Dave the Diver – Recensione

PC

Il meno atletico degli eroi, un sushi restaurant da gestire e, fra un’immersione da completare e un cliente da servire, i misteri del Blue Hole da svelare: questo e molto altro nel sorprendente Dave the Diver.

Sviluppatore / Publisher: Mintrocket / Mintrocket Prezzo: € 19,99 PEGI: 12 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: Già disponibile

Sbarcato ufficialmente su Steam a fine giugno dopo un Accesso Anticipato “estremamente positivo”, il rilassante adventure game dello studio Mintrocket è l’ideale in questo caldo periodo grazie alla sua promessa d’avventure subacquee.

Le condizioni climatiche però contano ben poco in questo caso, l’entusiasmo attorno all’opera coreana travalica ogni confine e ogni stagione e l’abbondante milione di copie vendute è lì a testimoniarlo. Ma cotanto successo è davvero meritato? Cosa rende speciale l’ennesimo adventure game 2D in pixel art? Come probabilmente sarà capitato a qualcuno di voi, anche io me lo sono domandato: dopo essermi tuffato nelle profondità del Blue Hole alla ricerca della verità, eccomi riemergere con la recensione di Dave the Diver.

DAVE THE DIVER & CO.

Dave, il protagonista, è un sub che adora le immersioni tanto quanto il sushi, come dimostra il suo girovita. Tutto ha inizio quando un suo amico ed ex trafficante d’armi, Cobra, lo convince ad aprire un ristorante di sushi vicino al Black Hole, una zona oceanica dove, a ogni immersione, il fondale marino e l’ecosistema cambiano. Dave decide di accettare l’invito e di indossare la muta per un nobile scopo: procurare gli ingredienti necessari al ristorante.

Dave decide di accettare l’invito di Cobra e di indossare la muta per un nobile scopo: procurare gli ingredienti necessari al ristorante

Dopo una giornata di immersioni potenzialmente mortali, niente è meglio di un turno tra i tavoli a servire i clienti affamati, infatti, appena arriva l’ora della cena, il nostro prode sommozzatore si ritrova a scattare ma non troppo a ogni comanda preparata dallo chef Bancho.

Dave the Diver

Ogni immersione è un’avventura.

Comincia così Dave the Diver, un gioco composto da due anime – avventura/GDR e gestionale – che vanno a braccetto proprio come fanno il giorno e la notte. Volendo riassumerlo brutalmente potremmo metterla in questi termini: quando il sole è alto nel cielo ci si dedica alle immersioni, la sera invece tocca rimboccarsi le maniche come cameriere. Non sempre è così, ma rende piuttosto bene l’idea di come funzionino le cose sotto e sopra il Blue Hole.

Dave the Diver è composto da due anime – avventura/GDR e gestionale – che vanno a braccetto come il giorno e la notte

Nel primo caso l’ossigeno è il parametro vitale da non perdere mai di vista, ragion per cui bisogna sempre riflettere su quanto conviene spingersi in profondità e su quanto è saggio prolungare la propria permanenza sott’acqua (non temete, gli sviluppatori hanno piazzato qua e là bombole d’ossigeno oltre a un sacco di gadget utili). Recuperando vari pesci (utilizzando arpioni elettrificati, armi dalla distanza e corpo a corpo), oggetti e quest item a seconda delle missioni attive fra principali e secondarie, Dave può ottenere materiali con cui migliorare il proprio equipaggiamento; ciò significa diventare in grado di affrontare sessioni subacquee viepiù impegnative e remunerative, a patto di non lasciarci le penne fra nemici, ostacoli naturali e mancanza d’aria (quando dice male non si muore, si torna in vita sulla barca di Cobra perdendo il bottino a eccezione di un oggetto a scelta tra quelli raccolti).

Il locale è personalizzabile, lì c’è una cameriera e anche una cliente insoddisfatta.

