È il giugno del 1989: The Games Machine esce con un numero memorabile, destinato a entrare nella storia. All’interno, Douglas Glenn dell’allora Lucasfilm Games mostra in anteprima i golosi Indiana Jones and the Last Crusade e Loom, mentre un lunghissimo speciale elenca le novità a sedici bit che si avvicenderanno sui nostri monitor nei mesi a venire, tra successi annunciati e mesto vaporware. Il cuore del sottoscritto, però, va in fibrillazione per lo speciale sul Mega Drive, la nuova console SEGA proveniente dal Giappone, una cosa fuori di testa che promette di racchiudere la potenza di un coin-op nella sacralità delle nostre camerette, seppellendo in un sol colpo Amiga e ST. Avanti veloce di quasi trent’anni: è ancora giugno, The Games Machine è sempre in edicola e, anche adesso, potete giocare oltre cinquanta giochi per l’ambita belva nera (no, non il Neo Geo), al misero prezzo richiesto dalla raccolta SEGA Mega Drive Classics. Mica male, il progresso.
TO BE THIS GOOD…
Come molti sapranno, nutro un incondizionato amore per la storia dei videogiochi, con circa 150 cartucce per Mega Drive nella mia collezione privata.
Nutro un incondizionato amore per la storia dei videogiochi, con circa 150 cartucce per Mega Drive nella mia collezione privata
La selezione è piuttosto eclettica (ecco i 53 giochi inclusi) e vanta pezzi ancora oggi imprescindibili come le trilogie di Bare Knuckle e Golden Axe, assieme ai due spettacolari The Super Shinobi e a una manciata di titoli invecchiati francamente male, come Space Harrier 2 o l’“impossibile” Virtua Fighter 2 in chiave bitmap! Complessivamente non ci si può lamentare, giacché i capolavori superano nettamente i brocchi, anche se appare evidente la mancanza di grandissimi titoli come Thunderforce IV o Ex-Ranza, che avrebbero alzato oltre le stelle la qualità complessiva. Allo stato attuale c’è una grande varietà di generi che va dai brawler a scorrimento ai giochi di ruolo, passando per strategici a turno fino a toccare gli immancabili giochi di piattaforme. Le tanto ambite conversioni arcade su cui fantasticavo a tredici anni non si presentano in grandissima forma: Crackdown e Gain Ground faticano tantissimo a replicare dignitosamente le alte risoluzioni offerte dalla muscolosa scheda System 24, mentre Wonderboy III: Monster Lair esce con le ossa rotte di fronte alla versione PC Engine; nel complesso, però, si lasciano giocare con piacere.
Può appare evidente la mancanza di grandissimi titoli come Thunderforce IV, ma nel complesso non ci si può lamentare
…TAKES AGES
SEGA Mega Drive Classics è una compilation per chi ama giocare alle vecchie glorie; non presenta ulteriori titoli da sbloccare (quanto sarebbe stata bella la versione arcade di E-SWAT, considerando che quella presente è solo ispirata all’originale?) e nemmeno gustose interviste come nel caso della già citata SEGA Mega Drive Ultimate Collection. Tuttavia, vanta molte frecce nel suo arco: prima di tutto ci sono le classifiche online per buona parte dei giochi, elemento capace di innescare il giusto agonismo, specie se la lista amici annovera diversi possessori della raccolta.
SEGA Mega Drive Classics è una buona compilation per chi ama giocare alle vecchie glorie
SEGA Mega Drive Classics è una buona raccolta che offre decine di ore di divertimento vecchio stile a tutti gli amanti del leggendario sedici bit SEGA. La scelta dei giochi è tutto sommato solida, e le classifiche online rappresentano, assieme alle prove, un gustoso punto a favore della compilation, anche per chi possiede una discreta collezione di cartucce in silicio. Complessivamente soddisfacente, anche se al momento il gioco online risulta tristemente dimenticabile.