Guacamelee! 2 - Recensione Switch

PC PS4 Switch

Povero Juan. Dopo aver sconfitto il perfido Calaca e aver salvato la sua bella sperava di potersi riposare fino alla pensione. Si era sposato, aveva tirato su una bella casa, comprato una poltrona comoda e un TV con telecomando. I suoi due niños stavano crescendo velocemente e lui aveva anche sviluppato una prominente “pancetta da cerveza”, insomma tutto sembrava filare liscio… peccato che qualcuno aveva altri piani per lui. È giunto il momento di tornare a fare l’eroe per salvare non solo la sua famiglia ma l’intero universo messicano. Guacamelee! 2 riprende da dove si era interrotto il precedente episodio e ci proietta ancora una volta in un universo colorato come un sombrero, piccante come il tabasco e rinfrescante come una brocca di Margarita fresca.

RITORNO SUL RING

Se non avete giocato al primo Guacamelee! vi siete persi uno dei migliori metroidvania che siano mai stati creati. Il gameplay semplice e un livello di difficoltà piacevolmente impegnativo gli hanno permesso di riscuotere un buon successo, al punto da meritarsi questo sequel che inizia omaggiando sua maestà Castlevania: Symphony of the Night. Come in una sorta di riepilogo della puntata precedente sarete chiamati a rivivere il combattimento finale del precedente capitolo, chiaramente in modalità ultra facile e sbrigativa. Una volta completata questa formalità farete un salto in avanti di sette anni e vi verrà raccontata la storia a cui abbiamo fatto cenno nell’intro di questa review. Pochi minuti per sgranchirsi le giunture e mangiare un po’ di guacamole ed ecco apparire il vostro vecchio allenatore, quella capra spelacchiata di Uay Chivo. Il Mexiverso è in pericolo e tutte le dimensioni parallele in cui vivono i cloni di Juan sono collassate, lui è l’unico ancora in grado di riportare la situazione alla normalità, ma per farlo dovrà indossare ancora una volta la sua attillata tutina e la maschera da Luchador.

Se non avete giocato al primo Guacamelee vi siete persi uno dei migliori metroidvania che siano mai stati creati

La premessa che fa da sfondo al gioco è folle, ma ciò che arriverà dopo è anche “peggio”. Drinkbox Studios ha giocato la carta citazioni, rimpinzando Guacamelee! 2 di easter eggs ispirati ad altri videogiochi e all’intero universo Pop. Due su tutti: esplorando per la prima volta i vari strati del Mexi-verso, Juan si ritrova catapultato in una versione messicana di Limbo, il puzzle-platform di PlayDead. In uno dei tanti poster sparsi in giro invece è possibile vedere il promo di un imminente incontro di lotta tra El Nemesis e Piramide Ruja (AKA Nemesis di Resident Evil 3 e Pyramid Head di Silent Hill). Non è stato risparmiato quasi nessuno, da Metal Gear Solid a Star Trek, passando per God of War, i Masters of the Universe, Sonic e persino gli eroi DC. Potremmo continuare fino a Natale ma preferiamo lasciarvi il gusto di scovare le moltissime sorprese nascoste nel gioco. Sul versante umoristico insomma i passi avanti sono più che notevoli, ma si può dire lo stesso anche del gameplay?

SALSA PICCANTE

Da questo punto di vista Guacamelee! 2 poggia sulle solide fondamenta gettate con il primo episodio. Gli sviluppatori hanno preferito non rischiare pericolosi cambiamenti e hanno optato per un raffinamento delle meccaniche originali, limitando i nuovi innesti a poche e mirate novità. La voglia di dare al proprio pubblico e a potenziali nuovi fan una sfida degna di questo nome è sfociata in una meccanica già vista in altri platform, quella dei due mondi che si fondono tra loro. In Guacamelee! 2 questo significa che dopo un’oretta di riscaldamento vi ritroverete immersi in scenari in continuo mutamento. Il passaggio dalla dimensione terrena a quella dei morti si materializza con piattaforme che improvvisamente spariscono, muri che diventano invisibili per qualche secondo e nemici dalla doppia natura (vulnerabile e non) che vanno affrontati non solo confidando sui pugni ma anche su un pizzico di materia grigia. L’abilità nelle sezioni platform è ancora essenziale ma stavolta a questa va affiancato un senso del tempismo ancora maggiore e, se possibile, anche una certa scioltezza con l’utilizzo dei tasti. Eliminare dei nemici che si scambiano continuamente di posizione mentre si passa da una piattaforma all’altra cercando nel frattempo di evitare ostacoli sempre più veloci… è questo il tipo di sfida che vi attende, e se avete intenzione di scoprirne tutti i segreti le cose si faranno ancora più difficili. Siamo su livelli tosti insomma, non paragonabili a titoli come Super Meat Boy o Celeste ma comunque non aspettatevi una passeggiata di salute.

Drinkbox Studios ha giocato la carta citazioni, rimpinzando Guacamelee! 2 di easter eggs ispirati ad altri videogiochi e all’universo Pop

La progressione è quella tipica dei metroidvania. Non tutte le porzioni di mappa sono esplorabili all’inizio, per poterlo fare dovrete acquisire abilità speciali che ovviamente saranno ben nascoste. Una in particolare merita attenzione, quella da pollo. I pennuti galliformi sono stati protagonisti indiretti anche nel primo Guacamelee!, ma in questo sequel potrete trasformarvi in uno di loro e grazie alle dimensioni ridotte esplorare porzioni di scenari altrimenti inaccessibili. Tranquilli, anche in questa forma sarete competitivi. Nel caso doveste incontrare qualche brutto ceffo qualche beccata ben piazzata basterà per tenerlo a bada. Rispetto al passato si nota anche una maggiore verticalità dei livelli, che impone l’utilizzo di un’altra nuova tecnica, il rampino-luchador. Utilissimo, ma a volte dannatamente difficile da sfruttare se usato in combo con qualche attacco. Dovrete farci l’abitudine, ma quando avrete assimilato al meglio le meccaniche di Guacamelee! 2 tutto diventerà estremamente fluido e dannatamente divertente. Ciliegina sulla torta il co-op locale fino a quattro giocatori, imperdibile.

Guacamelee! 2 non stravolge la formula del gioco originale, ma la completa con alcuni innesti di gameplay forse marginali ma comunque accattivanti. Quantità va ancora una volta di passo con qualità in questa nuova fatica del team Drinkbox Studios. Il level design ha fatto un ulteriore passo avanti, anche se in alcuni casi a farne le spese è stato il bilanciamento della difficoltà. Piccoli nei per un action-platform colorato, croccante, dolce e piccante al tempo stesso, proprio come un buon taco messicano. Perfetto se accompagnato da una bella birra ghiacciata.

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Pro

  • Divertente, colorato e pieno di citazioni.
  • Stile grafico e colonna sonora da applausi.
  • Su Switch c'è il “plus” della modalità portatile.

Contro

  • Poche novità di rilievo rispetto al passato.
  • Piccoli problemi di bilanciamento della difficoltà.
8.8

Più che buono

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