Capcom Beat 'Em Up Bundle - Recensione

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Capcom ha davvero tanto da offrire per quanto riguarda i cabinati. Così tanto che non stupirebbe affatto se si scoprisse che in quel di Osaka hanno fatto una fatica immensa a decidere quali infilare nella loro ultima raccolta, il Capcom Beat ‘Em Up Bundle. Accontentare tutti i fan, d’altronde, è un’impresa quasi impossibile: è necessario da parte nostra accettare, anche se a malincuore, la mancanza di alcuni dei titoli più amati come The Punisher, Alien vs Predator, o anche dei due Dungeons and Dragons per via di questioni legate al copyright. Molto più difficile da mandar giù invece l’assenza di Cadillac and Dinosaurs, che è il più sopra le righe del genere e si dà il caso sia il mio preferito (perché mi fai questo Capcom, perché?). Comunque sia, questo non vuol dire che non ci siano chicche. Quest’ultima collezione offre un’incredibile selezione di sette splendidi classici, adatti tanto ai nostalgici quanto ai più giovani.

MONDI DI BOTTE IN SOLI 2 TASTI

Il Capcom Beat ‘Em Up Bundle racchiude al suo interno alcune delle gemme che hanno spopolato nelle sale giochi di fine anni ’80 e inizio anni ’90, tanto da diventare quasi sinonimo delle arcade stesse. Al giorno d’oggi, nonostante l’inevitabile fine dell’era dei cabinati provocata dalla crescente popolarità delle console casalinghe, questi capolavori fanno ancora parte dell’immaginario collettivo, e non parliamo solo di un’influenza generica. Molti dei loro personaggi hanno trovato nuova vita in altri franchise e popolano anche i sogni dei videogiocatori più giovani. Tra questi spiccano senza dubbio i protagonisti di Final Fight, il sidescroller più “vecchio” della collezione. Tra tutti, è forse quello che ha lasciato più il segno; non solo i suoi eroi, ma anche quei teppisti che non hanno subito altro che una valanga di botte da oltre tre decenni sono riusciti a trovare spazio nei picchiaduro più moderni. Non è davvero difficile capirne il motivo: con la sua ambientazione urbana ricca di vita e dettagli – delle sprite che tengono testa ai titoli odierni e un gameplay tanto basilare quanto solido – Final Fight è un gioco su cui si può smanettare senza sosta per ore.
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Questi capolavori fanno ancora parte dell’immaginario collettivo, e non parliamo solo di un’influenza generica

Direttamente dal 1991 arrivano invece Knights of the Round, The King of Dragons e Captain Commando. Il primo, come suggerisce il nome, ricalca le leggende di Re Artù e vede questo personaggio mitologico e i suoi cavalieri girare il mondo alla ricerca del Sacro Graal (ed è da sempre uno dei miei giochi preferiti!); mentre il secondo, con uno scenario un meno medievale e molto più fantasy, vede elfi, nani, guerrieri e maghi avventurarsi in un mondo che sembra uscito direttamente da un libro di Tolkien. Captain Commando si affida, invece, a uno stile molto più simile a quello di un fumetto americano. Dei tre questo è senz’altro il più particolare e può vantare, oltre alle più cruente animazione di morte dell’intera collezione, il miglior personaggio della storia: un infante, chiamato Baby Commando, che cavalca un robot per prendere a schiaffi tutti i malviventi che incontra.capcom beat em up bundle recensione

Il Capcom Beat ‘Em Up Bundle offre due piccole chicche per gli amanti del genere

Pubblicato a un anno di distanza, Warriors of Fate è il sequel del molto meno conosciuto Dynasty Wars e il quinto gioco della raccolta. Ambientato ancora una volta in Cina nel periodo dei Tre Regni, vede i suoi indomiti guerrieri combattere la tirannia del malvagio Cáo Cāo. Infine il Capcom Beat ‘Em Up Bundle offre due piccole chicche per gli amanti del genere. Si tratta di un paio di titoli che finora non avevano mai varcato la soglia delle sale giochi e che sono stati pubblicati per la prima volta in assoluto su console e PC: Armored Warrior e Battle Circuit. Il primo è il più “anime” dei sidescroller di questa collezione. A farla da padrone questa volta sono i mech, i giganteschi robot giapponesi bipedi. Come ci si potrebbe immaginare, questa volta al combattimento corpo a corpo viene alternata in maniera molto più prevalente la possibilità di utilizzare armi a distanza. Queste possono essere raccolte, assieme ad altre parti e armi, direttamente dai nostri nemici permettendoci di modificare in maniera sostanziale le capacità dei nostri eroi. Pubblicato nel 1997, Battle Circuit è forse l’apice del picchiaduro a scorrimento. Un ottimo senso dello humor arricchisce un mondo coloratissimo che unisce un setting futuristico anni ’50 a uno stile d’animazione tutto suo. I suoi personaggi sono tutti strampalati e vantano una lunga lista di mosse colorate e vistose.

