AMD Radeon RX 6600 Recensione

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Sapphire Pulse Radeon RX 6600 – Recensione

La “piccola Radeon di fascia media” RX 6600 si propone come la scheda ideale per giocare in Full HD, ma non riesce del tutto a convincere rispetto alla concorrenza.

AMD Radeon RX 6600 Recensione

Qualche settimana fa, AMD ha ufficializzato l’uscita delle schede Radeon RX 6600, sorelle minori delle 6600 XT destinate principalmente a chi gioca in Full HD ma vuole salire, all’occorrenza, anche a 2K (2560×1440). La scheda è basata sulla stessa GPU Navi 23 della sorella maggiore, ma mette a disposizione solo 28 CU (compute unit) delle 32 “fisicamente” presenti sul chip. Questo significa, di conseguenza, che il numero di stream core effettivamente attivi scende da 2.048 a 1.792. La frequenza di clock si abbassa da 2.359 a 2.044 MHz e lo stesso si può dire per la velocità massima di boost, che si ferma a 2.491 MHz laddove il modello XT sale fino a 2.589 MHz. Rimane invariata l’ampiezza del bus verso le memorie GDDR6 – a 128 bit – e lo stesso vale per la quantità a disposizione, 8 GB.

LA DIFFERENZA FRA LA RX 6600 E LA SUA SORELLA MAGGIORE È TALE DA PORLE IN DUE FASCE DI MERCATO DIVERSE

Ma la frequenza di lavoro inferiore riduce l’ampiezza di banda da 256 a 224 GB/s, rendendo questa scheda complessivamente più lenta, rispetto alla RX 6600 XT, di un considerevole 25%. Che significa, questo, in soldoni? Che tra la RX 6600 e la sua sorella maggiore il divario è tale da posizionarle, idealmente, in due fasce di mercato completamente diverse, identificate dalla risoluzione del monitor più indicata per giocare: mentre la versione XT può essere tranquillamente collegata a uno schermo 2K, 16:9 o ultrawide, la 6600 “liscia” può ambire al massimo a un pur pregevole Full HD, senza garantire quel minimo di velocità extra che permetterebbe, a un suo acquirente, di passare a cuor leggero a uno schermo più grande. Insomma “mille-e-ottanta e non più mille-e-ottanta”, anche se chiaramente questo scenario è destinato a cambiare in tre casi: giocando titoli più anzianotti, rinunciando a ray tracing e ai dettagli più alti, oppure attivando FidelityFX FSR nei giochi che lo permettono, e fortunatamente questi ultimi stanno aumentando.

PICCOLA E SILENZIOSA

La Pulse RX 6600 di Sapphire è una scheda video piuttosto compatta, lunga solo 19 cm e spessa 4, con due grosse ventole di raffreddamento che entrano in funzione solo quando necessario. Sul dorso monta un solo connettore ausiliario per l’alimentazione da 8 pin e il consumo dichiarato dal produttore ammonta a 140 Watt. Questo significa che, per farla funzionare, potrebbe essere sufficiente un alimentatore da 450, ma noi siamo sempre dell’idea che in un PC da gaming sia preferibile stare sempre un po’ “larghi”, anche a costo di sprecare un po’ di corrente, e per tanto noi consigliamo vivamente di optare almeno per un 600 Watt. Le temperature della GPU durante l’esercizio possono raggiungere i 75°C ma questo non è un problema: a mantenerle sempre sotto la soglia d’allarme ci pensa l’ottimo dissipatore “Dual-X” che, anche quando è in funzione, è piuttosto difficile da sentire, visto che produce al massimo un ronzio da 33 dBA e, quando la GPU è in idle, se ne sta totalmente fermo.

Questo ci permette di classificare subito la Sapphire Pulse RX 6600 tra le schede più silenziose sul mercato e, per tanto, chi sta costruendo un PC da salotto facendo particolare attenzione ai livelli acustici, può prenderla seriamente in considerazione: magari non sarà adeguata al gaming più sfrenato alle risoluzioni più alte, ma accontentandosi del Full HD svolge egregiamente il suo dovere. È silenziosa, consuma poco e occupa poco spazio, dunque è perfetta per un PC compatto, costruito magari partendo da una scheda madre Mini-ITX. Una piccola menzione, prima di chiudere questo paragrafo, anche per la confezione: una scatola interamente di cartone, poco più grande della scheda stessa, che probabilmente permette a Sapphire di contenere al massimo le spese di trasporto e che sicuramente incide poco sull’inquinamento ambientale, ma che offre scarsa protezione da colpi, cadute e altri shock possibili durante le spedizioni: se vi capitasse di compararla on line, assicuratevi che l’e-store non ve la spedisca in una busta di plastica sottile, ma preveda un sistema d’imballaggio serio.

RX 6600: LE PRESTAZIONI

Si sente spesso dire che la realtà superi la fantasia e questa è l’esatta situazione in cui si trova il mercato delle schede video, preso inesorabilmente in ostaggio da una tempesta inflattiva dovuta a diversi fattori: difficoltà nell’approvvigionamento dei componenti elettronici, aumento spropositato della domanda, miner che comprano interi stock di schede all’ingrosso e bagarinaggio selvaggio, con i dealer che a loro volta non possono fare gran che per contrastare il fenomeno.

