Mega Man X Legacy Collection 1 + 2 – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Mega Man X del 1993 era un meccanismo oliato e all’avanguardia, esattamente come la console che avrebbe ospitato le sue avventure. Queste erano tanto cariche d’azione da giustificare una spintarella in più durante i due capitoli successivi grazie al chip Cx4, un coprocessore matematico che avrebbe permesso ai silicei muscoli del Super Famicom di esibirsi in inedite animazioni wireframe. Non si è trattato, però, di mera spettacolarità, giacché la lunga odissea di Rockman/Mega Man X ha incarnato per anni lo stato dell’arte per i giochi di piattaforme hardcore, abbinando una storia finalmente matura, ricca di personaggi carismatici e riconoscibili, a un comparto tecnico incisivo e una difficoltà spietata.

Il futuro in cui X apre gli occhi è oscuro e opprimente, anni luce distante dall’ovattata e fumettosa realtà a cui le avventure dell’originale Mega Man ci avevano abituato: è un mondo in guerra, in cui il più nobile tra i Reploid (androidi dotati di libero arbitrio, creati sulla base dello stesso X) ha voltato le spalle ai suoi fratelli, unendosi alle forze dei rinnegati Maverick per dichiarare guerra alla razza umana. X è inizialmente un messia di metallo idealista e inadeguato, debole da solo ma capace di grandi cose assieme a un cast di robot, destinato a sua volta a entrare nel cuore dei fan. L’unione fa la forza, insomma, e potrete giocarvi quasi tutti i capitoli della serie in questa doppia raccolta.

ENCICLOPEDIA ROBOTICA

Mega Man X Legacy Collection è divisa in due parti, acquistabili separatamente in digitale a venti euro l’una o in un unica offerta, con un piccolo sconto. Entrambe contengono quattro capitoli della serie principale, escludendo quindi il gioco di ruolo a turni Mega Man X Command Mission, i due spin-off per Game Boy Color Mega Man Xtreme e l’ottimo Maverick Hunter X, remake in chiave poligonale del primo capitolo, pubblicato all’alba del ciclo vitale di PSP.

Mega Man X Legacy Collection Recensione

Mega Man X Legacy Collection è divisa in due parti, acquistabili separatamente o in un unica offerta

Tra le due opzioni, la prima raccolta vince a mani basse: i primi tre capitoli spremettero come un limone l’hardware del Super Famicom dando vita a una pixel art da urlo e a un gameplay impegnativo e molto ispirato, ricco di buone idee e segreti da scoprire. Si tratta di giochi ancora oggi attualissimi, capaci di donare ore di sano divertimento miscelato a improperi degni di una scomunica; per ovviare a quest’ultimo particolare, ogni titolo può essere affrontato con un livello di sfida addolcito, ovvero la cosiddetta Modalità Principiante. Nella sua relativa sicurezza, il protagonista di turno sarà in grado di incassare ingenti quantitativi di proiettili prima di vedersi intaccata la barra energetica. Si tratta di una soluzione ideale per i novellini, liberamente disattivabile una volta che si è presa un po’ di confidenza: è un po’ come le rotelle laterali per imparare a andare in bici, ma con robot e cattiveria al posto di cadute e sbucciature. Del resto, parliamo dell’unica concessione a favore delle nuove generazioni (o dei vecchietti oramai privi dei riflessi di una volta, per par condicio), visto che la limitata funzione di salvataggio apprezzata nei due capitoli della precedente Mega Man Legacy Collection è sparita.

Tra le altre opzioni di personalizzazione è contemplata la possibilità di giocare sia la versione occidentale che quella giapponese dei singoli titoli (per X7 e X8 la scelta si estende alla lingua, tra cui figura l’italiano), oltre alla solita dotazione di filtri grafici con cui cercare di far apparire dignitoso un gioco del 1993 su uno schermo ad alta definizione senza l’aiuto del Framemeister. Come extra, la Mega Man X Legacy Collection propone una ricca selezione di bozzetti, disegni e colonne sonore, assieme a un’interessante galleria fotografica dedicata ai gadget della serie e a una collezione di filmati. Tra questi, particolarmente interessanti risultano le promo giapponesi dei singoli titoli, assieme al breve OAV The Day of Sigma, originariamente sbloccabile al termine del già citato Maverick Hunter X e incentrato sui motivi che spingeranno Sigma a voltare le spalle agli umani e a diventare l’antagonista principale della serie.

DISCESA DEGLI ANDROIDI

L’opera di preservazione è quindi piuttosto buona, ma la qualità dei giochi ha attraversato negli ultimi episodi una pars destruens innegabile. Dei capitoli a sedici bit abbiamo già parlato, e il loro livello rimane ancora oggi la punta di diamante della serie: per essere integralisti fino al midollo, la versione di Mega Man X 3 inclusa nella raccolta è proprio quella per Super Famicom, dribblando, dunque, il pigro adattamento a 32 bit, abbellito da qualche filmato in FMV e poco altro.

