Football Manager 2019 – Recensione

PC

PC Calcio, Scudetto (o Champioship Manager) e Football Manager. Questo è stato il personale retaggio che mi ha portato ad amare questo genere di giochi e che, per alcuni versi, preferisco anche ai più popolari FIFA o PES. La serie di giochi firmata da Sports Interactive ogni anno ha l’arduo compito di rinnovarsi e ottimizzarsi sempre più, per poi farsi sviscerare da un pubblico che esige un’esperienza manageriale calcistica sempre più appagante e completa.

NUMERI TATTICHE E STATISTICHE

Per quanto non abbia un vero e proprio competitor, Football Manager 2019 rappresenta l’esperienza manageriale definitiva, perché nel valutare tutti gli aspetti sia positivi che negativi, è innegabile quanto sia un prodotto così semplice sulla carta, ma assai complesso nella realizzazione.
Football Manager 2019 Recensione

Football Manager 2019 rappresenta l’esperienza manageriale definitiva

Al netto delle solite statistiche agonistiche di ogni squadra di cui prenderemo le redini, proprio nelle ultime edizioni, Football Manager ha puntato sempre più l’attenzione al rapporto con tutta la società: fisioterapisti, preparatori, osservatori, dirigenti, giocatori, stampa e social network. Peraltro, le tre principali novità inserite nella scorsa edizione ritornano riviste e ottimizzate; la gestione scouting viaggia di pari passo con la possibilità di selezionare giovani da tenere sotto controllo, inviare possibili osservatori nel globo a trovare nuovi talenti o concentrarsi su piccoli gruppi, o anche direttamente sul singolo giocatore. L’infermeria e i fisioterapisti amplieranno il loro raggio d’azione, studiando e prevedendo la frequenza degli infortuni in merito ai quali, settimanalmente – tramite i dettagliati rapporti – potremmo monitorare e decidere le cure da applicare per ogni giocatore infortunato o fuori forma. Ultime, ma non meno importanti, le dinamiche dello spogliatoio, con maggior rilevanza nel tenere un rapporto chiaro e diretto con tutti i giocatori della rosa.

Vengono introdotte diverse novità, prima fra tutte, per rimanere doverosamente al passo con i tempi, il VAR

Lo spogliatoio, come prassi, sarà un covo di chiacchiere e amicizie dove la fedeltà della squadra può vacillare facilmente. Il sistema a piramide, con a capo i giocatori più influenti – il detentore della fascia di capitano, come il giocatore più anziano della rosa – sarà consultabile e con esso tutti i gradi di amicizia tra giocatori. Semplicemente, se tratteremo male il giocatore più influente della squadra, questo comportamento negativo avrà dirette ripercussioni sia sul resto dei giocatori che verso i dirigenti che, se messi alle strette, prenderanno seri provvedimenti verso chi di dovere, arrivando magari a licenziarci. In questa fitta rete di connessioni vengono introdotte diverse novità, prima fra tutte, per rimanere doverosamente al passo con i tempi, il VAR. Sarà frequente – forse anche troppo – che durante una partita diverse azioni o gol fantasma richiedano la relativa verifica, elemento che, se a nostro sfavore, influirà direttamente sul morale e sul conseguente nervosismo dei giocatori. Più volte capiterà di assistere ad un crollo sia emotivo che fisico di parte della squadra, complice qualunque decisione che l’arbitro prenderà a nostro sfavore. Sarà nostro compito, richiamando lo schema delle tattiche, ristabilire un equilibrio psico-fisico e cercare di non rovinare una partita che, magari, è stata giocata perfettamente fino a quel momento.
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Oggi più che mai ogni cartellino giallo, ogni fallo, ogni infortunio, gol effettuato o subito avranno un peso specifico su tutto

Altra aggiunta interessante, proprio in queste situazioni, è la possibilità di selezionare tattiche di gioco preimpostate: con un semplice comando si potrà passare dal catenaccio al Tiki-Taka, rendendo la nostra squadra imprevedibile per gli avversari, che non mancheranno comunque di rispondere con schemi tattici ostici o sostituzioni mirate e mai banali. Più di una volta mi è capitato di finire una partita sul primo tempo con risultati eclatanti, per esempio 5-0, per poi vedermi sopraffare dal cambio di tattica degli avversari e non poter rispondere in tempo, vincendo di misura ma uscendone con il morale dei giocatori basso perché, appunto, sopraffatti e incapaci di reagire. Questo a dimostrazione che, differentemente da uno dei Football Manager del passato, ad esempio quello 2008, in cui bastava far partire la gara e seguire il suo corso, oggi più che mai ogni cartellino giallo, ogni fallo, ogni infortunio, gol effettuato o subito avranno un peso specifico su tutto.

