Ecco TGM 412, finalmente è arrivato!

The Games Machine

Ecco TGM 412, finalmente è arrivato!

Abbonamento o non abbonamento, è questo il problema? Il punto di domanda è lecito, non è un dubbio amletico, TGM si è già data una risposta e aspetta solo il momento giusto. Certo drizziamo le antenne verso le riviste estere occidentali ancora in attività come PC Gamer, Edge, o al ritorno annunciato di Game Informer – brutalmente annichilito con licenziamenti e lo stralcio di qualsiasi contenuto online e su carta, solo pochi mesi fa. In quel caso è stato ancora più chiaro quanto sia dura la sopravvivenza anche per le riviste in lingua anglosassone, e siamo ora curiosi di quale sarà la ricetta per far tornare la più celebre rivista statunitense, classe 1991.TGM 412 cover

Per noi, seppur non ancora attuata, la via è chiara, peraltro nel più contenuto contesto dell’editoria nazionale: prima o poi, mantenendo comunque un minuscolo presidio nelle edicole italiane, falcidiate a migliaia ogni anno che passa, l’abbonamento consentirà la produzione di una pubblicazione “premium”, ovvero con lo spazio cover (prima, seconda, terza e quarta di copertina) di nuovo in cartoncino, brossura da valutare (dipenderà anche dall’aumento o meno della foliazione) e una carta di incomparabile pregio, capace di una leggibilità per immagini e testo di tutt’altro livello. Chiaramente, molto dipenderà da voi, investiti da una campagna abbonamenti a cui dovrete dare una risposta non dico di massa, ma quasi, rispetto agli attuali lettori in edicola e in sottoscrizione. E badate bene: questo non è una specie di ultimatum, ma solo un rendervi partecipi sulle gigantesche difficoltà incontrate dall’imprenditoria di settore, a cui TGM ha prodigiosamente resistito grazie alla qualità delle pubblicazioni e, naturalmente, alla nostra e vostra passione. Ma il tempo dei miracoli (“crudeli” per noi, citando ancora, già che ci sono, il finale del romanzo Solaris) sta davvero per concludersi. Cercate dunque di non aspettare a dare il vostro contributo, se leggete queste righe, sarà prezioso fin da adesso. Abbonatevi, abbonatevi e abbonatevi, gli sforzi già potenti per una grande rivista si raddoppieranno.

D’altra parte, nonostante il cospicuo ritardo – ideazione e cura del nostro podcast realizzato dalla bravissima Silvia Fossati, lo stesso brainstorming per la rivista nel prossimo futuro – abbiamo nuovamente confezionato una TGM di alto livello. Per la cover story abbiamo scelto l’arrivo su PC di uno dei capisaldi evolutivi dei moderni action adventure, The Last of Us Part II in versione remaster, titolo vituperato da alcuni per ragioni che non stiamo a ribattere, rispettando l’opinione di chiunque, ma che per uso dei PG ai fini della storia, impietosa descrizione d’ambiente, interazione tra motore fisico e animazioni e mero impatto visivo – specie di questa versione tirata al massimo – rappresentava per noi qualcosa da attendere con ansia e raccontare con dovizia di particolari. C’è poi un dossier insieme “sul pezzo” e sfizioso: Emanuele si diverte a canzonare l’uso degli item in ARPG, survival horror e in generale titoli nei quali accumuliamo pozioni, armi e potenti oggetti in numero così spropositato da finire, spesso e volentieri, nell’oblio dei titoli di coda (o NG+, dove taluni rischiano di perdere l’efficacia in stats). Consuetudine vana o quasi meta-esistenziale, per come la vede Ema. La carrellata dei reportage inizia invece da Elden Ring: Nightreign, scritto a quattro mani da Erica e Filippo con il pupo gestito a turni, comunque ben felici di saggiare il piatto roguelite-soulslike cucinato da FromSoftware, con tanto di ciclo alternato di giorni meno brutali a vere e proprie “notti dei boss”. A seguire il nuovo heist game di 10 Chambers provato da Clod, Den of Wolves, che dal presente di PayDay si sposta su una violentissima declinazione del cyberpunk, accanto alle qualità robustissime percepite da Gabri nel GdR Clair Obscure: Expedition 33, interessante nel combattimento “simil-JRPG” e ancor più nel racconto messo in piedi da Sandfall Interactive, per certi versi riecheggiante del viaggio dei Pellegrini nell’Hyperion di Dan Simmons.

Ed ecco lo zoccolo durissimo delle recensioni, foriere di due recuperi importanti rispetto alle tempistiche del precedente TGM 411: troverete Avowed e Monster Hunter Wilds, accanto all’eccellente Split Fiction, il sorprendente e ben più recente Atomfall, l’ottimo soulslike The First Berserker: Khazan, Assassin’s Creed Shadows, Rise of the Ronin, Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii, Two Point Museum e tanti altri, avvicinandoci pian piano ai titoli più recenti, piccoli in produzione ma talvolta intrigantissimi (e/o artisticamente magistrali, su tutti, WanderStop di Davey Wreden, Citizen Spleeper 2 e Keep Driving). Non provo nemmeno ad addentrarmi, invece, nel dettaglio delle circostanziate informazioni – comunque magistralmente spiegate – delle nostre rubriche: la Time Machine inizia a narrare la storia e le sorti di Dinamic, gloriosa software house spagnola; sempre Dan Hero si presta nel TGM Classic al racconto di Iron Lord, per molti versi e coi mezzi di allora, classe 1989, una specie di lontano parente del giocatissimo Kingdom Come Deliverance 2; a quel punto il nostro Paolone si getta doppiamente nel campo delle intelligenze artificiali, da una parte con i Bovas che interrogano il Pastore sulla sua nuova e personalizzat(aaaaa) IA, dall’altra con qualcosa di ben più serio, allo stesso tempo già realizzato e futuribile, ovvero il “Computer Biologico” creato e studiato in Australia. Va da sé, infine, che i nostri due veterani affiancati da Emanuele tornano anche nelle 8 pagine di RetroTGM, che tra le tante recensioni per C64, sistemi Amiga e Spectrum non dimentica la tendenza al pixelloso remake anche nelle terre di Steam e delle console “maggiori”, in particolare col controverso rifacimento di X-Out. Di fronte a tanta abbondanza, visto che nel mese è caduto anche il cinquantesimo anniversario di Fantozzi, viene d’uopo una parafrasi a tema: “È un bel TGM!

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