Mega Man X Legacy Collection Recensione

La punta di diamante della serie rimangono i capitoli a sedici bit

Mega Man X 4 è un buon gioco, nonché il primo ad apparire su PSX e Saturn; abbina una pixel art riuscita a sprite di considerevoli dimensioni, ma la ricerca di uno stile “oscuro” ha giustificato in taluni passaggi un deciso uso del dithering, con un risultato a cui, onestamente, ho sempre sempre preferito la solare baraonda imbandita dal “fratello” Mega Man 8. Si tratta comunque di un risultato artistico di prim’ordine, e resta ottima la possibilità di impersonare finalmente Zero, nonostante i suoi attacchi a corto raggio, se pur potenti, rendano ancora più duro il gioco in alcuni passaggi. Ah, quasi dimenticavo: l’abominevole doppiaggio inglese è entrato di diritto nella storia dei videogiochi passando direttamente dal water, siete avvertiti. X 5 doveva essere il capitolo finale nell’ottica di Inafune, dato che durante il finale avviene un evento potenzialmente strappalacrime: la stanchezza del team si vede, e le situazioni mostrano una carenza di inventiva tangibile. Ciononostante, la volontà di concludere la serie col botto c’è, a partire da una trama complessa e una narrazione assai presente, destinata a toccare in modo significativo X e Zero; questi ultimi, per l’occasione, stavolta possono essere scelti liberamente prima di ogni stage.

Nell’adattamento occidentale del 2001 i nomi degli otto Maverick (che nella nuova serie hanno preso il posto dei Robot Master) erano ispirati ai membri dei Guns N’ Roses, ma la Mega Man X Legacy Collection ne ha approfittato per sostituirli con quelli nipponici: un sospiro di sollievo dunque, qualora aveste sempre sofferto per la bizzarra decisione. L’assenza di Inafune al timone trasforma il sesto capitolo, nel bene e nel male: nuove meccaniche e un nuovo design per Zero vanno sottobraccio con una resa artistica altalenante e un riciclo di idee che comincia ormai a divenire sfiancante, assieme a un’opera di traduzione a dir poco tragicomica. La caduta a picco arriva però con Mega Man X 7 e la sua legittima voglia di rinnovarsi. Accettabile la veste poligonale, apprezzabile il nuovo coprotagonista Axl, ma davvero indifendibili le sezioni in 3D, dove la profondità rende i salti più complicati del dovuto e una telecamera impazzita nasconde i nemici che, per fair play, sparano al di fuori del nostro campo visivo.

Mega Man X Legacy Collection Recensione

La collezione propone una nuova modalità, dove sfidare due Maverick contemporaneamente

In una serie caratterizza da da una difficoltà pronunciata come nel caso di Mega Man X, il tutto spinge a giocare con il calendario alla mano. Un errore madornale risolto nell’ultimo capitolo, che si comporta sostanzialmente come un episodio classico, solo realizzato con una grafica poligonale invecchiata decisamente male. Oltre all’indigestione di giochi, entrambi i volumi della Mega Man X Legacy Collection contengono una succulenta modalità nuova di zecca dove sfidare due Maverick contemporaneamente, con tanto di classifiche online e diversi livelli di difficoltà. Si sceglie una dotazione di armi extra e si affronta una serie di coppie composte da cattivi che, sportivamente, faranno di tutto per abbattere X, sfoggiando all’unisono i loro attacchi più forti. Il fatto che gli sprite di personaggi provenienti da serie differenti (vedi il tag team composto da Chill Penguin e Frost Walrus) appaiano palesemente fuori luogo, se messi l’uno di fianco all’altro, non fa che aggiungere fascino all’operazione.

Mega Man X Legacy Collection è una raccolta dal grande valore storico, didascalico e – ovviamente – ludico, capace di donare ore di divertimento e studio agli amanti del robottino blu. Non si tratta di una collezione di soli purosangue, ma la qualità generale resta comunque molto alta, e saprà appassionare i fan di Capcom per parecchio. È davvero un grande peccato che, in Europa, non esista una versione fisica della raccolta.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Grande dotazione di extra, tra modalità e gallerie.
  • I primi sei capitoli sono ancora eccellenti.
  • Livello di sfida adatto a ogni palato grazie anche alla Modalità Principiante.

Contro

  • Mega Man X 7 e 8 erano dimenticabili già all'uscita.
  • Purtroppo nessuna versione fisica in Europa.
9

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata