Re-Legion - Recensione

PC

Chiunque abbia anche un minima infarinatura degli strategici in tempo reale ricorderà sicuramente i monaci di Age of Empires. Con il loro caratteristico “wololo”, queste unità sono in grado di creare scompiglio tra le fila nemiche convertendo i soldati avversari alla propria causa. Ora immaginate come potrebbe essere un gioco intero incentrato su questa particolare meccanica.

A dire il vero non c’è bisogno di far volare la fantasia poiché i ragazzi di Ice Code Games hanno realizzato un RTS che pianta le radici proprio sull’iconico “wololo”, ponendo il giocatore nei panni di un profeta intento a diffondere il proprio culto tra la popolazione di una decadente megalopoli fantascientifica. In Re-Legion prendiamo il controllo di Elion, un giovane disincantato intenzionato a liberare il popolo dal giogo delle malvagie corporazioni, elevandone lo spirito e preparandolo all’inevitabile rivoluzione.

IL SENTIERO DEL DIVINO

Inizialmente uomo di fede solitario, Elion ha bisogno di convertire i comuni cittadini alla sua causa per poter espandere l’influenza del neonato culto religioso in ogni angolo della città, a partire dai sobborghi e dalle zone malfamate. Inutile dire che i primi a cadere sotto i colpi della retorica del profeta sono i poveri, i drogati, gli emarginati, attirati dalla prospettiva di riscatto, rifugiandosi nella fede per dare uno scopo alla loro vita. Dopo aver mosso i primi passi e aver raccolto un nutrito seguito di fedeli, il profeta ha bisogno di un edificio che funga da luogo di culto e quartier generale per l’offensiva che, lungo le nove missioni della campagna single player, porterà Elion a conquistare l’intera metropoli.

ogni posizione dogmatica ha dei tratti distintivi che danno vita a un albero tecnologico univoco

A tale scopo, al termine della missione introduttiva, ci viene richiesto di scegliere uno tra i tre dogmi disponibili sui quali fondare la nostra personalissima religione: ogni posizione dogmatica ha dei tratti distintivi che danno vita a un albero tecnologico univoco. La scelta iniziale impatta quindi sullo stile di gioco da adottare durante l’intera campagna, ma questa non è l’unica decisione che prenderemo nella decina di ore che ci separerà dai titoli di coda: all’interno degli scenari ci imbatteremo in altri culti religiosi, e starà a noi decidere come comportarci. Accoglieremo a braccia aperte i fedeli delle altre confessioni, o monderemo col sangue l’onta dell’eresia? Persino i comprimari del protagonista ci metteranno dinanzi a delle decisioni, sottolineando la volontà degli sviluppatori di concentrarsi principalmente sull’aspetto narrativo del gioco. In questo senso va detto che la trama di Re-Legion si presenta nella maniera più classica e lineare possibile, tra cliché vari e colpi di scena piuttosto scontati. Anche l’ambientazione non è delle più originali, sebbene sia ben delineata: ci muoviamo all’interno di un mondo dalle forti tinte cyberpunk governato da un oligopolio di corporazioni, dove un manipolo di ricchi domina la massa, spesso tramite macchinazioni e sotterfugi.

THE POWER OF WOLOLO

Per quanto riguarda il sistema di gioco, questo si basa sulla conversione dei comuni cittadini in fedeli, e sull’addestramento di questi cultisti nelle unità militari più disparate: dai banalissimi sgherri che diffondono la parola divina a suon di calci e pugni, ai soldati armati di fucile, passando per gli immancabili kamikaze, i rapidissimi assassini, gli hacker, le unità dedite alla cura dei feriti, e molto altro ancora. In questo senso, Re-Legion sulla carta offre una discreta varietà che però non viene sfruttata al meglio a causa di una struttura delle missioni che non valorizza la diversificazione dell’esercito, bensì rende molto più conveniente l’impiego di strategie volte a creare un’orda informe da lanciare tra le fila nemiche. Anche perché la stessa intelligenza artificiale non si discosta molto dall’impiego della più banale tattica dello sciame, puntando più sulla quantità di nemici che sulla qualità degli stessi.

l’opera di Ice Cube Games ha un fattore di rigiocabilità pressoché nullo

Vi è poi da aggiungere anche un altro elemento: mancando un sistema di base building vero e proprio, l’unico obiettivo del nemico consiste nell’abbattere il nostro santuario. Va da sé che il computer punta a sferrare attacchi rivolti soltanto verso il quartier generale del culto. Sapendo questo, è molto facile prevedere le azioni dell’avversario e muoversi di conseguenza, andando così a influire negativamente sul livello di sfida. E dire che sulla mappa sono presenti molti altri punti di interesse, come le banche che una volta conquistate garantiscono un flusso costante di denaro, o le armerie e i dojo tramite i quali potenziare le unità militari, ma l’intelligenza artificiale non punta mai a riconquistare questi edifici, lasciandoci carta bianca. Discreta, di contro, la varietà delle missioni: tra obiettivi a tempo, scenari di difesa, e battaglie campali, difficilmente ci si annoia. Intendiamoci, Re-Legion in questo senso di sicuro non reinventa la ruota, tuttavia riesce a mantenere un buon ritmo durante tutta la campagna, arrivando ai titoli di coda proprio quando iniziano a presentarsi i primi momenti di stanca.

Da notare che l’opera di Ice Cube Games ha un fattore di rigiocabilità pressoché nullo. L’unica modalità di gioco presente è la campagna, quindi non vi è alcuna possibilità di lanciarsi in schermaglie offline oppure online; una scelta giustificata dagli sviluppatori con la volontà di concentrarsi esclusivamente sul single player e quindi sulle vicende del profeta Elion. Una volta portate a termine le nove missioni, quindi, avrete ben pochi stimoli ad affrontare nuovamente gli stessi scenari. Potreste ricominciare il gioco optando per uno dei dogmi rimanenti, ma la struttura della campagna resta identica, a cambiare sono solo alcune tecnologie a disposizione del culto. Certo è che per il prezzo a cui viene venduto, una ventina di euro, è davvero difficile chiedere di più a un titolo come Re-Legion.

Re-Legion mette sul piatto una serie di idee davvero interessanti e originali, coadiuvate da una campagna single player ben strutturata e mai noiosa. Purtroppo l’intelligenza artificiale estremamente basilare e una curva di difficoltà tarata verso il basso non valorizzano al meglio le potenzialità del sistema di gioco. Mancano poi delle modalità alternative in grado di offrire un certo grado di rigiocabilità, che quindi si assesta su un valore pressoché nullo. Da notare, infine, che Re-Legion può contare su una buona localizzazione in lingua italiana, cosa tutt’altro che scontata quando si parla di titoli indie di questo calibro.

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Pro

  • Sistema di gioco molto originale.
  • Mai noioso.
  • Buona atmosfera cyberpunk, anche se scontata.

Contro

  • Intelligenza artificiale ai minimi termini.
  • Un po’ troppo facile.
  • Una sola modalità di gioco.
7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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