BLEACH Rebirth of Souls – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox Series X

Il ritorno in pompa magna di Bleach sulla scena dell’intrattenimento odierno non dovrebbe destare sospetti. L’opera di Tite Kubo, nonostante la serializzazione del manga si sia conclusa nel 2016, sta trovando una seconda vita grazie all’adattamento anime dell’ultimo arco narrativo, produzione iniziata nel 2022 e che in questo 2025 vedrà la sua conclusione.

Sviluppatore / Publisher: Tamsoft / Bandai Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 12+ Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S Data di lancio: 21 marzo 2025

Grazie ad una cura chirurgica nella realizzazione del prodotto, Bleach è tornato prepotentemente a ruggire e come spesso capita, terze parti si adoperano per tentare di cavalcare l’onda e spesso proprio nei videogiochi si concretizza il miglior matrimonio quando si tratta di opere realizzate su base shonen. Bleach in tal senso non ha mai avuto una grande fortuna videoludica. Tolta la serie Heat the Soul su PSP, il resto dei videogiochi dedicati ha sempre navigato in acque di densa mediocrità. Che sia la volta buona per avere un bel videogioco di Bleach?

BLEACH REBIRTH OF SOULS, DEATH & STRAWBERRY

La natura di Bleach: Rebirth of Souls è facilmente intuibile sin dalle prime immagini: un picchiaduro 3D su licenza con i personaggi di Bleach. In tal senso, tanto basta per attirare ogni fan lì fuori. I contenuti principali si spalmano in una modalità Storia, dove ripercorrere tutte le vicende di Ichigo e compagni, dal suo primo incontro con Rukia, fino allo scontro finale con Aizen. La saga della Guerra dei Mille Anni, come ampiamente comunicato, verrà aggiunta in futuro tramite DLC.

Bleach Rebirt of Souls

Seguendo la modalità Storia, incontreremo tanti iconici scontri e potremo giocare con più personaggi

Complessivamente, il pacchetto ludico del gioco si conclude qui, andando ad arricchirsi delle classiche modalità presenti in ogni picchiaduro, quali l’allenamento, le sfide interne offline e quelle online (le ranked verranno aggiunte a breve), qualche extra nelle gallerie e alcune sfide specifiche, che si sbloccheranno progressivamente al completamento della modalità Storia.
La longevità è assicurata in prima battuta proprio dalla modalità Storia, la quale se completata in ogni sua parte e capitolo extra, vi porterà via dieci ore abbondanti di gioco e anche più. Al netto degli scontri, che seguono fedelmente le vicende del manga, c’è anche una modalità

Le cutscene rievocano le tavole del manga con una romantica fedeltà, ma spesso risultano troppo statiche e poco coinvolgenti

parallela dove vivere archi narrativi di altri personaggi, un po’ una soluzione vicina e simile a quella adottata da Dragon Ball: Sparking! Zero, dove la stessa storia raccontata da punti di vista diversi, andando a ricomporre il mosaico giocando e completando le campagna di tutti i secondari. Una soluzione particolare che potrebbe non essere complessivamente gradita, infatti spesso le cutscene (sempre troppo statiche e mai realizzate all’altezza delle aspettative) si spezzano in momenti cruciali, lasciando buchi narrativi impressionanti. Il problema si omette se applicato su Dragon Ball, di cui anche i sassi ormai conoscono la storia, ma con Bleach, un neofita difficilmente potrebbe appassionarsi ad un racconto così frammentato e non sempre ben narrato.

IL POTERE DI UN BANKAI

Se c’è un elemento che contraddistingue tante e diverse opere manga, di natura shonen, è quel momento per cui, se l’eroe è spacciato, ecco arrivare un power up, un potenziamento inaspettato tanto da ribaltare le sorti dello scontro. Bleach Rebirth of Souls fa suo questo stilema e lo inserisce nel sistema di combattimento, con poche e semplici mosse. La struttura dei punti vita è rappresentata sì dalla classica barra, ma anche dai Kompaku, gli involucri dell’anima, o volgarmente tradotto, vite. Buttata giù una barra di energia si scala una vita dal contatore, ma combattendo in un determinato modo, si può aumentare il numero di Kompaku da scalare al colpo decisivo, che di base parte sempre da due, ma ottimizzando il combattimento e sfruttando le abilità in nostro possesso, possiamo portare il danno da due a tre in poco tempo.