A OGNUNO IL SUO RUOLO

Football Manager è da sempre uno di quei giochi dove l’organizzazione globale della società è alla base del divertimento. Chi compra e gioca a un titolo del genere vuole un’esperienza a tutto tondo su tutte le dinamiche societarie. Sarà quindi prassi perdere decine e decine di minuti a impostare tutte le responsabilità al nostro staff, gestire i contratti di tutti i giocatori (prima squadra, riserve e primavera) e dei collaboratori, gestire le tattiche, studiare tutti i ruoli e applicarli sul campo. Questo perché Football Manager si è sempre dimostrato un gioco che soltanto sulla lunga distanza riesce a regalare le giuste soddisfazioni. Il primo anno, appena si arriverà sulla panchina della squadra scelta, è sempre di rodaggio. In particolare, prendendo in esempio le due squadre con cui ho affrontato la mia prova, Roma e Udinese, ho riscontrato diverse e piacevoli emozioni nel necessario ambientamento per poter proseguire.

Chi compra e gioca a un titolo del genere vuole un’esperienza a tutto tondo su tutte le dinamiche societarie

Giocando con un classico 4-4-2 o anche un 4-2-3-1, per dirne una, la Roma avrà un grosso problema sulla fascia destra; dopo aver provato e riprovato diverse posizioni, soltanto a pochi mesi dalla fine del campionato sono riuscito a trovare gli undici giusti, con titolari e turn over adeguati per coprire quella fascia. Non è più sufficiente mettere il giocatore giusto nel ruolo giusto, ma si dovrà anche trovare un certo affiatamento con gli altri compagni: un centrocampo con De Rossi e Pastore farà faville, forte della grande esperienza dei due giocatori, ma il risultato sarà meno incisivo se si inserisce un giovane come Cristante. Squadre come l’Udinese, invece, aumentano notevolmente il livello di sfida su un duplice piano: quest’anno la squadra di Pozzo ha totalmente rifondato i suoi giocatori, giovanissimi, pieni di talento ma bisognosi di giocare e trovare nello spogliatoio un giusto leader (spoiler: con Lasagna trequartista, o anche ala sinistra, sarete una squadra da Champions). I risultati arriveranno, come già detto, ma a distanza di molto tempo e stagioni calcistiche, anche grazie alle importantissime finestre di calciomercato, vero cuore pulsante della serie.

“CANÀ, INDOVINI CHI LE HO PRESO? MARADONA!”

La prima sessione di calciomercato che affronteremo, quella estiva, sarà un vero e proprio inferno se non ci ricorderemo di eliminare la gestione acquisti e cessioni al nostro DS. Tra gli obiettivi di mercato sarà necessario attuare una decisa selezione di vendita mirata, esattamente come per gli acquisti. Sarà proprio questo il banco di prova dove prenderanno forma le radici della nostra futura squadra, in tutti i sensi. Considerati gli elementi che ci lasceranno, riempiendo le nostre casse e generando malumori, avremo a che fare con la prima grande sfida agli occhi dei dirigenti. Un acquisto sbagliato o una vendita di un elemento fondamentale farà vacillare la nostra posizione; per lo stesso motivo, anche questa nuova incarnazione di Football Manager richiede una concezione di gioco sulla lunga e lunghissima distanza. I frutti si vedranno sul campo come nelle relazioni. Potremo essere un allenatore aggressivo, caparbio o anche comprensivo, purché la nostra politica porti a risultati concreti o al raggiungimento di obiettivi prefissati con la società nela firma del contratto.
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Un acquisto sbagliato o una vendita di un elemento fondamentale farà vacillare la nostra posizione

Non manca, comunque, qualche piccolo difetto ai margini: tra le tante relazioni che dovremo considerare ci sarà anche l’aspetto dei social network, già inseriti nella precedente edizione e che qui continuano a non avere una vera e propria funzione, se non quella di monitorare le chiacchiere social dei nostri tifosi o taluni comportamenti scorretti dei giocatori. Tutti elementi che comunque ci verranno fatti notare occasionalmente dal nostro allenatore in seconda, per cui ci verrà spontaneo soprassedere senza problemi al resoconto social della giornata o della settimana. Altro piccolo problema, che ritorna prepotentemente, è l’esosa richiesta hardware, necessaria più a supportare il mastodontico database di giocatori e relative elaborazioni di dati. Sottolineo anche una grafica ormai datata che non aiuta la navigazione tra le centinaia di opzioni selezionabili. La gestione è sempre intuitiva per chi è esperto del gioco, ma un novellino che si avvicina per la prima volta al titolo avrà qualche difficoltà per trovare la bussola.

Al netto di qualche piccolo difetto che riguarda strettamente le prestazioni su PC, Football Manager 2019 è l’esperienza calcistica manageriale definitiva, priva di qualunque altro competitor, si conferma come Bibbia universale, ricca e sofisticata che riuscirà ad appagare ogni fan del franchise. Con novità innestate perfettamente e le giuste ottimizzazioni, anche la nuova versione si presenta con la solita struttura forte e un database di dimensione inaudite, atto a regalare una longevità pressoché infinita, almeno fino al prossimo anno.

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Pro

  • Database impressionante.
  • Sessioni di calciomercato intriganti e coerenti.
  • Dettagli e opzioni a non finire.
  • L’introduzione del VAR aumenta il livello di sfida.

Contro

  • Interfaccia ormai obsoleta.
  • Alti requisiti per prestazioni ottimali.
9

Ottimo

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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