Lost in Random – Recensione

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IL NOME DEL GIOCO POTREBBE FAR PENSARE CHE IL SUCCESSO SIA TUTTO FRUTTO DEL CASO, MA NON È COSÌ: FARETE MEGLIO A PIANIFICARE BENE IL VOSTRO APPROCCIO

Si potrebbe pensare che combattimenti a base di lanci di dado e distribuzione casuale di carte rendano la fortuna determinante all’esito dello scontro, ma non è così. Un bel punteggio e una mano favorevole aiutano, ma nella seconda metà del gioco è fondamentale comprare le giuste carte dai vendor per creare un mazzo competitivo che ci consenta di esprimere al meglio la nostra strategia, lasciando spazio a qualche piano alternativo nel caso la dea bendata ci girasse le spalle.

Lost in Random Recensione

La mia spada magica avrà ragione di quelle lattine!

Dicey, che inizialmente non riesce a restituire più di un misero Due, con il passare dei livelli si potenzia fino a diventare un dado completo in grado di darci un bel Sei, e non vi nascondo la soddisfazione provata quando ho attivato tutte le combo che mi ero proposto. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, e questa complicata dinamica può portare a battaglie eccessivamente lunghe, della durata anche di venti minuti. Non parlo solo degli scontri con i carismatici boss, ma anche contro gruppi di minion qualsiasi. L’incapacità di Even di saltare o lasciarsi cadere da punti non prestabiliti dal level design inoltre limita l’esplorazione e toglie quel tocco platformer che non avrebbe guastato.

TIM BURTON FEATURING SHAUN TAN

Se il cavallo di battaglia di Lost in Random è l’originale sistema di prendere a ceffoni i nemici, non è certo l’unico punto a favore. Ci troviamo di fronte a una grafica meravigliosa che unisce il gotico al cartoon, ispirata dai film d’animazione di Tim Burton e, come dichiarato dagli stessi Zoink, dai disegni di Shaun Tan.

Lost in Random Recensione

Certi paesaggi sono dei quadri.

Gli NPC sono spettacolari, dal gigantesco sindaco alla creatura a forma di armadio che ci vende le carte, all’uomo nero depresso perché non spaventa più nessuno. Le varie ambientazioni sono molto ben caratterizzate, ognuna con una storia strampalata di cui potrei scrivere per ore. Colonna sonora di ottima qualità e un parlato abbondantemente sopra la media completano il comparto artistico, al quale è difficile muovere anche la più piccola critica.

CI DIAMO UNA MOSSA?

Il problema è l’iniziale mancanza di azione. Avete presente quelle serie TV capaci di incollarvi allo schermo per i primi episodi prima di finire nel dimenticatoio? Io la chiamo “sindrome dell’episodio pilota”, e si manifesta quando la mia attenzione, inizialmente catturata, non viene più stimolata. Lost in Random parte con un bel combattimento nel prologo, ci presenta la disavventura della piccola Odd, ma continua sottotono per più di un’ora, spesa a inseguire il fantasmino, nasconderci in una sezione stealth diversamente entusiasmante e leggere dialoghi che non portano a nessuna quest secondaria. Fortunatamente, una volta giunti a Borgodoppio, ovvero la terza ambientazione, sia l’azione che la storia iniziano a decollare. Quindi, tenete duro che ne vale la pena perché vi aspettano una quindicina di ore di divertimento.

In Breve: Lost in Random è un gioco coraggioso. Sarebbe potuto essere interessante anche con un sistema di combattimento normale, invece ha voluto osare e innovare, missione non così facile nel 2021. Forse lo sforzo profuso nel giusto bilanciamento della combo tra dado e carte ha distolto un po’ l’attenzione da alcuni aspetti del gameplay che risultano a volte legnosi e difficili da accettare di questi tempi, ma che non minano più di tanto l’esperienza di un gioco artisticamente molto ben realizzato, con una bella storia e la giusta dose di umorismo che non mi capitava di vedere da diverso tempo.

Piattaforma di Prova: PC & PS5
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Su PC, fluida senza alcun tipo di rallentamento, in questo caso l’accoppiata tastiera + mouse rende più facile mirare con le armi da distanza. La PS5 non ha problemi a gestire le richieste di Lost in Random e l’esperienza è sempre fluida con un’ottima responsività dei controlli. Non viene però restituito alcun tipo di feedback, se non una vibrazione ogni tanto.

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Pro

  • Bel sistema di combattimento / Una storia raccontata con perizia, nei minimi dettagli / Comparto artistico di ottimo livello.

Contro

  • Alcune sezioni sono un po’ lente / Poca libertà di movimento della protagonista.
8.3

Più che buono

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