Aggretsuko - Prima Stagione - Recensione

Retsuko è una piccola e dolce panda che a 25 anni scopre che la sua vita non è delle migliori. La mente ritorna a cinque anni prima, al suo primo giorno di lavoro in azienda come contabile, con grandi sfide motivazionali nel recarsi in ufficio ogni giorno con il sorriso e la promessa di essere una dipendente migliore, cercando di rinnovarsi sempre. Oggi quella promessa è miseramente morta in una routine massacrante, priva di stimoli, con un lavoro che la opprime, dei colleghi viscidi e fuori di testa e un capo misogino.

Come anime originale Netflix, quella di Retsuko sembra una parabola fantozziana mai così attuale come in questo periodo: la storia di questa piccola e all’apparenza docile panda, sembra lo specchio di tutti quei ragazzi nati tra fine 80 e inizi 90, quelli che oggi chiamiamo Millennial, che soltanto ora concretizzano con le proprie mani una totale sfiducia nel mondo del lavoro, una vita affrontata con cinismo sempre affilato per mascherare la profonda amarezza per il mondo odierno, incapace di rispettare alcune promesse o ideali con cui il ricambio generazionale si affaccia al mondo del lavoro.

Superata l’evoluzione di internet e la crisi economica, quel che ci mostra Aggretsuko (o Aggressive Retsuko) nelle sue 10 puntate da 15 minuti circa è una maschera generazionale nel mostrarsi pronti e disposti a tutti, anche ad essere sottopagati, abbracciando con felicità la frustrazione di un lavoro che ci opprime, mantenendo comunque un briciolo di lucidità nella nostra attività social o sfogare tutta la rabbia repressa in qualche modo. Retsuko in particolare ama chiudersi nei locali di karaoke e dedicarsi a gran voce alle cover death metal.

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Proprio in questi piccoli elementi, c’è un grado di immedesimazione profondo: noi siamo Retsuko, la sua semplicità nell’essere una pedina in un gioco destinato a perdere, e la frustrazione che viene demolita in quella cabina del karaoke, il famoso urlo liberatorio che al tempo stesso è la concreta rappresentazione di un disagio generazionale.

Retsuko è lo specchio della generazione Millennial

Però c’è quel cartellone pubblicitario nella metro sempre affollata che la incita a cambiare lavoro, magari mettendosi in proprio con un’attività. Oppure, altra soluzione, sarebbe trovare un marito facoltoso così da abbracciare la tranquilla vita della casalinga, ma anche queste sono tutte soluzioni utopiche: un lavoro migliore forse non c’è e sposarsi solo per soldi forse non è una scelta di vita felice e appagante. La stessa parabola generazionale sembra mostrare un doppio fine, anch’esso sempre attuale, ponendoci una domanda importante: sono i giovani di oggi che non riesco ad accettare i cambiamenti del mondo lavorativo, oppure è proprio quest’ultimo, così vecchio nelle dinamiche che non riesce a premiare l’entusiasmo dei giovani e non essere al passo con i tempi?

Aggretsuko risposte a queste domande non ne ha, ma pur senza brillare per trama o originalità, presenta uno show fresco, piacevolmente intelligente, cercando di rispecchiare nelle sue finalità, la società moderna e la frustrazione dell’impiegato medio.

VOTO: 7.5

aggretsuko netflixGenere: animazione, commedia
Publisher: Netflix
Regia: Rareko
Colonna Sonora:
Interpreti (doppiatori nella versione originale): Rareko, Souta Arai, Rina Inoue, Shingo Kato, Maki Tsuruta
Durata: 10 episodi

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