Quando giunge la sera, dopo un paio di immersioni in genere, si deve rientrare al ristorante agli ordini dello chef e macinare ordini su ordini per generare profitti. Qui bisogna organizzare il menu in base agli ingredienti recuperati di giorno e, soprattutto, servire rapidamente gli avventori, cercando di soddisfarne ogni languorino prima che sia troppo tardi. Il locale è personalizzabile, i cibi si possono potenziare a patto di avere le risorse giuste e fare soldi è divertente, tra le richieste eccentriche dei VIP e la simpatica leggerezza che caratterizza Dave the Diver. In mare o fra i tavoli è spesso questione di QTE e minigiochi a tema, piccole sfide mai complicate o difficili, piacevoli nella loro immediatezza e coerenti con il contesto.

ANCORA CINQUE MINUTI E SMETTO

Dave the Diver sorprende per la mole di novità che, con buona padronanza dei modi e dei tempi, ti propina. A volte può capitare di faticare a stare dietro a tutto perché, specie inizialmente, non c’è giorno senza una nuova attività o una sfumatura che rimpolpi sempre più l’esperienza double face. Dall’equipaggiamento da migliorare per avventurarsi più in profondità fino al personale da assumere per aiutarci al ristorante, passando per i social media, i combattimenti subaquei, le carte da collezionare dei numerosi pesci, le boss fight e un bizzarro cast, la curiosità di chi gioca è stuzzicata in continuazione da più direzioni. Avete presente il classico “un’ultima run e spengo”? È così che va a finire ogni volta che ci si infila la muta.

Dave the Diver

Troppo peso può essere fatale, meno male che ci sono dei punti di fuga.

Qualcuno potrebbe obiettare che, tra adventure/GDR e gestionale, nessuna delle anime di Dave sia particolarmente approfondita o innovativa. Ci sta. Nonostante questo, la produzione di Mintrocket merita gli elogi ricevuti perché regala dieci/dodici ore di qualità sopraffina, accompagnandoti alla scoperta dei segreti del Popolo del Mare, del Blue Hole e del business gastronomico con una leggerezza e una voglia di stupirti tali da rammentarti perché, quel fatidico giorno, la passione per i videogiochi attecchì così bene in te.

Dave the Diver sorprende per la mole di novità che, con buona padronanza dei modi e dei tempi, ti propina

Ci riesce sfruttando una notevole quantità di contenuti, una lodevole cura per le minuzie, una passione che sprizza da ogni pixel-poro e, dulcis in fundo al mar (non ho resistito, ndr), un miscuglio di idee e lampi di genio da leccarsi i baffi. Non so se siamo di fronte all’indie dell’anno ma so che, dopo essermi tuffato nel Blue Hole alla scoperta dei misteri di Dave the Diver, ne sono riemerso ancora più felice di amare i videogiochi.

In Breve: Dave the Diver merita d’essere il tormentone videoludico dell’estate 2023 perché è capace di ricordarti il motivo per cui ti piacciono i videogiochi. Non innova e nemmeno propone meccaniche di gameplay inedite, l’hit coreana si preoccupa “soltanto” di regalare dieci ore di qualità e ci riesce con uno stile e una leggerezza da cui si diventa subito dipendenti. I tanti contenuti sommati all’irrefrenabile curiosità di scoprire cosa accadrà dopo la prossima immersione sono solo una piccola parte di un’opera assai più curata di quanto sembri di primo acchito. L’avventura del generoso Dave è un’esperienza in magnifico equilibrio tra le sue due anime, dotata di un cuore grande così proprio come il protagonista e decisa a stupirti continuamente mentre ti trascina sempre più giù negli abissi del loop “un’altra run e spengo”.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 11370H@3.30Ghz, Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 32 GB di Ram, SSD
Com’è, Come Gira: Difficile per Dave mettere in difficoltà i PC dei giorni nostri. L’art style è essenziale e di carattere, la pixel art deliziosa contribuisce ad alleggerire anche esteticamente un’avventura che mira a divertire e stimolare, ma anche a coccolare il giocatore. Un plauso alla colonna sonora composta da ipnotiche tracce specifiche per ogni circostanza. Il gioco è godibile sia con M&K, sia con un pad. Beato chi se lo può godere su Steam Deck, ma se avete una Switch non disperate: nel corso dell’anno dovrebbe arrivare anche sulla console Nintendo.

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Pro

  • Tanti contenuti, attività, cose da fare / Personalità brillante, convincente / È una sorpresa continua

Contro

  • Non prevede meccaniche innovative o profonde
8.9

Più che buono

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