Mai come in queste occasioni, è bene e necessario sottolineare che Wonder Woman 1984 è un film scritto e diretto da Patty Jenkins. Questo perché a conti fatti, dopo lo straordinario successo di critica e boxoffice del precedente capitolo, sembra che Warner Bros abbia voluto dare più “potere” alla Jenkins che, quasi come risposta all’investitura di fiducia, riesce a confezionare un sequel senza sbavature, forse di poco inferiore al precedente, ma capace di donare alla Wonder Woman di Gal Gadot un incredibile senso di giustizia e fratellanza, calandola in un contesto storico figlio dell’Edonismo Reaganiano che strizza palesemente l’occhio alla contemporaneità.
Lasciati i campi della guerra, Diana Prince lavora in un museo e vive in solitudine gli anni ’80. Mentre un imprenditore promette fortuna e sogni a tutto il globo, la piccola e introversa Barbara Minerva stringe un legame con Diana, fantasticando di essere una donna forte e bella come lei. Questo sogno diverrà realtà quando una misteriosa pietra, confiscata in una gioielleria durante una rapina, sembra poter esaudire i desideri delle persone; pietra che sarà di forte interesse per Max Lord con scopi tutt’altro che benefici.
Wonder Woman 1984 è tra i pochi film del genere a non risentire dell’elevato minutaggio: ben 150 minuti che filano via senza mai appesantire, grazie a una narrazione mai superficiale, pur se tendente alla semplicità: il grande incipit del film si costruisce con parole e frasi fatte, e gestirà il sogno americano così come quello di tutti gli esseri umani al pari di una bugia, sulla quale è impossibile costruire qualcosa di buono. La pietra magica esaudisce il desiderio, ma chiederà qualcosa in cambio e la stessa Diana, in un impeto di emotività, cercherà di riportare accanto a lei l’amato Steve Trevor. La regista, dunque, si prende il giusto tempo per introdurci anche nell’intimo dell’eroina. Dagli eventi del primo film sono passate decadi e molti altri suoi amici sono morti. Diana è una donna con il cuore appesantito, che vede il mondo invecchiare, riconoscendone le bellezze strabilianti. Su questo senso della scoperta e del fantastico si costruisce un gusto figlio del cinema avventuroso di Spielberg – lo stesso di tanti emuli, proprio negli anni ’80 – con la sognante consapevolezza di assistere a qualcosa di magnifico, fuori dal comune e rapirlo con gli occhi.
nonostante i 150 minuti, Wonder Woman 1984 è un film che fila liscio senza mai appesantire l’attenzione
Come già capitato con la trilogia di Batman firmata da Nolan, Patty Jenkins insiste più su Diana Prince che su Wonder Woman. Corpo, viso e poteri sono gli stessi, ma l’arguzia del combattimento sarà messa in disparte per dare ampio respiro ai sentimenti più istintivi; le stesse debolezze degli esseri umani colpiscono anche lei, e proprio le scelte legate all’emotività saranno un nodo cruciale della trama. Se da una parte il personaggio di Barbara Minerva vive nella parentesi di una forma di “femminismo sbagliato” ed emancipazione violenta, tramutandosi in Cheetah, è il Max Lord di Pedro Pascal che rapisce totalmente la scena.
Calato perfettamente nel contesto storico, il suo è un personaggio raffinato, sfaccettato, quasi tenero. Prodigo di azioni totalmente malvagie, offre però un background che lo pone vicino allo spettatore, non lo demonizza mai, mostrandolo come un nervo scoperto smosso da fin troppe delusioni della vita. A maggior ragione, dopo la visione, è facile comprendere le reazioni della stampa estera che lo definiva un “film dal grande cuore”, perché questo è proprio ciò che rimane arrivati ai titoli di coda, un’esplosione di emozione con una finalità narrativa che decide di usare meno la spada e parlare più con l’interiorità e i trascorsi dei personaggi.
In tempi così incerti, forieri di confusione e cambiamenti imposti nelle nostre vite, arriva di colpo una Wonder Woman pronta a illuminare la strada con il potere della verità e con sgargianti colori presi dal passato. È un prodotto di puro entertainment, naturalmente, ma con un tono benevolo di fronte alla difficoltà di tutti, di cui sembra quasi essere cosciente.
Wonder Woman 1984 è disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e solo in noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.
VOTO 7.5
Genere: azione, avventura
Publisher: Warner Bros Italia
Regia: Patty Jenkins
Colonna Sonora: Hans Zimmer
Interpreti: Gal Gadot, Pedro Pascal, Kristen Wiig, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright
Durata: 151 minuti