Che sia locale o online, Captain Tsubasa giocato contro un altro umano è un’esperienza serratissima quanto esilarante, capace di tirare fuori il meglio da un gameplay così ben confezionato

I Derrick, icone di un modo di vedere il calcio possibile solo da bambini, e grazie a opere del genere.
C’è da discutere su qualche dato tecnico, ma qualunque falla viene annientata dalla grande personalità e dalle clamorose scene di gioco

Certo, capitano! Misugi è sempre stato il mio personaggio preferito della serie, inutile nasconderlo, troppa classe.
Ottima anche la varietà di collezionabili da sbloccare, completando sfide o andando avanti nella storia: tracce musicali, squadre, filmati (raccogliendo sia quelli incontrati in-game, sia altri creati ad hoc per raccontare le origini della saga). La sensazione è che poi ci siano ampi margini per rilasciare DLC periodicamente, attingendo a tutta la serie animata o andando a creare nuove storie sviluppate ad hoc per il gioco. Un presentimento che nasce tra rumor e l’assenza di una vera e propria alternativa alla modalità Viaggio per i più solitari, con incontri singoli e campionati che rischiano di esaurire in fretta la propria presa, senza una trama appassionante a sostenerli.
In Breve: Nel nome dell’accessibilità, del divertimento e dello spirito agonistico, Captain Tsubasa: Rise of New Champions riporta in auge il calcio da coin-op, impreziosito con tutta quella serie di tecniche, mosse e special che caratterizzano da sempre la saga in formato manga/anime. Quello che viene fuori è un action travestito da calcistico, un gioco di grandissimo pathos nelle sue modalità narrative, emozionante, tesissimo, serrato, capace di raccontare il calcio dei sogni, adolescenziale, che sboccia come i ciliegi a primavera per poi lasciare i rami spogli. L’opera Tamsoft vuole raccontare proprio quel preciso momento, lo sport come spinta alla crescita, all’impegno, al miglioramento, uno sport positivo e romantico, il cui messaggio viene veicolato attraverso l’adrenalina del gameplay. Tecnicamente discreto con elementi ottimi (animazioni e modelli dei giocatori su tutti), talvolta leggermente ripetitivo ma capace di spingere a ritmi folli, tanto da farlo dimenticare, esplode poi in multiplayer, tanto locale quanto online. La freschezza dell’opera Bandai Namco è qualcosa che ci voleva sul mercato, con tutti i suoi pregi e le sue imperfezioni. Un gioco che farà la gioia tanto dei nostalgici, quanto di chi è in perenne cerca di puro gameplay, tirando in mezzo anche chi odia questo meraviglioso sport.
Piattaforma di Prova: PC & PlayStation 4
Configurazione di Prova (PC): Intel Core i5, 8 GB RAM, Nvidia GeForce GTX 970
Com’è, Come Gira: Se è vero che tecnicamente non ci sia da strapparsi i capelli, con un effetto blur sui fondali un po’ troppo accentuato, le animazioni e i momenti più spettacolari fanno passare tutto in secondo piano, sostenuti da un frame rate solido.