Completiamo finalmente la “triade” dei primi processori Ryzen di ultima generazione con la recensione del Ryzen 5 5800X, la via di mezzo perfetta tra gioco e applicazioni spinte.
C’è voluto un po’, ma alla fine siamo riusciti a mettere le mani anche sulla terza CPU presentata da AMD un paio di mesi or sono e, forse, l’attesa è valsa a qualcosa: dopo essere stati praticamente introvabili per due mesi, questi processori sono finalmente disponibili in quantità e a prezzi modici, più vicini a quelli di listino con cui erano stati inizialmente presentati. Per intenderci, in questi giorni è possibile procurarsi i Ryzen 5 5600X a cifre comprese tra i 350 e i 400 euro, mentre un Ryzen 7 5800X può costare tra i 470 e i 550 euro. Un passo avanti notevole, rispetto alla frenesia dei primi tempi!
IL COMPROMESSO PERFETTO
Non staremo a ripetere tutto il discorso sull’architettura Zen 3 e sui miglioramenti apportati rispetto alla generazione precedente. Per quello vi rimandiamo alla nostra recensione del Ryzen 9 5900X. Mi preme tuttavia ricordare la riorganizzazione dei core, delle cache e l’aumento dell’IPC del 19%, che consentono alle nuove CPU della serie 5000 di aumentare sensibilmente la loro velocità rispetto agli omologhi Ryzen 3000 e di lasciarsi alle spalle, in numerose occasioni, anche i più agguerriti concorrenti prodotti da Intel, forti delle loro frequenze di clock elevatissime. Il Ryzen 5 5800X è complessivamente meno prestante del suo fratello maggiore 5900X, ma dispone di 8 core (16 thread) con una frequenza iniziale più elevata (3,8 GHz) e una di boost solo lievemente inferiore (4,7 GHz), offrendo di conseguenza prestazioni molto simili con i videogiochi che, nel nostro caso specifico, sono il genere di applicativo che ci interessa.
Il confronto con la CPU concorrente Intel Core i7 10700 è quasi diretto, dato che condividono lo stesso numero di core, di thread e hanno frequenze di boost quasi analoghe. A parità di scheda video, i due processori producono un numero di fotogrammi simile ma non identico, con un leggero vantaggio per la soluzione di AMD. Va precisato, per amor di imparzialità, che anche la CPU Intel ha il suo vantaggio: costa meno, perché un Core i7 10700 “senza la K” si trova facilmente a 280 euro, e chi vuole risparmiare può non aver bisogno del bus PCI Express versione 4.0, un notevole vantaggio tecnologico della controparte. In fondo, le più recenti schede video possono dare il massimo del loro potenziale sugli slot x16 versione 3.0, e anche i drive SSD nVME PCI Express 3.0 sono tuttora quelli col miglior rapporto tra prezzo e velocità.
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