Il pool di oggetti non solo è estremamente limitato, ma il gioco è fin troppo avaro quando si tratta di elargire ricompense
I LIMITI DELL’AVVENTURIERO
Purtroppo questo sistema, sulla carta di certo interessante, si scontra con tutti i limiti dell’algoritmo di generazione procedurale del bottino. Il pool di oggetti non solo è estremamente limitato, ma il gioco è fin troppo avaro quando si tratta di elargire ricompense. Inoltre non è detto che gli oggetti raccolti si adattino alla build dell’eroe, vuoi perché magari un’arma è troppo lenta, vuoi perché l’algoritmo ha generato delle abilità passive del tutto inutili per quell’oggetto. Ad aggravare questa situazione, poi, ci si mettono anche i due venditori presenti nell’accampamento dal quale selezionare le missioni dell’avventuriero. Questi non propongono una selezione di oggetti da acquistare con gli smeraldi faticosamente recuperati durante le scorribande, bensì vendono dei forzieri il cui contenuto è ignoto fino alla finalizzazione della compravendita.
Di fatto, i due mercanti sono entità aleatorie che aggiungono frustrazione ad altra frustrazione quando, magari, si ha bisogno di un certo oggetto per potenziare la build e ci si rivolge a loro per avere una remotissima chance di mettere le mani su quella balestra e su quella spada tanto ambiti, salvo accorgersi dopo pochi secondi di aver prosciugato le proprie riserve di smeraldi e aver ricevuto in cambio soltanto un mucchio di ciarpame. Da aggiungere, infine, la scarsa longevità del titolo. Minecraft Dungeons si completa al 100% in poco più di una quindicina di ore, dopo aver portato a termine per tre volte la campagna (una per livello di difficoltà) scoprendo tutti i segreti dei livelli, e dopo aver sbloccato ogni obiettivo. L’endgame è quindi inesistente: si riduce ad affrontare di nuovo le missioni già completate più e più volte nella speranza che l’algoritmo di gestione del loot elargisca qualche oggetto degno di nota. Una speranza purtroppo vana.
In breve: Minecraft Dungeons è un ottimo punto di ingresso nel mondo degli hack & slash per tutti quei videogiocatori più giovani appassionati dell’universo a cubetti targato Mojang. Peccato che il sistema di gestione del loot si presenti in maniera poco gratificante, un difetto tutt’altro che trascurabile nel momento in cui l’intera progressione del personaggio passa esclusivamente attraverso l’equipaggiamento raccolto dai cadaveri dei nemici. A questo si aggiunge anche una longevità piuttosto scarsa e un endgame di fatto inesistente.
Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Minecraft Dungeons è leggerissimo e quindi gira senza incertezze al massimo livello di dettaglio. Non si segnala nessun tipo di problema tecnico.
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