Fate: The Winx Saga – Seconda Stagione – Recensione

All’uscita della prima stagione di Fate – The Winx Saga, trasposizione targata Netflix delle nostrane Winx, è seguito un successo inaspettato, tanto nel nostro Bel Paese quanto nel resto del mondo. Risulta dunque giustificata una naturale curiosità per il secondo ciclo di episodi ambientati nella magica Alfea.

Le nostre protagoniste vivono male l’insediamento di una nuova direttrice nella scuola di magia. Urge un piano di ribellione, trovare nuovi e vecchi alleati, continuare la ricerca di perduti misteri di Alfea e riorganizzare la vita all’interno dell’istituto. Tutto questo mentre Bloom, la protagonista, vive costantemente con la necessità di scoprire il suo passato, avvolto da un mistero ben più grande delle sue modeste aspettative.

Era necessaria una seconda stagione per ben capire le intenzioni della produzione, che dopo il successo riscosso lo scorso anno necessita ora di gettare solide fondamenta per costruire il futuro. Complessivamente, questo secondo ciclo di episodi non si discosta dalla direzione creativa, narrativa e produttiva della prima stagione: il worldbuilding continua a essere estremamente abbozzato, per lo più accennato e mai spolpato, eppure tutta la mitologia dietro la serie stuzzica più volte l’interesse, senza mai addentrarsi in esercizi di stile superiori dal minimo sforzo.

fate the winx saga recensione

Problemi di budget? Forse, e alcune rese estetiche di effetti visivi posticci e approssimativi dimostrano che, nonostante il successo, Fate – The Winx Saga si appoggia su una produzione assai dozzinale, una realtà che non lascia a piedi tutto il cast tecnico, ma durante l’esecuzione di magie, trasformazioni ed effetti vari, il colpo d’occhio stona tantissimo.

Continua invece questa venatura da teen drama che – in una visione prettamente personale – stona tantissimo con tutto il resto, ma potrebbe essere un graffio per alcuni e una carezza sul viso per altri: relazioni, rivalità, amore, sesso, rapporti a tre; insomma, questa seconda stagione introduce un coacervo di relazioni dentro e fuori dal letto che non sempre appagano o ne giustificano l’esistenza, in virtù dell’obiettivo narrativo finale. Entriamo quindi in un territorio dove viene sviscerata una storia con tantissime sfumature, ma a mancare è essenzialmente l’interesse medio verso le stesse vicende.

la serie conferma la sua leggerezza nella narrazione come nella realizzazione tecnica, per una storia fantastica dal forte sapore da teen drama

A parziale difesa di Fate – The Winx Saga c’è da dire che con questa seconda stagione si confermano buone sensazioni e solite criticità, cosa che rende evidente come la stessa produzione sia consapevole della natura del prodotto e cerchi di recuperare il successo riproponendo stilemi e narrazione della precedente stagione. Tutto ciò non è sicuramente di buon gusto o mediamente appagante, ma sono gli ingredienti che ne hanno sancito il successo ieri e, forse, saranno gli stessi che promuoveranno anche questo secondo ciclo di episodi.

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Non perfetta, lontana da miglioramenti narrativi o tecnici, la seconda stagione di Fate – The Winx Saga calca la mano sui rapporti tra le giovani studentesse, li indaga dentro e fuori dal letto e le cala in una storia fatta di misteri e pericoli mortali, per uno spettacolo buono sul periodo breve, lontano da epicità o parvenza di evoluzioni narrative degne di interesse.

VOTO 6

fate the winx saga recensioneGenere: azione, teen, fantastico
Publisher: Netflix
Regia: vari
Colonna Sonora: Anne Nikitin
Interpreti: Abigail Cowen, Precious Mustapha, Freddie Thorp, Sadie Soverall, Eliot Salt
Durata: 7 episodi

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