The Greatest Showman – Recensione

Siamo agli sgoccioli del 2017, nondimeno attendete prima di decretare i vostri film preferiti di questa annata cinematografica, e in particolare aspettate ad eleggere La La Land come miglior musical dell’anno, perché il 25 dicembre uscirà nelle sale un diretto contendente per il titolo: The Greatest Showman.

Hugh Jackman interpreta Phineas Taylor Barnum, noto imprenditore circense che – a metà dell’Ottocento – riuscì a trarre enorme profitto dai suoi spettacoli, show incredibili con cui intratteneva il pubblico mostrando le eccelse capacità di decine di atleti; in più, si fece carico di portare alle luci della ribalta quelle persone derise per le loro unicità, quali ragazzi affetti da nanismo, donne barbute o uomini di altezza fuori dalla norma, caratteristiche talmente peculiari da far diventare queste persone vere e proprie star dell’intrattenimento.The Greatest Showman immagine Cinema 02Musical dal condimento biopic, il film natalizio di Fox si presenta con le più nobili intenzioni: riempie i sensi dello spettatore con ottima musica ed eccezionali coreografie, fra le migliori che il medium possa offrire.

La pellicola ci mostra ascesa, tracollo e rinascita di Phineas Taylor Barnum

A differenza di La La Land, e pur nella sua semplicità, The Greatest Showman si presenta molto più ricco in quel che riesce a trasmettere, in particolar modo quando affronta la questione biografica del personaggio. La pellicola ci mostra ascesa, tracollo e rinascita di Phineas Taylor Barnum, che potremmo quasi definire il padre dello show business per come lo intendiamo oggi; un business che all’epoca era di difficile comprensione, sia per le banche, che dovevano finanziare gli spettacoli, che per la stampa, con i critici teatrali che affossavano ogni show che portava il nome di Barnum per un pregiudizio figlio di una visione e concezione vecchio stile dello spettacolo. Barnum, invece, ha sempre avuto un solo pensiero: far divertire il pubblico, regalargli uno show unico e immaginifico, novità ed emozioni per incoraggiarlo a tornare, un mero intrattenimento a sfavore di un teatro raffinato e impegnato che, di contro, si prendeva molto seriamente.

Insieme a Ratatouille di Pixar, The Greatest Showman è il secondo film che affronta in modo velato il ruolo della critica, di qualunque settore, all’interno della quotidianità, mostrandone pregi e difetti, e bacchettando i tanti giornalisti fossilizzati su aspetti concreti e tangibili, per la paura di affidarsi e dare credito al nuovo, alla diversità.The Greatest Showman immagine Cinema 03

il film natalizio di Fox è un musical dal condimento biopic

Nulla da eccepire sull’aspetto prettamente musicale del film: i ritmi sono incredibili, mai banali, pieni di colore ed emozione. Si alternano brillantemente ballate romantiche, ma mai troppo sdolcinate, e brani decisamente più pop; questi vengono coadiuvati da coreografie ricchissime e una regia virtuosa che – con l’ausilio di un massiccio uso di effetti speciali e computer grafica – riesce a regalare un aspetto fiabesco, magico e convincente a tutta la storia. Bravo, almeno in questa occasione, anche Zac Efron, che si conferma attore poco versatile in determinati ruoli, mentre più incisivo quando alla recitazione deve affiancare il canto e il ballo.

The Greatest Showman raggiunge il successo grazie alle emozioni che riesce ad accendere nello spettatore, durante e dopo la visione, facendoci uscire dalla sala fischiettando uno dei tanti e bellissimi brani originali del film.

VOTO 8

The Greatest Showman immagine Cinema locandinaGenere: musical
Publisher: 20th Century Fox
Regia: Michael Gracey
Colonna Sonora: John Debney, Benj Pasek, Justin Paul
Interpreti: Hugh Jackman, Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson, Zendaya
Durata: 110 minuti

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