MLB The Show 25 – Recensione

PS5 Switch Xbox Series X

È primavera, le giornate si allungano, il clima diventa più mite ed è di nuovo il momento di tirare fuori mazze e palle, da baseball ovviamente, sia nella realtà che, per gli allergici all’attività fisica, in maniera virtuale grazie a MLB The Show 25, nuovo capitolo di una saga che da ben oltre un decennio domina il mercato del passatempo nazionale a stelle e strisce.

Sviluppatore / Publisher: San Diego Studio / Sony Publishing Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Nessuna Multiplayer: PEGI: 3 Disponibile su: PS5, Nintendo Switch, Xbox Series X/S Data di lancio: 18 marzo

Follia è ripetere sempre la stessa azione e aspettarsi risultati differenti”. Una frase attribuita (erroneamente) ad Albert Einstein che in ambito scientifico ha un notevole senso, può essere traslata anche nel settore videogiochi? Si può dire che follia è riproporre sempre lo stesso videogioco e aspettarsi un giudizio diverso?

Una domanda che mi sono posto mentre mi apprestavo a scendere per la prima volta sul diamante di MLB The Show 25, e che ha volteggiato sopra la mia testa mentre, tra battute e lanci, giungevo a una conclusione: anche quest’anno follia o non follia, per gli appassionati di baseball sarà una lunga (e divertente) stagione.

MLB THE SHOW 25: NUOVO SPETTACOLO O REPLICA?

La risposta alla domanda che funge a titolo di questo paragrafo, in maniera sorprendente e all’apparenza contraddittoria, potrebbe clamorosamente essere sintetizzata in una sola parola: entrambi. Sono infatti sufficienti poche ore di gioco per accorgersi di come MLB The Show 25 scorra su due binari separati, con uno (quello del gameplay), che segue senza particolari scossoni il percorso della passata edizione, e l’altro (quello delle modalità) che si incammina, per citare i Beatles, verso una “long and winding road” in cui diversi ritocchi vanno a intaccare alcuni elementi funzionali (e ad eliminare alcune criticità) rendendo l’esperienza nel complesso più godibile e meglio strutturata. Tuffandoci in campo, in termini puramente pratici,

le fasi di lancio e battuta ammantano il giocatore in una sensazione di familiarità

le fasi di lancio e battuta ammantano il giocatore in una sensazione di familiarità che ormai caratterizza da diversi anni a questa parte la serie. L’ho già scritto in passato, lo ribadisco anche quest’anno: è davvero difficile pensare di andare a mettere mano a dinamiche ormai collaudate e che funzionano, soprattutto per uno sport caratterizzato da un incedere scandito da sequenze di eventi ben stabilite, in cui lo spazio d’azione è limitato entro confini abbastanza rigidi. Per questo motivo, la scelta di rimanere fedeli alla tradizioni può essere ampiamente compresa e condivisa. Uniche novità di rilievo, la presenza “mazza in mano” di una funzione denominata Ambush che consente di provare a indovinare la zona (interna o esterna) del lancio e, in caso di previsione corretta, ottenere come ricompensa un piccolo boost nelle statistiche relative a contatto e potenza, e in fase difensiva una leggera modifica alla barra degli esterni, con una zona blu che permette di eseguire un lancio teso e perfetto che può rivelarsi decisivo nell’eliminazione di un corridore.

MLB The Show 25 recensione

MLB The Show 25 riconferma tutte le sue qualità, ritoccando poco le dinamiche di gioco e lavorando soprattutto sulle modalità.

Per quanto riguarda invece l’estetica, l’atmosfera generale della partita è ottima. Intermezzi, effetti sonori azzeccati, una telecronaca che convince e che non manca di proporre divagazioni tra il surreale e il simpatico (la discussione sul “barbiere della squadra” mi ha lasciato interdetto e divertito) creano il giusto feeling, mentre sul campo i giocatori si muovono con buona fluidità, complice un set di animazioni ulteriormente arricchito e rifinito. Continuo a sostenere che sarebbe il caso di dare una svecchiata ai modelli, ma evidentemente a San Diego Studios non la pensano come me e, considerando l’impatto complessivo, potrebbero anche avere ragione.

