Oblivion Override – Recensione

PC Switch

Un mondo brutale dominato da macchine, mecha giganti, circuiti cibernetici e nemici di ogni sorta. Potrebbe essere la trama di un film con Ryan Gosling, magari un nuovo Blade Runner; invece, è un roguelite dalla personalità eccelsa: è Oblivion Override.

Sviluppatore/Publisher: Humble Mille / Paleo Prezzo: 11.36 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam) e Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile

L’olio cola copioso da una ferita aperta nella corazza. È difficile fermarlo, quasi impossibile: sporca il pavimento, bagna i cavi elettrici che fuoriescono dal terreno, non c’è modo per aggiustare quella apertura, sul fianco del mecha. Sospiro, dentro la corazza: il fiato è corto, perché ho le costole incrinate, non riesco a ragionare. In questa mattanza devo proseguire, o morirò. Se non arrivo al prossimo obiettivo, all’ennesima sporca ultima meta, perderò tutto. Dovrò ripetere, in loop, questo supplizio.

Ricordate, sì, Cyber Shadow? È un videogioco del 2020, una produzione che, in un modo o nell’altro, ha saputo realmente appassionarmi. Un ninja cibernetico in costante lotta con un mondo orribile che poteva essere salvato solo da una lama affilata, affilatissima, e che non aveva alcuna intenzione di mostrare la propria bellezza in alcun modo. Non pensavo che sarebbe capitato, invece, di trovarmi davanti un videogioco ancora più ottenebrato e brutale del sopracitato, capace di coniugare una rabbia assoluta con un dinamismo ludico d’impatto, coinvolgente e sì, anche divertente.

Art design da panico-paura, come recita una canzone.

Perché sì, è uno di quei casi in cui bisogna dire che un videogioco è divertente: lo si comprende sin dall’inizio, dal movimento dei personaggi, dai colpi inferti, dal sangue che schizza sulle pareti e dai pezzi di macchina che finiscono nell’aria. È tutta scenografia, è tutta battaglia, è tutta brutalità. E funziona, dannazione. Funziona alla grande, riuscendo a colpire nel segno come fece Dead Cells.

Davvero tanta, ma tanta roba l’intera ambientazione di Oblivion Override

Poi, sì: c’è un contesto oscuro, brutale, uno di quelli che non è semplice da dimenticare, specie se si è appassionati di macchine da battaglia che non si accontentano mica di poco, ma che fanno costantemente incetta di nuove implementazioni per diventare più potenti. È il caso di Crimson, il robotico protagonista dell’avventura, che si ritrova a dover uccidere, uccidere e uccidere, non fermandosi un attimo. Non parla, ma usare molte armi; non discute, bensì uccide e basta. È una macchina, un sintetico, un ingranaggio con un obiettivo e una soluzione. Diverse soluzioni. Diversi modi. Diversi modi di uccidere, sì.

UN MONDO ANDATO A FARSI BENEDIRE

Il mondo proposto da Humble Mill, il team di sviluppo dietro questa ordalia di morte e sofferenza, è in costante tumulto. L’umanità tutta è stata cancellata dalla faccia del pianeta, e ora restano solo cumuli di macerie, frammenti di un mondo che ora non è più. Dominano i robot, organismi che ora hanno soppiantato l’umanità e sono in cima alla catena alimentare, pronti a seminare panico e discordia. È una narrazione lenta, ma appagante e originale, quella all’interno di Oblivion Override. È avvolgente, perché fa esattamente cosa riesce benissimo ad Armored Core VI: Fires of Rubicon, trasmettendo un senso di smarrimento che però, al tempo stesso, arricchisce un contesto delineato in modo preciso e peculiare.

Quel portale condurrà ovunque vogliate.

La particolarità del titolo, in tal senso, è la sincronia con i personaggi secondari all’interno della produzione. Sono esseri che, in un modo o nell’altro, raccontano storie di ogni tipo e necessitano di essere ascoltati, curati e sostenuti, difesi da un mondo in guerra costante, privato della sua bellezza e unicità. Se prima la natura governava il mondo intero, ora è il fumo a primeggiare, con le fiamme dell’industria ora ovunque, propagate dappertutto, con l’obiettivo di scaricare scorie e rifiuti in una realtà completamente avvolta dalle tenebre, da robot privi di pietà.

Un racconto truce che sa davvero il fatto suo

L’opera raggiunge ottime vette qualitative sin dall’inizio, presentando una storia intima e brutale, rimanendo su binari estremamente brutali, nonostante cosa avvenga a schermo non dimostri queste sensazioni. Ciò si palesa, in realtà, quando si ha a che fare con i comprimari: alcuni di essi, in tante occasioni, nascondono momenti tristi, disgrazie accadute e situazioni che, purtroppo, non si possono in alcun modo rimediare.

Battaglie al cardiopalma.

