Una strana sensazione di impazienza e terrore mi assale ogni volta che premo il tasto Prime dopo aver progettato le mosse di ogni turno nei minimi particolari. Negli attimi in cui il computer calcola l’esito delle azioni mi chiedo sempre se i miei omini verdi riusciranno a eliminare qualche nemico, o se invece verranno fatti in mille pezzi dai colpi degli agenti rossi. D’altronde questo è Frozen Synapse 2: un videogioco dove la fase di pianificazione strategica di ogni singolo turno può durare anche diversi minuti, mentre bastano appena cinque secondi per vedere morire la propria squadra e compromettere così una partita di qualche decina di ore.
VERDE CONTRO ROSSO
Come già visto nel precedente episodio della serie, anch’esso sviluppato da Mode 7, al giocatore spetta il compito di guidare in battaglia un manipolo di agenti armati di tutto punto. Anche in questo secondo capitolo l’azione si svolge in turni contemporanei: ciò significa che l’utente deve pianificare le azioni da far svolgere alle proprie unità nei cinque secondi che seguono la conferma del turno, mentre anche l’intelligenza artificiale fa lo stesso con i suoi sottoposti. Una volta convalidato il piano, sia gli omini verdi del giocatore che quelli rossi nemici si muovono all’unisono.
Le unità sparano agli avversari che incontrano sulla loro linea di tiro, a patto di aver predisposto l’ordine corrispondente
CITTÀ IN FIAMME
Sebbene le fondamenta del gioco siano rimaste essenzialmente invariate, Frozen Synapse 2 introduce tante piccole novità rispetto al suo predecessore. In particolare, i livelli sono molto più elaborati e prevedono svariati elementi aggiuntivi in grado di fornire coperture più o meno durevoli, come colonnati, finestre, tavolini, e altri complementi d’arredo. Tutto questo aumenta esponenzialmente le opzioni tattiche a disposizione dei giocatori, facendo sì che gli scontri siano più dinamici e in linea di massima diversi tra loro.
Nel pool delle fazioni va a inserirsi anche un’altra incognita: Sonata
Nel pool delle fazioni va a inserirsi anche un’altra incognita: Sonata. Si tratta di un’organizzazione terroristica al centro delle vicende della storia, una trama che è del tutto opzionale ma che personalmente consiglio di esplorare almeno una volta per accedere alle missioni principali e aggiungere un po’ di pepe alla campagna. Senza entrare nei particolari per non incorrere in spoiler, vi basti sapere che Sonata assume un ruolo via via sempre più importante nell’economia della partita, e il suo coinvolgimento nelle scaramucce tra le diverse organizzazioni porta spesso a degli stravolgimenti nei rapporti di forze tra di esse.
NEL BLU DIPINTO DI BLU
Man mano che si va avanti nella campagna bisogna fare i conti con un grado di complessità che aumenta esponenzialmente, aggravato da un’interfaccia utente scomoda e fin troppo confusionaria. Inoltre, nelle fasi iniziali sono presenti numerosi momenti morti, magari perché si attende la rigenerazione degli agenti persi in battaglia, o perché gli eventi non si attivano.
Frozen Synapse 2 non sembra un’opera completa al cento percento
Se da un lato Frozen Synapse 2 espande e migliora il già ottimo sistema di gioco del suo predecessore, dall’altro porta con sé numerose problematiche anche gravi che non possono essere ignorate. Il voto che trovate qui in alto è purtroppo pregiudicato da una serie di bug che tarpano le ali a un progetto forse fin troppo ambizioso che avrebbe certamente giovato di un po’ di tempo e lavoro in più. Speriamo che Mode 7 riesca a correggere almeno le criticità più importanti nel più breve tempo possibile.