purtroppo anche io non ricordo cosa sogno.
ma sogniamo tutti.
Ci sono delle teorie interessanti (su base evoluzionistica) secondo le quali i sogni sarebbero una specie di realtà virtuale o di "simulatore", che ci permette di fare esperienza a costo zero di situazioni ansiogene o pericolose (e spesso i sogni, e non sto parlando di incubi necessariamente, sono così). Il fatto che po li ricordiamo o meno è del tutto ininfluente, perché l'informazione passa comunque alla memoria inconscia.
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
It's like just the fuckin' regularness of life is too fuckin' hard for me or somethin' (Chris Moltisanti)
devo dire che io stesso, quando mi capita di affrontare una cosa nuova, simulo la faccenda nella mia testa.
A volte da un aiuto in piu'.
Soprattutto in giovine età.
TIpo la tesi. per dire. Ho immaginato proprio di esporla e poi le possibili domande.
Poi piu' passa il tempo e piu' hai "visto cose", quindi sai già piu' o meno come comportarti.
Occhio a non meditare troppo che poi finisce così:
https://www.lercio.it/fa-un-viaggio-...e-un-coglione/
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
It's like just the fuckin' regularness of life is too fuckin' hard for me or somethin' (Chris Moltisanti)
Ne sono conscio/razionale
Lettoniente.
Nella mia vita per questioni strettamente professionali ho preso per il culo e fatto prendere per il culo con un successo quasi totale parecchi psicologi, una professione di coglioni (grazie sempre)
La morale e' se hai bisogno di aiuto evitali.
Io quando sono depresso cerco video di "Commando" su youtube e mi leggo i commenti.
A volte basta leggere una roba così per dimenticarsi dell'Orrore della vita per qualche minuto:
basically
Sei guarito?
uppo perché ormai questo è il mio circolino degli sfoghi personali
Dovete sapere che anni fa ho iniziato a scrivere un racconto (uno di questo forum l'ha anche letto, lui è molto figo a scrivere, molto più di me, roba che mentre lui si scaccola con una mano scrive interi libri con l'altra, ha tipo 2 libri completi, forse 3, mentre io ne ho iniziati un paio e ho qualche idea per un terzo e non ho concluso un cazzo nella vita ma non è questo il discorso)
ecco, rileggo a caso il primo capitolo del mio racconto più importante a cui tengo maggiormente
e sono... eufemisticamente insoddisfatto. No, è merda fumante.
Illogica, insensata, qualche idea buttata a casaccio e basta
dovrei riscriverlo da zero, no?
No.
Non ne ho voglia, mi sforzerei se mi ci mettessi
E un tempo non era così, un tempo scrivevo interi capitoli in un giorno, ok, magari nei giorni successivi dovevo passare del tempo a sistemarli ma cazzo prima scrivevo tutto di getto, ero un oceano di idee con tempeste tropicali in groppa alle onde
oggi bonaccia
e fastidio, fastidio e schifo per come scrivevo un tempo
ma vorrei davvero rimettermi a scrivere... ma devo davvero concentrarmi al massimo per riprendere la voglia di farlo come si deve...
Non ho capito perché rileggere quello che scrivi con spirito revisionistico.
Tu stesso parli di racconto e non di libri destinati alla vendita o in genere al successo di pubblico.
A meno che tu non voglia campare coi libri e quindi avere un approccio totalmente professionale con l'attività, la quale cosa di certo non comincia bene confrontandosi con shogun, la scrittura è un esercizio per lo spirito come un altro. Al pari di ascoltare della musica.
Semmai rileggi i vecchi scritti con l'atteggiamento di chi vuole capire cosa pensava e provava il sé di allora. Ma che senso ha accanirsi?
Scrivo per te stesso e godine. Stop
l'ho sempre fatto, e a ogni rilettura trovato sempre qualcosa da limare, modificare, sistemare
ma stavolta è peggio, stavolta voglio davvero cancellare un intero capitolo (il prologo per essere esatti)
shogun coso è uno scrittore affermato? non lo sapevo, non so nemmeno di chi parli esattamente sto momento (ma in questo istante non so nemmeno che giorno è oggi lellelelel)Tu stesso parli di racconto e non di libri destinati alla vendita o in genere al successo di pubblico.
A meno che tu non voglia campare coi libri e quindi avere un approccio totalmente professionale con l'attività, la quale cosa di certo non comincia bene confrontandosi con shogun, la scrittura è un esercizio per lo spirito come un altro. Al pari di ascoltare della musica.
Semmai rileggi i vecchi scritti con l'atteggiamento di chi vuole capire cosa pensava e provava il sé di allora. Ma che senso ha accanirsi?
Scrivo per te stesso e godine. Stop
Quando iniziai quel racconto, fu per una persona, ok, una cotta dell'epoca che mi infuse la voglia di scrivere
ma ok, no, non è che sto ripensando a lei, quello è un capitolo chiuso (termine sbagliato ma il concetto è quello)
no, ora davvero vorrei rimetterci mano ma forse è perché sono cambiato io che non riconosco più in senso positivo quello che ho scritto e ho amplificato il mio superpotere di autocritica a livelli da extintion event
Ho speso gran parte dei miei soldi in donne, alcol e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato. (George Best)
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