L’opera scende nei particolari attraverso un modo classico del genere tanto apprezzato dagli appassionati, spingendo Crismon a interagire con queste personalità tristi e affrante, prosciugate dalla bellezza di un mondo in costante mutamento, ora irriconoscibile. In più di un’occasione, lo ammetto, il paragone con opere cyberpunk è venuto fuori senza che lo fermassi: ho pensato a Cloudpunk, per un certo momento; a Blade Runner, addirittura; per poi riflettere su altre produzioni ludiche, cinematografiche e letterarie. Con Oblivion Override è stato svolto un lavoro egregio, sia in fatto di trama e racconto, sia nella struttura di gioco, dando vita a un ottimo game design.

OBLIVION OVERRIDE: PURA ENERGIA CIBERNETICA

Come qualunque grande roguelite bidimensionale che si rispetti, anche Oblivion Override propone un gameplay che sorregge l’intera impalcatura ludica sotto ogni punto di vista. Si tratta di un videogioco bidimensionale in cui si esplora tanto, trovando strade secondarie che conducono a punti in cui rinforzarsi e rinvigorirsi, cambiando talvolta armi per avere la possibilità di fare più danni ai nemici piazzati dappertutto per il level design, non particolarmente intricato come in altre opere del genere. Oblivion Override, tuttavia, è un’opera che non si accontenta soltanto di essere un ottimo roguelite, diventando matura quando le battaglie si affrontano corpo a corpo in varie situazioni e momenti, dando vita a una progressione che mostra un punto di arrivo che poi apre a ulteriori possibilità, con delle sezioni procedurali ottimamente implementate al suo interno, non dando mai troppe indicazioni. Costringe il giocatore a riflettere attentamente sul proprio equipaggiamento, sulle abilità passive attivate e sulle armi che possono fare la differenza.

Le bossfight regaleranno emozioni.

In tal senso, il team ha proposto un numeroso generoso di armi da adoperare nel corso dell’esperienza, che purtroppo non è così longeva come sembra, anche se è impegnativa. Con l’armamentario, comunque, si è divertita spassionatamente. Lo stesso vale, inoltre, per i mecha che Crimson può equipaggiare nel corso dell’esperienza, cambiando forma e modalità d’attacco, dando così vita a una varietà infinita. È un videogioco che arriva all’obiettivo perché, con semplicità e unicità, mostra una personalità invidiabile in qualsiasi compartimento, lasciando il giocatore appagato.

Il team, al riguardo, ha saputo differenziare le battaglie, dando loro tanta enfasi e facendo pesare ogni scelta

Affaticato a causa di un numero di nemici sconfinati e costantemente sul piede di guerra, e per dei boss che hanno il sangue fra le dita, di certo non molti, di sicuro non così impegnativi come appaiono se vengono scelti gli equipaggiamenti migliori, ma che visivamente sanno proprio il fatto loro. Lo studio di sviluppo, al riguardo, ha saputo differenziare le battaglie, dando loro tanta enfasi e facendo pesare ogni scelta, quando si tratta di dover arrivare a un boss per affrontarlo. Bisogna stare attenti, guardinghi, sempre pronti a fronteggiare chiunque decida che il cattivone dell’area deve essere protetto a ogni costo, finché non si perde ogni grammo d’olio. Altro olio.

UN VIDEOGIOCO DAVVERO PARTICOLARE

È davvero tanto particolare, questo Override Oblivion. Parlo del feeling tra mouse, tastiera e su Steam Deck, soprattutto. Ciò che mi ha maggiormente impressionato e coinvolto, però, è cosa accade a schermo: tanta azione, moltissime esplosioni, un appagamento scenografico di assoluto prim’ordine, con un sound design davvero, davvero unico.

Un videogioco indipendente brillante e appassionante, di sicuro uno dei pochi che, considerando il numero di recensioni positive su Steam, merita elogi e ulteriori giocatori

Un videogioco indipendente brillante e appassionante, di sicuro uno dei pochi che, considerando il numero di recensioni positive su Steam, merita elogi e ulteriori giocatori. Non è semplice, ora come ora, riuscire a creare un roguelite che riesca a coinvolgere in questo modo, dando alle ore giocate un valore reale e tangibile. Oblivion Override lo fa alle sue condizioni. Direi pure ottimamente.

In Breve: Un videogioco brillante e coinvolgente, con una storia ottima e particolareggiata. Un modello di gioco originale e brutale, che dimostra una grande cura in ogni compartimento, a cominciare dalla frenesia delle battaglie e da ulteriori dettagli degni di nota, come il rapporto fra Crimson e i personaggi secondari dell’esperienza. Un videogioco da non lasciarsi scappare.

Piattaforma di Gioco: Steam Deck e PC
Com’è, come gira: Ottimamente, anche sulla console/pc portatile di Valve. Un dono per gli occhi, dico davvero.

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Pro

  • Art design eccezionale / Sistema di combattimento coinvolgente e appassionante / Un buon numero di boss / Un ottimo sound design

Contro

  • Level design scolastico
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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