I giochi per cellulare sono la migliore invenzione dopo i giornali e le etichette dello shampoo: da quando sono giunti tra le nostre manine le pause sul trono di ceramica personale sono diventate un appuntamento quotidiano decisamente più lungo del solito, pieno di sorprese e avvenimenti. Qualsiasi genere mi va bene, a patto che l’esperienza offra partite mordi e fuggi, così che io possa “liberare l’ufficio” in qualsiasi momento. Devo ammettere di essere rimasto sorpreso, ormai un anno fa, quando l’Agente 47 è spuntato sullo schermo del nostro fedele amico portatile con Hitman GO, pronto a tenerci compagnia in un modo completamente nuovo. E no, non capite male.
ASSASSINI IN SCATOLA
Hitman GO stravolge lo spirito della serie, offrendoci un interessante prodotto fortemente ispirato ai giochi da tavolo, in cui, turno dopo turno, siamo chiamati a spostare la pedina del pelatone omicida arrivando indenni all’obiettivo del livello. Le regole sono dannatamente facili, e proprio per questo il gioco funziona benissimo: cogliendo una pedina avversaria alle spalle la faremo fuori, ma se qualsiasi unità si accorgerà della nostra presenza saremo tristemente costretti a ripetere il livello. Tenete solo a mente un concetto fondamentale: ogni movimento nostro corrisponde a quello dei nemici, e ci è impossibile attendere bellamente in un angolo un momento favorevole ad agire.
Le regole di Hitman GO sono dannatamente facili
PELATI AL VAPORE
Ogni videogioco, a mio avviso, ha bisogno di una piattaforma adeguata. Infilare in un gioco di ruolo bello corposo su tablet è un suicidio, nello stesso identico modo in cui lo è prendere un titolo per dispositivi mobili e schiaffarlo su PC e console, con appena una lieve ritoccata. Nonostante il prezzo budget – ma neanche tanto, se rapportato con quello sugli store iOS e Android – Hitman GO non riesce a spiccare in mezzo al parco titoli presente sulla piattaforma di Zio Gabe e su PSN. Cosa decisamente più grave, bastano pochi minuti per rendersi conto che il mouse è molto più scomodo del proprio dito indice, tanto che cliccare e trascinare la pedina dell’Agente 47 diventa fin troppo presto un’azione ripetitiva e tediosa. Persino le opzioni si limitano alla scelta della risoluzione e all’attivazione o meno degli effetti sonori e della musica, che comunque scarseggia tristemente, a parte nei rari livelli in cui troviamo importanti obiettivi da eliminare, in cui aleggia in loop una delle più belle versioni dell’Ave Maria di Schubert, già ascoltata però in Hitman Absolution.
Morale della favola? Hitman GO era e rimane un titolo notevole, capace di donarci qualche oretta di divertimento, grattacapi e sfide abbastanza impegnative, ma trovo che su PC sia un titolo sprecato, assolutamente incapace di rendere il meglio di sé. Giocatelo e non ve ne pentirete: se possibile, però, fatelo comodamente seduti sul vostro trono personale.
Hitman GO è stata una bellissima sorpresa, un annetto fa, per i nostri amici cellulari: uno strategico che strizza l’occhio ai giochi da tavola, con protagonista il mitico Agente 47. Cosa volevamo di più dalla vita? Probabilmente non trovarcelo in scala 1:1 (escludendo qualche missione speciale) su PC e PS4, con un sistema di controllo scomodo, opzioni insufficienti e, soprattutto, senza offrire davvero qualcosa che ci avesse fatto rizzare le antenne, come un editor di livelli per il Workshop di Steam che tanto si sarebbe prestato a un titolo come questo. Se proprio avete l’orticaria al pensiero di giocarlo su tablet, allora potreste fare un pensierino alla versione PS Vita, che del lotto è forse l’unica con un po’ di senso compiuto. Peccato.