UN PREZZO DI LISTINO DI 390 EURO VA A SCONTRARSI CON LE ATTUALI CONDIZIONI DEL MERCATO

La realtà di un prezzo di listino da 390 euro, con cui AMD propone ai suoi partner un’opportunità per combattere la concorrenza delle GeForce RTX 2060 e 3060, si scontra con le condizioni distorte del mercato per cui questa scheda, di fatto, si vende a 600 euro. Questo cambia totalmente la prospettiva perché le prestazioni della Radeon RX 6600 sono tuttalpiù paragonabili a quelle di una GeForce GTX 980 Ti di sei anni fa, un livello di performance che nel tempo è stato ereditato dalle GTX 1070 prima, dalle RTX 2060 poi, e – secondo voci normalmente ben informate – dalle future RTX 3050. In più offrono il ray tracing e la possibilità di attivare, ove previsto, FidelityFX FSR, una tecnologia di supersampling open source per incrementare le performance dei videogiochi ‘renderizzandoli’ internamente a una risoluzione inferiore e poi adattando l’output a quella superiore dello schermo. Ma vediamo un po’ nello specifico come si comporta questa scheda video:

Come possiamo notare dalla tabella qui sopra, ci possiamo lamentare davvero poco: la scheda promette (fin dai bollini sulla confezione) di giocare alla grande a 1920×1080 pixel e lo mantiene appieno, se andiamo a leggere la prima riga: con valori compresi tra 69 e 86 frame al secondo, siamo oltre la soglia dei 60 fps con tutti i giochi presi in esame, compreso Cyberpunk 2077 (68 fps) e l’ormai assodatissimo Shadow of the Tomb Raider (108 fps senza ray tracing). Si noti che Far Cry 6 è stato testato con livello di dettaglio ‘Alto’, senza texture ad altissima definizione e con ray tracing (DXR) attivo, ma è l’unico dei titoli qui sopra a supportare il ray tracing: spostando il livello di dettaglio a ‘Ultra’ la situazione cambia di poco, scendendo da 77 a 69 fotogrammi. Anche a 2560×1440 pixel restiamo ancora sulla soglia della fluidità o ci avviciniamo parecchio (55 fps medi a Serious Sam 4): ma un valore medio indica sempre che ci saranno occasioni in cui i giochi scatteranno e altre in cui andranno più fluidi. I problemi si fanno piuttosto evidenti a 3440×1440 pixel, e anche se ci sono persone che non si formalizzano ad affrontare i giochi a 50 fps piuttosto che a 60, difficilmente vorrete una scheda come questa se avete un monitor ultrawide con quella risoluzione. Impossibile, chiaramente, salire a 4K, con valori che mediamente superano di poco i 30 fps e la sola eccezione di Serious Sam. Tutto qui? No, non ancora. La Radeon RX 6600 permette infatti di attivare il tanto agognato ray tracing ma, se solo ci azzardiamo a farlo, andremo incontro a spiacevoli effetti collaterali:

Cyberpunk 2077 oggi può anche rappresentare un caso limite, poiché attivare gli effetti di ray tracing a qualità media riduce il framerate a meno della metà. Significa passare (in Full HD) da una situazione di perfetta fluidità a una vistosa successione di scatti. Certo, possiamo sempre aggiustare il tiro andando a disattivare questa o quella tipologia di dettagli, ma col ray tracing attivato Cyberpunk 2077 è inavvicinabile. Sarebbe fantastico se una patch abilitasse l’FSR, tecnologia che con Far Cry 6 dimostra invece di funzionare egregiamente: usando l’impostazione ‘FSR qualità’, quindi neanche la più aggressiva, risoluzioni precedentemente inarrivabili come UWQHD e 4K diventano improvvisamente accessibili. Quindi, in definitiva, come possiamo valutare la Radeon RX 6600 “non XT”, in confronto alla concorrenza?

LA RX 6600 è UNA STRANA VIA DI MEZZO: BUONA SCELTA PER IL FULL HD, PER SILENZIOSITà E PER DIMENSIONI, MA MOLTO DEBOLE IN OTTICA FUTURA

Come una strana via di mezzo fra due generazioni diverse: senza ray tracing si comporta più o meno come una RTX 3060 “non Ti”, con prestazioni che ricalcano bene o male quelle della Radeon RX 5700, ma attivando il ray tracing si torna indietro alla RTX 2060, scheda che più volte abbiamo definito senza mezzi termini inadeguata per le nuove tecniche di illuminazione. Ne consegue, inevitabilmente, un giudizio complessivo in chiaro-scuro, con il quadro che si fa più fosco alla luce della situazione del mercato: se avete dei buoni motivi per acquistare una scheda video perfetta per il Full HD ma già visibilmente al limite per i 2K, magari perché vi servono le sue doti di eccezionale silenziosità, compattezza e morigerati consumi, allora procedete pure all’acquisto, perché la Sapphire Pulse Radeon RX 6600 vi soddisferà appieno. Ma se siete dell’idea di passare a un monitor più grande, o cercate una soluzione future-proof, questa scheda non fa per voi: vi serve qualcosa di più grintoso e, attualmente, molto costoso.

Voto 6.9

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