In un mondo dove l’assenza di viaggio rapido è lesa maestà Keep Driving, in modo ostinatamente didascalico, ti dice di continuare a guidare. E vale la pena ascoltarlo.
Sviluppatore / Publisher: YCJY Games Prezzo: € 18,00 Localizzazione: Assente Multiplayer: No PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 6 febbraio 2025
Continua a guidare. Keep driving. Continua a guidare anche se di solito sei abituato a farlo nell’altro senso, guardando la macchina andare davanti a te, non da sinistra a destra come in bizzarro Super Mario su strada. Continua a guidare, che la meta è ancora lontana e di questo passo il tempo finirà per raggiungerti, i tuoi diciott’anni freschi di patente evaporeranno tra una traccia e l’altra di quei Compact Disc dentro l’autoradio.
Continua a guidare, perché Keep Driving è un’esperienza che esiste tra un punto A e uno B generata proceduralmente miglio dopo miglio, e miglio dopo miglio devi prendere piccole decisioni che possono avere effetti eclatanti sul resto della partita. Un po’ come nella vita vera. Chissà chi saresti oggi se non ti fossi fermato a quel benzinaio, se non avessi dato quel passaggio, se non avessi deciso di guidare proprio quella sera fino a vedere l’alba sorgere.
KEEP DRIVING È DIDASCALICO
Il titolo dice già tutto. Continua a guidare. E tutto quello che devi fare in Keep Driving è questo, continuare a guidare finché ne hai, finché riesci ad aggiustare la macchina quando trovi un meccanico, finché hai abbastanza soldi per fare un pieno o per fermarti in qualche 7-Eleven a comprare cibo, medicine, perfino dell’alcool.
Un’esperienza di viaggio, più che un rpg sulla guida
In ogni caso Keep Driving è questo. Un viaggio on the road dove devi tirare avanti un quarto di miglio alla volta, mentre il gioco genera in modo procedurale la strada e quello che ci troverai sopra. Imprevisti, personaggi bizzarri che fanno l’autostop, mini-giochi a cui puoi accedere solo se le scelte che hai fatto fino a quel momento te lo permettono. Anche la polizia e gli autovelox, da dribblare giocando le carte abilità che contrastano i malus che possono infliggere o schiacciando a manetta il pedale dell’acceleratore, accettando di subire i danni di quel turno ma terminando lì il “combattimento”.
KEEP DRIVING È CLICKBAIT
A ripensarci bene in Keep Driving non si guida. Eccettuate le fasi in città e paesini (che fungono da hub per accedere ai negozi o all’ufficio di collocamento, se si deve rimpinguare il credito lungo la strada) la macchina va da sola, in una sorta di cruise control perenne che si arresta solo quando si decide di accedere al bagagliaio – de facto l’inventario di gioco. È un gestionale che poi trasforma le fasi su gomma, quelle dove si verificano i vari imprevisti, in duelli a turni dove bisogna comunque considerare il numero residuo di volte in cui si può giocare quell’abilità, e possibilmente ricordarsi anche quale personaggio ha proprio quella carta che corrisponde perfettamente ai malus che si vogliono evitare. Se c’è un match perfetto qualche abilità regala dei bonus, ma soprattutto si guadagna sempre un secondo turno consecutivo.
È come se Out Run si fosse iscritto a Lettere e Filosofia
Alla lunga però le abilità vanno ricaricate, bisogna scegliere quali sbloccare e quali equipaggiare, cercare di combattere fame, mal di testa e perfino la propria puzza corporea (che altrimenti va a ridurre l’esperienza guadagnata dal resto del party). Bisogna decidere quando fare benzina e quanta farne, se spendere del tempo in lavoretti o deviare dal percorso che si stava percorrendo per consegnare delle pizze proprio per poter pagare carburante e riparazioni. Run dopo run la ricompensa è farcela, arrivare a destinazione magari riuscendo pure a completare qualche quest secondaria o sbloccando un finale diverso. Keep Driving sposa l’idea che il viaggio venga prima della destinazione. La meta ha un suo peso, bisogna avere un obiettivo anche solo per il semplice fatto di essere motivati, ma a fare la differenza sono le storie che ci succedono tra quel punto B e il punto A di partenza. Il gameplay “attivo” è essenziale, a volte anzi è quasi un fastidio, ma d’altronde è quello che succede quando durante un viaggio buchi una gomma o trovi un mezzo particolarmente lento che blocca tutta la corsia.
Continui a guidare. Continui a giocare Keep Driving perché tutto sommato sei preso bene.
Sarà la colonna sonora che ti riporta ai primi 2000, proprio quel vago intervallo temporale in cui è ambientato il gioco. Sarà la pixel art che un po’ come gli Evanescence non molla di un centimetro, e anche se adesso vanno di moda la Trap e il fotorealismo continua a guidare. Anche se esiste il viaggio rapido e spesso e volentieri non guidiamo più.
In Breve: Keep Driving è un’esperienza alla guida in compagnia di un pacco di buoni CD e alla bisogna di qualche amico. Qualcosa che almeno una volta nella vita va fatta.
Piattaforma di prova: PC
Configurazione di prova: AMD Ryzen 7 5800X, 80 GB di RAM, GeForce RTX 4070, SSD
Com’è, come gira: I requisiti minimi parlano di “Intel HD Graphics”, quindi ci sono ottime probabilità che installando Windows sul tuo tostapane Keep Driving giri alla grande. Su qualunque PC uscito in questo secolo nulla da segnalare.