Unreal Tournament Battle Royale: I have a dream!

Unreal tournament battle royale editoriale

Prima che andiate in autocombustione al click o alla semplice lettura del titolo, regalatemi qualche riga per esporre il pensiero. Tutto è partito con Apex Legends. Ci abbiamo giocato, tutti, chi più, chi meno, chi in solitaria, chi con amici e anche qui tra noi della redazione, qualche sera ci troviamo a divertirci tutti assieme nel notevole battle royale di Respawn. Notevole sì, perché per quanto sottogenere demonizzato, preso di mira da tante considerazioni pro e contro, Apex Legends è, almeno personalmente e tra i tanti provati, il primo battle royale che mi è sembrato realizzato con consapevolezza, tecnica e buon gusto del divertimento. I rumor attorno al titolo volevano inizialmente che questo fosse un primo accenno all’arrivo di un nuovo Titanfall, altre voci volevano che proprio questo doveva essere un embrionale terzo capitolo mutato poi in battle royale. Poi la stangata finale con l’ufficialità: per ora, niente Titanfall 3.

Apex Legends è, almeno personalmente e tra i tanti provati, il primo battle royale che mi è sembrato realizzato con consapevolezza

Viene poi spontaneo pensare che proprio le incredibili entrate economiche fatturate con Fortnite abbiano permesso a Epic Games di lanciare il suo store online, mettendosi in diretta concorrenza con Steam, sulla cui questione si è già espresso Daniele in termini cristallini in un recente editoriale. Cercando di fare un ragionamento molto ampio, tenendo conto di esigenze produttive ed economiche, siamo più o meno tutti d’accordo sul fatto che Apex Legends sia quella gallina dalle uova d’oro, per fortuna riuscita bene (con buona pace di Radical Heights e altri titoli che si gettano nella mischia, sbagliando le basi), che potrebbe portare linfa economica a Respawn e, successivamente, permettergli di lavorare con calma a un futuro Titanfall 3. I titani torneranno, più avanti, ma torneranno.

Girovagando quindi nello store di Epic Games, mi sono imbattuto nella scheda di un titolo presente nella mia libreria, offuscata, segno che quel gioco non è attualmente installato: Unreal Tournament. Quanto tempo e quante ore perse su Unreal, anche sul secondo capitolo – che apprezzai – e relativi spin-off arena, con un pizzico di orgoglio in quel Unreal Tournament 2003 di cui credo di averne abusato per un numero di ore spropositato (azzarderei una cifra a quattro numeri, ma forse non ci sono arrivato per pochissimo). Ancora oggi, ogni tanto, nei momenti di blackout totale della mia mente urlo tacitamente un “Mmmmister Crooow” con lo stesso tono dello speaker del gioco che annunciava i nomi dei tantissimi personaggi giocabili, che differivano solo nell’aspetto estetico dato che il gioco metteva in campo una sfida di abilità pura. Unreal Tournament era un arena shooter e, incredibile, sembra quasi che i battle royale siano diventati i nuovi esponenti di quel genere. Conosciamo tutti la fine nefasta del reboot di questa saga, in perenne alpha per ben quattro anni e solo recentemente abbandonato da Epic. Un vero peccato, eppure un pensiero mi balena in testa: con le risorse, il tempo e il lancio dello store, con diverse esclusive tipo Metro Exodus, Epic potrebbe tornare a lavorare su Unreal Tournament? Forse sì, ma di certo non a breve. Tuttavia vi è un quesito decisamente più importante: quanto saremmo disposti ad accettare un ritorno di Unreal Tournament in salsa battle royale?

quanto saremmo disposti ad accettare un ritorno di Unreal Tournament in salsa battle royale?

Ci penso ormai da diversi giorni, considerando la necessità di un grosso compromesso tra le due parti, e chiaramente entriamo nel territorio di idee utopiche di un progetto e un franchise che credo abbia ancora tantissimo da dire, però poi volgo lo sguardo altrove, guardo lo stato in cui versa Quake Champions e allora no, continuare con gli arena shooter, oggi, forse è un mezzo suicidio senza la dovuta consapevolezza o un’idea vincente in tasca. L’unica via sono i battle royale, e Apex Legends ha dimostrato che non sempre si trasformano in una mera macchina macina soldi, ma con delle buone idee – il sistema di indicazione delle risorse su mappa, per esempio – si può creare un ottimo titolo, sfruttarne intelligentemente l’utenza proponendo un bel progetto, e magari spostare gli incassi su un progetto nuovo di pacca. Quindi rigiro il quesito già posto prima, nella speranza di ricevere qualche risposta che possa chiare il mio pensiero: siete disposti ad accettare un titolo di transito, per rivedere tirato a lucido in futuro un marchio a cui siete affezionati? Io a un Unreal Tournament battle royale sì, ci giocherei, a patto che ci sia anche altro in futuro. Tra Half-Life 3 e Titanfall 3 vorrei vedere il numero tre anche accanto a Unreal.

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