Bleach Rebirt of Souls

Il Bankai di Ikkaku è da sempre il mio preferito: tanto esagerato quanto devastante.

Elemento stimolante e diverso per ogni personaggio è la modalità Reverse, applicabile sia in difensiva che offensiva. Identificata come la classica barra posta in basso al personaggio, come qualunque altra barra turbo che si carica combattendo, la sua attivazione in difensiva permette di bloccare o spezzare combo avversarie e sfruttare bonus difensivi per un breve periodo di tempo. Allo stesso modo, l’attivazione del Reverse in offensiva, permette di beneficiare di un piccolo bonus in fase di attacco, potendo continuare l’eventuale combo iniziata.

Bleach Rebirth of Souls non brilla per chissà quale novità sul fronte dell’approccio tecnico, ma l’esecuzione degli scontri è veloce, punitivo e incalza a scoprire tutte le abilità di ogni combattente

Anche qui, sul fronte dello stile di combattimento, l’approccio è decisamente diverso da quello che ci si può aspettare da qualunque altro picchiaduro. L’esecuzione dei comandi è estremamente punitivo e, a differenza di Sparking! Zero, la dispersione dei colpi è praticamente azzerata. Spesso tutto si calibra sulla semplice zona di azione o gittata dell’attacco, dunque una lunga sessione per scoprire moveset di ogni personaggio è fondamentale, ma pur non beneficiando di esecuzione strettamente tecniche, la grammatica di Bleach: Rebirth of Souls non è assolutamente da ignorare.

IL FUTURO?

La sensazione che il titolo abbia diverse criticità in fase tecnica è ben presente, a cui aggiungo alcuni dubbi sulla poca varietà del roster dei combattenti, di cui alcuni sono presenti come nemici da sconfiggere, ma non sono selezionabili. Siamo attorno i circa 30 combattenti con alcuni che verranno aggiunti nel DLC futuro, e chi conosce Bleach è consapevole dell’incredibile quantità di personaggi tra buoni e cattivi da utilizzare. Insomma, un mezzo boccone amaro, a cui si aggiunge l’augurio di rendere l’infrastruttura online più forte, capace di sorreggere almeno un paio di scontri senza essere vittime di problemi di rete o simili.

Bleach Rebirt of Souls

Padroneggiare Aizen è molto difficile, ma è il personaggio con il miglior moveset tanto in attacco che in difesa.

Allo stato attuale il titolo sembra rispondere estremamente bene a chi già conosce l’opera genitrice, ed è anche capace di strappare qualche spunto interessante sul fronte dei picchiaduro, pur non brillando per tecnica, ma nella struttura di gioco c’è qualcosa che porta naturale curiosità a trovare il proprio main in sede di future ranked e scontri online. Se come picchiaduro non è certo il top del mercato, è però senza ombra di dubbio uno dei migliori giochi dedicati a Bleach.

In Breve: Se siete appassionati di Bleach, Rebirth of Souls rappresenta a mani basse la miglior produzione legata all’opera di Tite Kubo, riuscendo anche a strapparsi qualche simpatia dal pubblico dei picchiaduro. Complessivamente il prodotto si fa ben apprezzare, ma qualche contenuto in più al pacchetto base non avrebbe assolutamente guastato l’esperienza finale. Se aggiusteranno i diversi problemi di stabilità delle partite online, il gioco può regalare qualche decina di ore di gioco di gran gusto.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Nessun problema di esecuzione sull’ammiraglia Sony, a cui si segnala giusto forti criticità sulla stabilità delle partite online. Niente di irrisolvibile.

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Pro

  • Finalmente un bel gioco di Bleach / Tutti gli archi narrativi fino alla battaglia di Karakura / I Bankai da scoprire

Contro

  • Dove sono i Vizard e gli Arrancar? / L'infrastruttura online / Narrazione statica e fredda
7.8

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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