Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non è un titolo che si prende troppo sul serio, e che punta più sull’arcade che sul simulativo
COME MODALITÀ DISPONIBILI SIAMO AL MINIMO INDISPENSABILE

Conquistare la medaglia d’oro in alcune discipline non è semplice, soprattutto quando si viene boicottati dal proprio compagno di squadra.
Abbandonato il single player si passa al multigiocatore, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni sportive. Anche qui ci troviamo di fronte a un mix tra luci e ombre. Hanno funzionato senza particolari intoppi e problemi di sorta le mie scorribande online (sfide a quattro giocatori, due sulla stessa console), mentre da sottolineare come in locale il numero massimo di giocatori sia limitato a due. Ok, è vero che ormai le persone che giocano “sotto lo stesso tetto” sono poche, ma anche in considerazione del fatto che si tratta di un titolo “family-friendly”, era auspicabile qualche soluzione che permettesse di aumentare il tetto massimo di partecipanti a una singola sessione.
CHE VESTITO MI METTO STASERA PER LA FINALE?
Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non è un titolo che si prende troppo sul serio. Un’affermazione che posso corroborare con un paio di semplici immagini. Il mio atleta che si prepara a tuffarsi in vasca per la finale dei 100 metri stile libero, la gara più importante della sua carriera virtuale, in una scintillante corazza. O, sempre lui, che percorre a tutta velocità la pedana del salto in lungo in un completo che sembra essere fuoriuscito direttamente da un film con John Wayne. Stivali da cowboy ai piedi, cappello ben calato in testa e via, verso i nove metri e oltre. C’è tanta leggerezza nelle componente estetica, con una notevole ricchezza di costumi extra che si affianca all’utilizzo di colori sgargianti e di uno stile grafico che vira decisamente verso il cartoon con risultati più che apprezzabili.

Per dimostrare la nostra superiorità, abbiamo deciso di esibirci nei cento metri stile libero in una comodissima (e leggerissima) corazza.
Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è sicuramente piacevole da vedere, non strabilia in nulla e difficilmente rimarrà impresso in maniera indelebile nella mente di qualcuno, ma propone una buona caratterizzazione e ha un suo stile abbastanza definito. Nel complesso positivo anche il giudizio sul comparto sonoro. A partire da un filmato introduttivo accompagnato da un brano che sembra fuoriuscire da qualche musical di Broadway, l’audio si mantiene su livelli più che accettabili, con effetti adeguati e qualche sporadica voce fuori campo che introduce/commenta/aggiorna sul punteggio (in italiano).
In Breve: Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non riesce a rinverdire i fasti dei classici multievento del passato. La sorprendente scelta nelle discipline operata dal team di sviluppo non ha pagato, con tanti eventi che mancano di appeal e che risultano ben presto noiosi. Ci sono dei momenti decisamente riusciti (atletica, nuoto) e in compagnia si possono trascorrere delle ore piacevoli, ma alla lunga quello che si ha per le mani è pur sempre un titolo in cui, su diciotto prove, quelle valide e divertenti sono appena più della metà. Un po’ poco e un vero peccato, dato che alcune interessanti soluzioni lasciano intravedere un potenziale sfruttato solamente in (piccola) parte.
Piattaforma di Prova: PS4
Com’è, Come Gira: Ho provato Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in versione PlayStation 4 su PlayStation 5. Non ho riscontrato problemi e bug di alcun tipo, sia nelle partite affrontate da solo che nelle sfide online.
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