Originariamente Scritto da
Hellvis
Appena terminato Il cartello.
I primi aggettivi che mi vengono in mente sono "colossale" e "monumentale", sia per dimensioni (più di 850 pagine) che per qualità. Il cartello è infatti il capolavoro assoluto di Winslow, i cui altri lavori al confronto spariscono. Sì, compreso il Potere del cane. In questo libro succedono così tante cose e in così breve tempo che fa impressione rendersi conto che magari si è solo a un sesto di romanzo. Ritmo altissimo, cazzodurismo a manetta, ma anche approfondimento psicologico e una visione dal "basso" che negli altri libri mancava. Qui emerge in tutto il suo orrore il disastro totale che si abbatte sui "civili" e sugli innocenti non direttamente coinvolti nel traffico e nella guerra alla droga. Parallela alla missione di Keller e le vicende di Barrera e degli altri boss della droga, c'è infatti la storia del giornalista Pablo e dei suoi colleghi, impotenti di fronte alla devastazione della loro città Juarez, ogni giorno sempre più simile a un cimitero.
Ma sono tantissimi i personaggi, e quasi tutti memorabili: Crazy Eddie, ex promessa del football, amante del lusso e delle belle donne, ora trafficante; Ochoa, il capo degli Zetas, il braccio armato di uno dei cartelli, sadico e psicopatico; Orduna, il leader delle FES, un'unità speciale che ricorda il Bope di Tropa de Elite; Chuy, un ragazzino che entra nel mondo dello spaccio appena tredicenne e ci lascia giovinezza e anima.
Quello che più emerge da questo romanzo, e che mancava negli altri, è questa costante dolentissima di un mondo senza speranza alcuna. La droga è sempre più abbondante ed economica, i boss si possono ammazzare ma subito vengono sostituiti, i cartelli hanno così tanti soldi che possono comprarsi polizia, esercito e governo. Ed è veramente un mondo assolutamente folle e delirante, tra pornodivisioni di amazzoni armate di Uzi dipinti di rosa, torture sempre più folli e massacri alla ken shiro (a un certo punto assaltano un autobus, rapiscono le donne più belle per violentarl e trasformarle in puttane, ammazzano le vecchie, e poi costringono gli uomini a combattere tra di loro armati di mazze da baseball).
Insomma, un romanzo esaltante (il lato warfag viene solleticato, oh se viene solleticato
) ma anche tristissimo e senza speranza. Il migliore di Winslow e uno dei miei preferiti in assoluto.