VECCHI, NUOVI PROBLEMI

Sebbene siano accomunati da alcuni elementi e da diverse meccaniche simili, ogni gioco del Capcom Beat ‘Em Up Bundle è caratterizzato da proprie peculiarità, che tentano di spezzare l’inevitabile monotonia scaturita dal pigiare per ore gli stessi pulsanti. Da diversi sistemi di progressione, a meccaniche come il parry presente in Knights of the Round, alla sensazione viscerale provocata dalle botte date da Haggar su Final Fight, questi giochi hanno davvero tanto da offrire.
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la possibilità di poter giocare online a distanza con chiunque è un plus da non sottovalutare

Questi ultimi sono i più peculiari e quelli contraddistinti da livelli produttivi più elevati. Si distinguono per la storia sempre più complessa (che purtroppo, come spesso capitava a fine anni ’90, interrompe più volte l’azione aprendo finestre di dialogo) e per l’eccellente qualità di sfondi e modelli. Allo stesso tempo, però, sono quelli in cui i problemi che affliggono un po’ tutti i Beat ‘Em Up sembrano affiorare con maggiore frequenza. L’azione risulta spesso spesso fin troppo caotica e diventa facile perdersi in una marea dilagante di nemici e alleati. Un altro punto insolitamente negativo è dato dagli effetti. Tutta la collezione può essere davvero pesante per gli occhi: Battle Circuit e Armored Warrior, in particolare, si abbandonano a continui lampi di luce colorata che riempiono senza pietà lo schermo e le pupille, tanto da competere con l’infame episodio da attacco epilettico della prima serie animata dei Pokémon.

FASCINO SENZA ETÀ?

Tralasciando il vantaggio di poterli vivere dal comodo salottino di casa, giochi come questi sono nati per “rubare” gettoni. Sebbene ci sia sempre modo di difendersi, morire è comunque parte integrante del design di questi sidescroller. Ora che non c’è più la sfida naturale di concluderli con “i soldi a disposizione”, ovviamente, l’esperienza non può che essere diversa. Per fortuna, tutti i giochi della collezione hanno la capacità di coinvolgere e intrigare sin dai primi istanti, rendendo la questione della difficoltà del tutto secondaria.
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Ora che non c’è più la sfida naturale di concluderli con “i soldi a disposizione”, ovviamente l’esperienza non può che essere diversa

Quello che tutte le perle di questa raccolta fanno meglio, anche più di alcuni giochi moderni, è creare mondi unici e ben definiti. Le atmosfere, le ambientazioni e i personaggi riescono tranquillamente a sopperire a tutti i piccoli problemi sopracitati e i giochi sono invecchiati, tutto sommato, davvero bene. Come sempre poi, la cosa migliore è giocare in gruppo, e in compagnia eccellono come un tempo. Capcom Beat ‘Em Up Bundle è un ottimo modo non solo per rivivere il passato per i più nostalgici, ma anche per i novelli di sperimentare qualcosa che ha fatto la storia. Semplici e immediati da prendere in mano, difficilissimi da padroneggiare, i titoli di questa collezione potrebbero rappresentare il modo migliore per avvicinare il classico alle nuove generazioni. Se non si ha nessun amico o parente da coinvolgere, la possibilità di poter giocare online a distanza con chiunque è un plus da non sottovalutare. Per la prima volta non si è mai davvero soli, e si può affrontare l’avventura con chiunque voglia unirsi a noi, a patto che si accetti la possibilità di trovare un troll che passerà metà del tempo a lanciarvi contro criminali su Final Fight.

Per appena una ventina di euro si ottiene un pezzo di storia del videogioco. Il valore della collezione aumenta in maniera drastica se si è pure un po’ sentimentali e nostalgici. Nonostante i problemi dati dallo sfarfallio costante delle luci e la difficoltà ridotta a causa dell’assenza dei gettoni, il Capcom Beat ‘Em Up Bundle offre un sacco di divertimento e tantissime ore di pure botte. Un vero peccato che su PC il titolo sia stato posticipato a data ancora da definirsi.

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Pro

  • Ottimo assortimento di classici.
  • Offre ore e ore di svago, anche con sconosciuti via etere.
  • Vi farà tornare (o rimanere) bambini.
  • Per la prima volta online!

Contro

  • Effetti di luce al limite dell'illegalità.
  • Senza la costrizione dei gettoni tutto è reso fin troppo facile.
8

Più che buono

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