Avatar: La Via dell'Acqua – Recensione

Senza mezzi termini: sì, James Cameron è riuscito in un’impresa titanica che solo una forte personalità come la sua poteva portare a termine. Personalità, budget sconsiderato e la voglia di spingere la tecnologia a livelli mai visti prima, restituendo un sogno quanto mai vivido in formato cinematografico.

 

Se il primo Avatar era la storia di un singolo uomo, questa è la storia di una famiglia e come Jake Sully, il nostro protagonista, anche tutti gli altri coprimari torneranno desiderosi di raccontarci tutta la loro eredità lasciata ai nostri occhi.

Non scenderò in dettagli potenzialmente spoilerosi, anche perché su un tessuto narrativo di circa 190 minuti sarebbe pure difficile

I più attenti vorranno sapere come sono possibili alcuni ritorni dato il lapalissiano destino vissuto quasi quindici anni fa, ma posso assicurarvi che le risposte arriveranno gradualmente. Magari non tutte, ma James Cameron non ha mai puntato l’attenzione sul perché o sul come, ma ci porta in sala solo con la promessa di uno spettacolo audiovisivo assolutamente fuori scala.avatar la via dell'acqua recensione

Non scenderò in dettagli, anche perché su un tessuto narrativo di circa 190 minuti sarebbe pure difficile, ma l’idea alla base, contenutistica come narrativa, non si discosta troppo dal capitolo genitore: una costruzione di immagini, immaginario e world building da rimanere con gli occhi e la bocca aperta, dove a peccare era una sceneggiatura puntellata, secca e diretta, fin troppo povera a confronto con gli standard tecnici.

il tutto è avviluppato ad una trama che non sempre convince

Avatar: La Via dell’Acqua ricalca perfettamente lo stesso stilema, con una tecnica e una resa estetica ancor più affascinante e potente del capitolo del 2009, il tutto avviluppato ad una trama che non sempre convince, in particolare quando richiede di prendere una posizione su determinati archi narrativi di taluni personaggi. Ma in alcuni momenti dello spettacolo la sensazione è che tutto questo sia una scelta consapevole: sacrificare la parola per spingere sull’immagine, giacché alcune volte il senso di stupore e meraviglia non può veicolarsi con il verbo, ma con l’aprirsi ai nostri occhi di un mondo nuovo, che abbiamo già conosciuto in una piccola parte e ora desideroso di mostrarci ancora e ancora di più.

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Dimenticate Aquaman o Black Panther. Dopo La Via dell’Acqua sarà impossibile digerire un Cinema che possa riproporre sequenze sotto il livello del mare senza venire inevitabilmente accostato a questi livelli tecnici ed estetici assolutamente impressionanti.

Avatar: La Via dell’Acqua è anche un film che ragiona sulla stessa filmografia di Cameron, spingendo al massimo sulla sperimentazione

Avatar: La Via dell’Acqua è anche un film che ragiona sulla stessa filmografia di Cameron, spingendo al massimo sulla sperimentazione, ma anche sulla venatura fortemente action. Tutta la parte finale raccoglie l’eredità migliore del cineasta che amalgama tecnica sopraffina a un lavoro eccelso di computer grafica, tra recitazione in motion capture e tutti gli effetti del caso che entrano in un quadro esteticamente brillante, un tessuto finemente intrecciato in cui è impossibile non sottolineare l’ottima interpretazione e le stesse emozioni che ogni Na’vi riesce a trasmettere con gli sguardo o i gesti.

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Avatar: La Via dell’Acqua è anche la grande cerimonia della macchina Cinema. Al netto della riuscita che comunque, come già detto, presenta palesi difetti in sede di scrittura, non capita spesso di vivere un evento cinematografico a pieni polmoni.

Come lo era stato Avatar nel 2009, La Via dell’Acqua è pronto a replicare quella sensazione pulsante in tutti noi, la voglia di recarci al Cinema perché improvvisamente quello è il film del momento, da vedere, assaporare, rubare con gli occhi nella sua maestosità e poi tornare a sognare, speriamo senza dover aspettare altri quindici anni, bensì solo due, tempo che ci divide dal terzo capitolo. Solo in quel momento potremo capire quali siano le vere intenzioni di Cameron, se riproporre questa formula già rodata (tante immagini, poca trama) oppure tentare il colpaccio ed entrare nell’immaginario collettivo con una storia corale, immortale negli anni, da tramandare decade dopo decade.

Il tempo ci darà risposta, ma per ora, bentornati su Pandora.

VOTO 9

avatar la via dell'acqua recensioneGenere: avventura, fantascienza
Publisher: 20th Century Studios
Regia: James Cameron
Colonna Sonora:
Interpreti: Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Kate Winslet
Durata: 192 minuti

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