DA ROOKIE A LEGGENDA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

C’è decisamente più “ciccia”, e di conseguenza più carne al fuoco, per quanto riguarda il comparto modalità. Abbandonato l’immobilismo che ha caratterizzato le ultime edizioni, quest’anno il team di sviluppo ha deciso di giocare su più fronti, andando a ritoccare in maniera sensibile tutte le esperienze di gioco proposte.

Road to the Show propone una carriera ricca e ben strutturata, con un sistema di evoluzione del giocatore che apre la strada a un’infinità di varianti.

Road To Glory, nome dietro il quale si cela la carriera single player, è arricchita dalla possibilità di affrontare un antipasto sotto forma di partite di college, con una inedita gestione della crescita del proprio giocatore che, grazie alla presenza di punti esperienza assegnabili a una vasta gamma di voci, consente di concentrare le proprie attenzioni su specifiche statistiche e, di conseguenza, di plasmare al meglio il proprio alter ego virtuale.

il team di sviluppo ha deciso di giocare su più fronti, andando a ritoccare in maniera sensibile tutte le esperienze di gioco proposte.

Battitore di potenza o di contatto, lanciatore di palle veloci o curve, velocista tra le basi o poco propenso alla difesa, il campionario è completo in ogni sua parte, con una fedele resa sul campo che propone solo per questa modalità la possibilità di utilizzare una visuale in prima persona (spettacolare e, a dirla tutta, neanche troppo scomoda) e quick time events che accompagnano momenti particolarmente intensi. Novità sostanziose anche per Diamond Dynasty, con la caccia all’ultima figurina che prosegue proponendo un nuovo sistema di progressione, decisamente più fluido e ad ampio respiro rispetto a quello della passata stagione, a cui affianca un’inedita variante di gioco intitolata Diamond Quest che, partendo da una mappa all’interno della quale si celano sfide e avversari da affrontare, mette sul piatto una vasta gamma di ricompense che comprendono sia pacchetti che giocatori.

La Negro League ritorna con nuove storie da conoscere e nuovi giocatori da inserire nel proprio roster.

Proprio la grande quantità di pacchetti “regalati” nel corso del gioco è uno degli elementi che rende Diamond Dinasty estremamente godibile dato che, a meno di voler competere ai livelli più elevati, è tranquillamente possibile costruire un roster di qualità senza sborsare un centesimo extra. Interessanti anche i passi in avanti proposti dalla modalità Franchise, che riesce a risolvere in parte i problemi di equilibrio che la affliggevano da anni migliorando la gestione economica e le fasi di contrattazione con i free agent, e sempre piacevole il ritorno della modalità Negro League, giunta ormai alla terza stagione, che permette di entrare in contatto con una parte della storia del baseball poco nota, che merita sicuramente di essere conosciuta e approfondita a dovere dagli appassionati.

In Breve: Se nell’estetica e nella struttura di gioco, pur con alcune piacevoli “limature”, MLB The Show 25 ricalca piuttosto fedelmente quanto visto nella passata edizione, sono le novità nelle modalità di gioco a portare una ventata d’aria fresca e a elevare il livello di entusiasmo. Partendo della carriera single player fino ad arrivare alla collezione di figurine nota come Diamond Dinasty passando per la gestione di un’intera franchigia, le modifiche apportate risultano tutte particolarmente azzeccate, e forniscono linfa vitale che viene pompata con intensità nelle vene degli appassionati e che spinge a scendere in campo quotidianamente in un susseguirsi infinito di lanci e battute.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Ho provato MLB The Show 25 su PlayStation 5, affrontando un’infinità di inning tra lanci e battute, e sperimentando tutte le modalità di gioco. Non ho riscontrato particolari bug nel single player, mentre qualche fastidiosa indecisione nelle partite multigiocatore ha reso meno esaltante l’esperienza online.

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Pro

  • Struttura sempre divertente / Ampliato il parco animazioni e gli elementi di contorno / Aggiornamenti delle modalità decisamente azzeccati.

Contro

  • Si potrebbe dare una svecchiata ai modelli dei giocatori / Online non sempre stabilissimo.
8.5

Più che buono

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