La linea di casse portatili di Creative, inaugurata un paio di anni fa con il primo Roar, è sicuramente una delle cose migliori prodotte dalla casa americana in quest’ultimo periodo (e no, le SoundBlaster non valgono). Pur trattandosi di speaker Bluetooth di ridotte dimensioni, i Roar si caratterizzano fin dalla prima incarnazione per la qualità costruttiva, l’estrema versatilità, e soprattutto per l’ottima resa sonora.
NELLA SCATOLA
Procediamo, come sempre, con ordine. all’interno della confezione troviamo:
- Il Creative iRoar Go
- Alimentatore
- Spine sostituibili per Europa, Regno Unito e Stati Uniti
- Cavo micro USB
- Adattatore per microfono (3,5 mm)
Manca, diversamente dagli altri modelli, una pratica sacchetta in tessuto in cui riporre le casse per il trasporto.
SUONO DI QUALITÀ
Rispetto all’iRoar normale, il modello Go si presenta molto più piccolo: le dimensioni sono ridotte del 40% (54 x 192 x 97 mm), mentre il peso è diminuito del 25%, arrivando a superare di pochissimo gli 800 gr. Come gli altri modelli, lo speaker monta cinque driver (uno per i bassi al neodimio da 2.5″, due per gli alti da 1.5″ e due passivi sui lati), e ospita due amplificatori dedicati.
iRoar Go può essere posizionato in orizzontale o in verticale, cambiando la resa sonora
E già che parliamo di suono, l’ottima resa delle casse Creative si conferma anche in questa versione “ridotta”, con una qualità dell’ascolto davvero ottima in qualsiasi circostanza, anche a volume alto. Molto buona la risposta dei bassi, mentre ho notato solo qualche minima e sporadica distorsione con gli alti, e solamente in un paio di occasioni. Non manca, come ormai tradizione per la “serie”, la funzionalità Roar che, tramite il DSP integrato, amplifica l’uscita audio in maniera da rendere più avvolgente il suono. La differenza di corposità tra l’uscita con e senza Roar è così evidente che spiace non sia possibile averla sempre di default, ma vada attivata manualmente ogni volta che si accende il Roar con la pressione del tasto apposito. Personalmente ho trovato assolutamente buoni i livelli di equalizzazione, ma è comunque possibile (e consigliabile) scaricare la app gratuita SoundBlaster Connect che permette di configurare i livelli d’ascolto del dispositivo, cambiare sorgenti tramite cellulare, e di gestire le registrazioni vocali.
Una piccola nota: a mia esperienza, ogni Roar ha una app diversa da scaricare, con nomi sempre diversi (iRoar Dashboard, Sound Blaster Remote, Creative Central, ecc.). Sarebbe auspicabile, soprattutto per la gioia degli utenti, un’unica app centralizzata da cui gestire i diversi device della casa americana.
BATTERIA E ALTRO
La durata della batteria, da 5200 mAh, garantisce ben più delle 12 ore dichiarate da Creative, a un livello d’ascolto “normale”. Va da sé che al massimo volume si scaricherà prima, così come se utilizzata come batteria secondaria per il cellulare. Sì, perché iRoar Go permette, all’occorrenza, anche di collegare il telefono alla presa USB e ricaricare il telefono.
Tra le varie cose, iRoar Go può servire come batteria di scorta per il cellulare
PIOVE? NESSUN PROBLEMA
I materiali sono come sempre di ottima qualità: robuste le plastiche del pannello di controllo, così come le finiture metalliche ai lati che ospitano i due driver passivi. La principale novità di iRoar Go sta però nella certificazione IPX6, che lo rende resistente agli spruzzi d’acqua e alla polvere. Tutti i collegamenti esterni sono protetti da pannelli di gomma che li tengono al riparo da agenti esterni, con l’unico inconveniente di essere esteticamente non bellissimi da vedere se tenete le casse sempre collegate alla corrente. In compenso, posso garantire personalmente sulla tenuta, dopo aver usato le casse all’aperto in una giornata di pioggia (che non manca, in questi giorni) e, all’insegna dell’ottimismo e della fiducia, anche sotto la doccia (ma solo per un paio di minuti, e non perché non andassero, ma perché il timore di friggerle ha preso il sopravvento!).
Il prezzo consigliato è di 199,99 €. Una cifra giustificata dalla qualità delle casse, indubbiamente, ma anche dalla loro estrema versatilità. Se l’utilizzo principale che intendete farne è in giro, con gli amici, durante le vacanze (anche in spiaggia), o quantomeno se pensate di portarle spesso con voi, allora la scelta non potrebbe essere più azzeccata. Se invece cercate casse “fisse” per il PC, o anche solo per casa, un Roar “normale” è più che sufficiente.
VOTO: 8.5
Per maggiori informazioni: sito ufficiale