«È il giorno — osserva — in cui si stabilirà dopo 13 anni chi ha ragione tra un manipolo di pazzi sognatori che continuano a immaginare un futuro diverso per questa città e chi resta industrialista convinto. Grazie a tutti quelli che in questi anni si sono battuti per arrivare a questo punto. Abbiamo fatto il massimo e continueremo a farlo».
Mi piaceva questo scontro in quel di Taranto. Questo quanto detto da una delle parti civili nel processo che ha appena condannato a un po' d'anni di galera un gruppo cospicuo di persone.
È un po' lo scontro tra disoccupazione e lavoro, tra sussidi e stipendi.
Al di là della questione ambientale, è sicuramente un problema civile e sociale questa considerazione dell'industria come il cattivo che si oppone ai sognatori.