Era da un po' che volevo aprire una discussione del genere per raccontare le storie di ordinaria follia delle quali sono testimone.
Mi farebbe piacere che anche altri si prodigassero a raccontare le loro esperienze (tanto lo so che ci son altri insegnanti qua in giro), anche perché non credo di avere il tempo di aggiornare molto spesso il thread.
Vediamo un po': storia uno.
In una classe nella quale sono coordinatore arriva uno studente una settimana prima delle vacanze di Natale.
In genere non è buon segno perché, 9 volte su 10, qualcuno si è liberato di una capra o di una mina vagante e l'ha rifilata a te.
Ufficialmente il ragazzo è stato "riorientato"
Aveva sbagliato scuola, povera stella.
Controllo la scuola di provenienza: un istituto privato.
Quindi dei privati rinunciano a dei soldi e mandano via uno studente per un bene superiore.
La puzza di merda si fa sempre più forte.
Incontro il ragazzo e sembra tutto in ordine. Gli assegno varie cose da recuperare durante le vacanze di Natale.
Al ritorno il ragazzo non si vede. Aspetto qualche giorno, ma ancora nulla. Siccome non è di origine italiana, è possibile che sia andato all'estero per le vacanze e che non sia ancora tornato. Decido comunque di chiamare a casa per avere spiegazioni. Mi risponde il padre.
- Buongiorno, sono il prof. Hoffmann, il coordinatore della classe di Mina Vagante.
- Mi dica professore.
- Siccome Mina è assente da qualche giorno vorrei sapere se c'è qualche problema.
- Mina è a scuola.
- No, Mina non c'è. Non è ancora rientrato dalle vacanze di Natale.
- Com'è possibile?
- ...
- Ora lo chiamo e vedo dov'è finito. La ringrazio professore.
Il giorno dopo Mina Vagante torna a scuola dicendo di essere stato ricoverato in ospedale, con tanto di giustifica firmata dal padre.
- Ma tuo padre lo sapeva che eri in ospedale da due settimane?
- Certo, ma a volte è distratto
Inutile dire che Mina Vagante non combina nulla di buono a scuola e ha la media del quattro scarso. Vi risparmio le varie rotture di coglioni.
Scrivo varie lettere a casa e tornano sempre firmate.
Alle udienze settimanali e generali non si vede mai nessuno.
Agli inizi di maggio si tiene un Consiglio per vedere quali sono i sommersi e quali i salvati e risulta subito chiaro che Mina è un morto che cammina.
In teoria le udienze sono finite e io non potrei più contattare i genitori sino agli scrutini. Però io i genitori di Mina non li ho mai visti e decido di fare uno strappo e di chiamare a casa. Mi risponde ancora il padre.
- Buongiorno sono il prof. Hoffmann.
- Buongiorno, era da un po' che volevo parlarle.
- Davvero? Non l'ho mai vista alle Udienze generali e neppure a quelle settimanali che tengo tutti i lunedì.
- Lo so, ma lei era sempre assente.
- Io? No, si sbaglia.
- Ho provato 4-5 volte, ma lei era in malattia.
- In malattia? Quando?
- Non ricordo le date esatte. Me l'ha detto Mina.
-
Sto per ridergli in faccia, ma poi.
- Le assicuro che non mi sono mai assentato quest'anno. Forse c'è stata un'incomprensione con suo figlio
- Può essere.
- Comunque la chiamavo per avvertirla che la situazione generale di suo figlio non è per nulla buona. Volevo avvisarla ora che c'è ancora un mese.
- Ci possiamo incontrare?
- Le udienze sono ufficialmente finite... Non fa nulla. Lunedì prossimo venga alla terza ora. Chieda di me in portineria e troverò un posto in cui parlare.
- Grazie, a lunedì.
Ovviamente l'incontro è irregolare (oltre che non pagato) ma decido che è meglio fare quattro chiacchiere prima dell'inevitabile disastro.
Il lunedì dopo non si vede nessuno
Non una spiegazione. Nulla.
Sticazzi. Io l'ho avvertito.
Arrivano gli scrutini e Mina Vagante vince un anno aggiuntivo a scuola. Miracolosamente, tra le poche materie in cui non è insufficiente c'è anche la mia.
Arriva il momento che tutti i coordinatori temono: la chiamata a casa.
Non sai mai come andrà a finire. Se va bene ti insultano. Se va male vengono a scuola a cercarti (been there, done that).
Io però sono tranquillo perché il padre di Mina è nel torto come la merda. E poi, con me è pure sufficiente.
- Buongiorno, sono il prof. Hoffmann.
- Buongiorno.
- Voleva avvisarla che lo scrutinio si è appena concluso e che suo figlio non è stato ammesso alla classe successiva.
- COME???
- Suo figlio...
- HO SENTITO!
Partono venti minuti di urla e insulti. Mi fa anche cortesemente notare quanto siamo mediocri e insensibili noi insegnanti; non abbiamo tenuto conto della situazione particolare del figlio (?) ma ci siamo limitati a bocciare e basta.
Ingoio tutte le osservazioni che vorrei fare a lui come padre e ascolto in silenzio. Alla fine:
- La ringrazio. Buone vacanze.
clic.
A una mia collega, quello stesso giorno, è andata peggio.
A un certo punto sentiamo urla e bestemmie dal piano di sotto. Era una simpatica mamma corpulenta che aveva appena ricevuto la chiamata.
Trattenuta dai collaboratori, se n'è andata solo quando le è stato fatto notare che avremmo richiesto l'assistenza della polizia.
Anche la storia di questa signora è degna di nota.
Suo figlio, un mancato premio Nobel, quando era in prima era già stato bocciato.
Allora la madre, anziché prendere a calci il pargolo, aveva pagato una barca di soldi per fargli fare due anni in uno in una scuola privata.
Il premio Nobel ce lo siamo ritrovato in terza. Stranamente, studiare due pomeriggi a settimana per due ore per volta per 4-5 mesi, era stato sufficiente a fargli fare due anni di scuola, ma non a dargli una preparazione decente per la terza superiore.
I suoi insegnanti hanno deciso di dargli un nuovo anno premio.
Però la madre mentre andava via bestemmiando ci ha fatto una promessa.
- E' uno schifo! Mio figlio qui non ci metterà più piede!
Lo volesse il cielo.