Madame Web è quanto di più vicino al concetto di disonestà intellettuale e produttiva, al netto del fatto che quello messi in piedi da Sony, denominato il Sony’s Spider-Man Universe, è un progetto crossmediale di universo cinematografico consapevolmente brutto, che attinge a stili posticci e datati figli di un cinema d’intrattenimento vecchio più di 50 anni, pur di incasellare più progetti e creare una solidità narrativa per accogliere il Peter Parker di Tom Holland in futuro.
O almeno questa è la speranza, altrimenti non si spiega questa deriva così apertamente posticcia di questi film che si affacciano al mondo in modo così datato e fuori tempo massimo.
Una donna, Cassandra Web, ha un potere sopito dentro di se, quello di poter vedere il futuro. Questo potere però è quanto di più simile ad una persona in un tunnel buio con una torcia che fa luce a intermittenza. Le sue finestre di previsione sono brevi, ma essenziali per capire cosa sta per succedere o meglio, chi dovrà proteggere nel futuro.
Tre ragazze sono braccate da un uomo, un villain che è tale perché sì, senza alcuna parentesi di motivazioni o supporto emotivo, tranne un puntellato background comunque esile per sorreggere le inesistenti motivazioni. Basti sapere che anche questo uomo – con poteri donati da un ragno speciale – ha delle visioni e in queste si vede morire per mano delle tre ragazze che da lì a breve otterranno anche loro dei poteri da ragno. Cassandra Web dunque percepisce il disegno nel destino estremamente grande nel futuro delle giovani e decide di aiutarle per salvarle.
Madame Web è un film satellite di un mondo più vasto e sicuramente, più interessante di quello che ci viene raccontato
Madame Web è un film di supereroi senza i supereroi. I trailer confezionati a dovere sono una mera bugia di uno spettacolo che poi in sala si dimostrerà tutto il contrario, riducendo questo progetto quasi ad un thriller di inseguimento. Per chi vuole un cinecomics fuori dai soliti giri, qui può trovare qualcosa di inedito e al tempo stesso assai deludente. Niente super, solo gente che scappa giacché i poteri sono proiettati nel futuro, non oggi.
Cosa rimane dunque di Madame Web? Nulla, anzi pochissimo e quel poco non riesce a salvare le non pervenute intenzioni intrinseche del film, che prova ogni tanto a tratteggiare una linea che colleghi queste donne come intrappolate in una tela – da ragno – mentre si accorgono di non avere mai avuto una figura genitoriale adeguata.
Cassandra Web orfana di padre e madre, con un’ingiustificata rabbia verso quest’ultima, tenterà l’approccio materno per dare un senso alla sua vita, come a queste visioni. A mancare di un senso generale però è proprio il film, fuori focus come fuori target, infiocchettato con battute dozzinali e un senso generale di una produzione mediocre che, al netto di tutti i difetti evidenti a cui fa capo una regia instabile e fin troppo briosa di virtuosismi inutili, è brutalmente in linea con le altre produzioni dell’universo cinematografico.
Venom, Venom 2 e Morbius: Madame Web si inserisce perfettamente in un’idea produttiva di bassa lega, di riprese veloci e pochi ciak battuti, di una CGI confezionata velocemente e un prodotto mandato al cinema così com’è, senza controlli, senza verifica. Al netto dell’evidente bruttezza del film, non si può negare una coerenza nel fare tutti questi prodotti con lo stesso stampino produttivo. Per quanto illogico, è l’unica cosa concreta ed effettiva di tutta questa macchina produttiva.
VOTO 4.5
Genere: azione, supereroi
Publisher: Eagle Pictures
Regia: S. J. Clarkson
Colonna Sonora: Jonah Söderqvist
Interpreti: Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim
Durata: 116 minuti