Captain Tsubasa: Rise of New Champions – Recensione

PC PS4 Switch

Che sia locale o online, Captain Tsubasa giocato contro un altro umano è un’esperienza serratissima quanto esilarante, capace di tirare fuori il meglio da un gameplay così ben confezionato

Per carità, come detto prima ogni partita sono 12 minuti di apnea con annessi rischi per la salute, sempre e comunque, ma forse bastava un pizzico di coraggio in più per rendere ancora più imprevedibili i match. Discorsi che passano in secondo piano se si parla di multiplayer online, scegliendo di adottare una formula molto furba. Si crea una squadra da zero, scegliendo nome, logo, colori sociali, estetica delle casacche, per poi pescare dal roster completo dei giocatori i 18 che comporranno il team, rimanendo entro i limiti di valore assoluto imposti dal rango (inizialmente 1100 punti). Soluzione intelligente, perché non preclude nulla e spinge a un ragionamento tattico prezioso, una volta presa confidenza con tutte le abilità dei personaggi. Inutile dire che, con questo materiale ludico a disposizione, ciò che salta fuori in multigiocatore sarà forse la ragione principale per tenere installato Rise of New Champions vita natural durante. Che sia locale o online, Captain Tsubasa giocato contro un altro umano è un’esperienza serratissima quanto esilarante, capace di tirare fuori il meglio da un gameplay così ben confezionato.

captain tsubasa rise of new champions recensione

I Derrick, icone di un modo di vedere il calcio possibile solo da bambini, e grazie a opere del genere.

C’è da discutere su qualche dato tecnico, ma qualunque falla viene annientata dalla grande personalità e dalle clamorose scene di gioco

C’è poi da discutere su qualche dato tecnico, come una telecamera che nemmeno con l’inquadratura più ampia riesce a seguire l’azione in maniera vellutata, scattando indemoniata da una parte all’altra del campo (sarebbe stata ottima, visto il tipo di gameplay, la presenza di una visuale verticale) e un colpo d’occhio che, giocatori a parte, potrebbe essere benissimo retaggio di una generazione passata, con fondali un po’ sfocati e una mole poligonale assolutamente modesta, attenuata da ambienti (compresi dettagli ambientali, quali pubblico, striscioni, colori) e stadi di gran personalità. Clamorose invece tutte le scene che riguardano tiri/passaggi/dribbling/contrasti speciali, roba da far schizzare la sospensione d’incredulità alle stelle credendo di stare guardando una puntata del cartone animato. Animazioni, espressioni, coreografie, spesso studiate ad hoc per i (tanti) personaggi principali, momenti veramente altissimi a livello tecnico ed emotivo, il vero valore aggiunto della produzione (e tutti i frame che vedete qui intorno non sono cut scene o materiale pubblicitario, ma roba che succede ogni 30 secondi durante i match).

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Certo, capitano! Misugi è sempre stato il mio personaggio preferito della serie, inutile nasconderlo, troppa classe.

Ottima anche la varietà di collezionabili da sbloccare, completando sfide o andando avanti nella storia: tracce musicali, squadre, filmati (raccogliendo sia quelli incontrati in-game, sia altri creati ad hoc per raccontare le origini della saga). La sensazione è che poi ci siano ampi margini per rilasciare DLC periodicamente, attingendo a tutta la serie animata o andando a creare nuove storie sviluppate ad hoc per il gioco. Un presentimento che nasce tra rumor e l’assenza di una vera e propria alternativa alla modalità Viaggio per i più solitari, con incontri singoli e campionati che rischiano di esaurire in fretta la propria presa, senza una trama appassionante a sostenerli.

In Breve: Nel nome dell’accessibilità, del divertimento e dello spirito agonistico, Captain Tsubasa: Rise of New Champions riporta in auge il calcio da coin-op, impreziosito con tutta quella serie di tecniche, mosse e special che caratterizzano da sempre la saga in formato manga/anime. Quello che viene fuori è un action travestito da calcistico, un gioco di grandissimo pathos nelle sue modalità narrative, emozionante, tesissimo, serrato, capace di raccontare il calcio dei sogni, adolescenziale, che sboccia come i ciliegi a primavera per poi lasciare i rami spogli. L’opera Tamsoft vuole raccontare proprio quel preciso momento, lo sport come spinta alla crescita, all’impegno, al miglioramento, uno sport positivo e romantico, il cui messaggio viene veicolato attraverso l’adrenalina del gameplay. Tecnicamente discreto con elementi ottimi (animazioni e modelli dei giocatori su tutti), talvolta leggermente ripetitivo ma capace di spingere a ritmi folli, tanto da farlo dimenticare, esplode poi in multiplayer, tanto locale quanto online. La freschezza dell’opera Bandai Namco è qualcosa che ci voleva sul mercato, con tutti i suoi pregi e le sue imperfezioni. Un gioco che farà la gioia tanto dei nostalgici, quanto di chi è in perenne cerca di puro gameplay, tirando in mezzo anche chi odia questo meraviglioso sport.

Piattaforma di Prova: PC & PlayStation 4
Configurazione di Prova (PC): Intel Core i5, 8 GB RAM, Nvidia GeForce GTX 970
Com’è, Come Gira: Se è vero che tecnicamente non ci sia da strapparsi i capelli, con un effetto blur sui fondali un po’ troppo accentuato, le animazioni e i momenti più spettacolari fanno passare tutto in secondo piano, sostenuti da un frame rate solido.

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Pro

  • Un travolgente action game travestito da calcistico, reso spettacolare dall’enfasi e dal ritmo delle partite / Narrazione emozionante, tesa, epica / Il multiplayer online è un valore aggiunto clamoroso.

Contro

  • IA non sempre temibile come vorrebbe far credere / Un po’ di ripetitività nell’azione si sente, alla lunga.
8.5

Più che buono

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