Tutto questo è Mute: invero troppo poco da raccontare per i circa 120 minuti che propone. Il nuovo film di Duncan Jones, archiviata la pratica mediocre WarCraft, è basato su uno script che il regista aveva nel cassetto da molto tempo; per l’occasione si fa finanziare in toto da Netflix e può finalmente dare vita a questo progetto fallimentare, ma al tempo stesso necessariamente personale e intimo.Mute è indiscutibilmente un film scritto male, ma forse questa non è la parola giusta per esprimere un giudizio su quanto narrato, perché forte delle influenze delle architetture urbane di Blade Runner (o anche Altered Carbon, visto che sempre di prodotti originali Netflix parliamo), Duncan Jones non vuole necessariamente raccontare un film di fantascienza, anzi, il regista pone il focus sul noir, sui bassifondi e sui gruppi criminali che muovono buona parte dell’economia della città.
dopo la dedica, Mute cambia per divenire un film quasi biografico, un racconto di padri e figli, e sul ruolo di genitori
La Berlino di Mute è una città oscura, che si mostra soltanto al calar della notte (il protagonista, come già detto in apertura, lavora come barman in un locale notturno), ma senza un vero e proprio pretesto per essere raccontata. Mancano infatti gli intrecci tipici del genere e gli elementi presenti si mostrano di poco spessore, mai nettamente concreti per rendere giustificabile la corsa contro il tempo. La stessa caratterizzazione dei personaggi secondari rimane sterile, eterea: vengono portati avanti tanti discorsi su atteggiamenti tipici e modus operandi, ma mai nulla che valorizzi il tal personaggio.
Mute è la dedica di un figlio al padre scomparso
La dedica di un figlio al padre scomparso, dunque. Preso come cinema a sé direi che siamo in una landa desolata, ma se un poco ci immedesimiamo nella finalità personale del regista vien quasi voglia di rivederlo.
VOTO 5.5
Genere: thriller, fantascienza
Publisher: Netflix
Regia: Duncan Jones
Colonna Sonora: Clint Mansell
Intepreti: Alexander Skarsgard, Paul Rudd, Justin Theroux, Seyneb Saleh, Robert Sheehan
Durata: 126 minuti