Non sarà facile parlarvi di Expedition 33, questo perché da quando solco le bellissime pagine di The Games Machine ho avuto la possibilità di giocare e scrivere di giochi mediocri, altri belli, alcuni brutti, ma un titolo come Expedition 33 in quasi nove anni di onorata carriera, non mi era mai capitato tra le mani. Figurarsi recensirvelo. La difficoltà è divenuta sempre più concreta e pressante quando la testa si stava rendendo conto di essere davanti ad un vero capolavoro, ma la missione seguente era il dover raccontare la portata di gioco questo giustificando il tutto in un testo adeguato alla missione.
Sviluppatore / Publisher: Sandfall Interactive / Kepler Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Offline PEGI: 18+ Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S Data di lancio: 24 aprile 2025
Abbiate pazienza e garbo, ci proverò, le parole sono importanti diceva Nanni Moretti e come tale la richiesta è quella di prenderle con delicatezza, sperando di potervi passare, tramite esse, almeno una piccola percentuale dell’emozione e dell’adrenalina che mi ha passato Expedition 33.
CLAIR OBSCUR: EXPEDITION 33, I PEZZI DELLA TRAMA
Prima di iniziare, c’è una tacita promessa che dobbiamo fare e che mi impegnerò a rispettare: Expedition 33 è un gioco che fa della trama una componente assoluta e importantissima. Vorrei raccontarvela nel dettaglio, entrare in discussione con voi di questo e quell’altro, dirvi tutti i twist narrativi, i segreti, ma ovviamente non posso.
Mai come in altre occasioni l’invito è quello di presentarvi ad avviare la vostra prima partita privi di qualsivoglia spoiler
Fidatevi però della mia parola: se è vero che quello che hanno mostrato fino a questo punto non rappresenta a pieni polmoni lo stato ludico del gioco, vi posso assicurare che ora dopo ora e strato dopo strato, il cuore pulsante e la vera natura di Expedition 33 vi piacerà anche più delle promesse iniziali.
i ragazzi di sandfall interactive, nonostante siano al loro primo gioco, hanno tirato fuori qualcosa di incredibile, ricco di fascino, bellissimo e impossibile da dimenticare.
IL MONOLITO DELLA PITTRICE
Dunque nella Francia alternativa di inizio ‘900 c’è questa entità chiamata La Pittrice che ogni anno disegna sul suo monolito magico un numero. Nel giro di un anno, tutte le persone che hanno l’età dello stesso numero disegnato, moriranno. Invece di aspettare l’inevitabile morte, i condannati costruiscono anno dopo anno delle Spedizioni per recarsi in un gruppo di isole lontane, dove abita La Pittrice, per sconfiggerla.
la narrazione è ricca, corposa e sfaccettata. È stato bellissimo godersela fino ai titoli di coda
Expedition 33 è un gioco intriso di morte. C’è un perenne senso di sconfitta che viene ben veicolato dai protagonisti che si chiedono perché continuare a lottare. Questa sensazione viene ben rappresentata dai diari delle vecchie spedizioni che troveremo disseminati nella grande mappa di gioco. Una spedizione può essere sconfitta, come successo a quelle prima della 33, ma può essere utile lasciare dei segni, dei diari, regalare la conoscenza a chi verrà dopo di loro, un senso comune di resistenza all’oblio a cui è impossibile non lasciarsi andare emotivamente, anche dopo una battaglia. In tal senso, Expedition 33 è un titolo che vive tantissimo proprio nella narrativa e nell’intimo dei suoi personaggi.
UN PARTY MAI BANALE
Ma come funziona Expedition 33? Pausa doverosa, perché per arrivare a scambiarsi qualche coccola sotto un manto di stelle, bisogna prima passare una giornata di estremi combattimenti. Expedition 33 è un GDR a turni che strizza l’occhio ai JRPG, recuperando i stilemi di quest’ultimi proprio nella forte e sfaccettata narrazione, che si abbraccia e avviluppa in un mondo con forti elementi fantastici, che rendono tutta la cornice della tela decisamente appetibile per una grossa fetta di pubblico. Vi muoverete in una grossa mappa della regione, dove poi entrare in tanti e diversi dungeon, seguendo gli eventi di trama. Ce ne saranno anche di secondari, ma molti presentano nemici di rango notevolmente superiore al nostro, dunque meglio lasciarli per un secondo momento.
I dungeon non sono mai troppo grandi, presentando un level design interessante anche per la presenza di piccoli segreti, shortcut da sbloccare e risorse sul campo da recuperare. Vagheranno anche diversi tipi di nemici e lì possiamo decidere se andare loro incontro e dare il via alla sessione di combattimento, o girare al largo con uno scatto deciso, ma ovviamente il piatto prelibato di Expedition 33 è proprio il sistema di combattimento.
