!, e Black Jewel girasse davvero su un C64, avrebbe meritato di certo un votone! Invece mi tocca tornare alla realtà e dare un giudizio più spassionato, rammentando – da bravo critico professionista – anche le stonature. Per cominciare, è doveroso citare l’impossibilità di abbassarsi, che dal mio punto di vista è abbastanza innaturale e aggiunge al gameplay un elemento di difficoltà non richiesto. Poi, va segnalata l’assenza di vite aggiuntive: va beh che il gioco è composto da sole 50 schermate, ma vi assicuro che molte di esse vi faranno sudare le proverbiali sette camicie e rifare tutto da capo per una mossa sbagliata è davvero snervante. Infine, sono presenti alcune piccole incongruenze nell’interfaccia: perché dobbiamo premere la barra spaziatrice per saltare tutte le schermate durante la presentazione, e non possiamo premere “fuoco” sul joypad per fare la stessa cosa? In ultimo, un consiglio: se potete, giocatelo con un joystick digitale. Ne vale la pena.

Black Jewel è uno di quei giochi rigorosamente vietati ai minori di 35 anni che non abbiano mai messo fisicamente le mani su di un Commodore 64. Per apprezzarlo, infatti, occorre tornare con la mente all’epoca degli 8 bit e dimenticarsi di tutto ciò che è arrivato dopo. La rigida, ma semplicissima struttura, coadiuvata da una furba ma convincente reinterpretazione della grafica del Commodore, fa di Black Jewel il gioco che vi è mancato sul “biscottone”. Anche le musiche sembrano uscire da un chip SID e, davvero, se condividete con me la passione per quel periodo ludico, non potete lasciarlo lì a “marcire” su Steam. Tirate fuori i due euro necessari e fatelo vostro: avrete rinunciato a due caffè, ma Black Jewel durerà certamente più di loro!

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Pro

  • Evviva, ho di nuovo il mio Commodore!
  • Animazioni e musiche ben realizzate.
  • Gameplay semplice, lineare, coinvolgente.
  • Se fosse davvero per C64, sarebbe un capolavoro.

Contro

  • Rifare sempre tutto da capo è frustrante.
  • È impossibile abbassarsi, chissà perché.
  • Chi non ha avuto un C64, purtroppo, non lo può capire.
7.8

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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