SCHIVA, ELUDI, SALTA E DIPINGI
il sistema di combattimento a turni si prende numerose libertà, andando a creare meccaniche brillanti che si prostano alla piena sperimentazione
Organizzato con le regole classiche di un sistema di combattimento a turni, Expedition 33 si prende la libertà si inserire nuovi colori nella tavolozza. I turni si spendono nel modo classico, con un’azione da compiere per passare poi allo slot successivo, ma grazie ai Punti Abilità e a un sistema di puntamento libero del colpo a distanza, si può attingere a dei bonus offensivi niente male. Molti nemici infatti presentano dei punti deboli, che possono essere colpiti con il colpo a distanza libero, che costa un Punto Abilità come fosse un proiettile. Iniziare a fare danni importanti senza sprecare il turno è parte di una tattica molto più grande. Gli altri Punti Abilità si spendono ovviamente nelle dirette abilità uniche di ogni personaggio della spedizione. Gustave, Lune, Schiel e tutti gli altri membri del party, ognuno possiede un particolare stile di combattimento ed è fin troppo banale dire che il miglior modo per affrontare gli scontri non è conoscere il nemico, ma i nostri eroi. Ognuno ha abilità attive e passive uniche, dove Lune è il classico mago di supporto – ma devastante all’occorrenza con le giusta abilità – tutti gli altri si muovono in un terreno costruito di molteplici build che si possono sviluppare attorno a ogni membro.
Anzi, vi dirò di più: spesso e volentieri, in presenza di alcuni boss, è il gioco stesso che vi chiede di riorganizzare party e build per affrontare al meglio la sfida a cui andrete incontro. Potete sempre perdere e capire sulla vostra pelle la tattica migliore. I salvataggi sono tanti e sempre a nostro favore, ma l’esperienza della sconfitta spesso è la cosa migliore.
Non siamo mai chiamati a subire inermi gli attacchi, bensì possiamo deviare il colpo con un parry preciso
QUESTIONE DI PICTO
Ecco che vengono in aiuto i Picto, bonus particolari che si attivano all’equipaggiamento, ma se livellati a dovere, diventano applicabili per ogni singolo personaggio. Ancora una volta torniamo nel campo della sperimentazione. Con Expedition 33 abbandonate l’idea di build statiche, come già detto queste saranno fortemente e necessariamente malleabili, aprendosi ad un ventaglio di possibilità intriganti. Un’esperienza che non provavo da un Final Fantasy XII The Zodiac Age, tanto per suggerire la portata di sperimentazione proposta.
Ma al netto di tutto questo, quel che lascia davvero ammaliati in Expedition 33 è come tutti i comparti e gli organi di gioco si incastrino in perfetta armonia. Sembra un titolo realizzato da veterani del settore, invece i ragazzi di Sandfall Interactive sono ex sviluppatori di Ubisoft, scappati via perché impossibilitati a lavorare su nuove avventure e decidono di mettersi in proprio. Questa bellezza è il loro primo titolo in assoluto.
Ma come ogni opera d’arte che si rispetti, Expedition 33 parla di arte, di musica, di creatività. Il comparto estetico è estremamente ispirato con forme e colori che richiamano un’epoca lontana come vicina. La passione nella creazione di mondi si evince in un world building forse tra i migliori su cui abbia messo mani e occhi negli ultimi anni.
‘incredibile trama che mi ha tenuto incollato per tutto il tempo senza dimentica la sensazione galvanizzante che mi ha provocato ogni parry, ogni coreografia nel momento di un contrattacco o un attacco sfumato
In Breve: Sono conscio di sbilanciarmi tantissimo, ma Clair Obscur: Expedition 33 forse non metterà tutti d’accordo nell’essere un capolavoro, ma ci si avvicina senza paura. Una narrazione sopraffina, un sistema di combattimento galvanizzate e ottimizzato a dovere, una colonna sonora dedicata che azzecca tutti i momenti di maggior tensione. Sono entrato nel tunnel sacrificale della Spedizione 33 e ne sono uscito con la lacrime di gioia per quanto assaporato per tutto l’arco dell’avventura. Circa trenta ore di gioco che sono state una gioia continua e sono pienamente consapevole che ne giocherò altrettante per finire tutte le cose lasciate in sospeso.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Nonostante la piattaforma di prova non all’ultimo grido, il lavoro di ottimizzazione è stato ottimo, riuscendo a girare a 60fps su settaggi alti. Anche su Steam Deck, sacrificando qualche opzione grafica, si gioca molto bene.