La vita del porcospino non dev’essere per nulla facile, soprattutto quando ti viene chiesto sempre il massimo. Mi immagino quindi un Sonic decisamente stressato, che spera costantemente di riconquistare tutti i suoi fan, offrendo loro un gioco all’altezza delle sue origini. Le speranze e le aspettative, guardando a questo Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio, erano piuttosto alte. Dopo i passi falsi fatti dai precedenti capitoli, gli sviluppatori di Sanzaru Games si erano presi circa un anno in più di tempo per i lavori così da migliorare, e in parte modificare, l’esperienza di gioco. Purtroppo i cambiamenti non sono stati tanto netti quanto speravo.
SONIC, SEI INCIAMPATO ANCORA?
Credo che sia giusto partire da un presupposto: questo capitolo è una sorta di tie-in. Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio è stato realizzato – in parte – per accompagnare l’uscita della nuova stagione della serie TV. Sia esteticamente quanto caratterialmente, i personaggi rispecchiano quelli visti sul piccolo schermo, e questa scelta del team mi ha portato a dedurre una cosa molto importante da tenere in considerazione in fase di recensione: si tratta di un gioco indirizzato ad un pubblico molto più eterogeneo (leggasi i bambini).
Ispirandosi ad una serie cartoon, era lecito aspettarsi un diverso spessore narrativo, rispetto ai capitoli canonici, ma proprio qui iniziano le “sorprese”. In Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio non ho trovato solamente una trama piattissima e poco ispirata, ma persino una caratterizzazione dei compagni di Sonic che mi ha decisamente spiazzato. La storia è sempre la stessa: occorre debellare i piani del perfido Dottor Eggman. Questa volta il matto professore si è concentrato sulla raccolta della Magnite, un elemento molto particolare e raro. Purtroppo questa estrazione sta portando a degli strani cambiamenti climatici, tanto importanti da costringere Sonic e compagni ad indagare su quanto sta accadendo. Durante l’investigazione il nostro gruppo di amici entra in contatto proprio con la Magnite che dona loro il potere di controllare gli elementi di acqua e fuoco.
il senso di velocità si percepisce in maniera più consistente, ma mancano ancora diversi elementi fondamentali, come un level design degno del nome storico
Pur consapevole che Sonic non è famoso per una trama da premio Oscar, sotto l’aspetto narrativo, considerando anche il fatto che può attingere da una serie TV dedicata ad un pubblico di più piccoli, mi sarei aspettato uno sforzo maggiore da parte degli sviluppatori. Il gioco, invece, procede per tutte e sei le ore che compongono la sua longevità senza particolari spunti o guizzi di interesse, attraverso una serie di livelli che offrono unicamente sfide di variabile tipologia. L’unico spunto di interesse – per i fan della serie TV – potrebbe arrivare dalla raccolta dei pezzi di Magnite e dei collezionabili, che daranno la possibilità di sbloccare informazioni sul passato dei vari protagonisti del gioco, e alcune piccole anticipazioni sulla nuova stagione televisiva.
UN POTENZIALE INESPRESSO
Ecco, quindi, che tutta le mie speranze si gettano sul gameplay, ma anche qui, purtroppo, non posso dire di essere pienamente felice del lavoro svolto. Sebbene il senso di velocità si percepisca in maniera decisamente più consistente, e in generale la qualità rispetto ai precedenti Sonic Boom sia migliorata, mancano ancora diversi elementi fondamentali.
In primis, devo segnalare l’assenza di un level design degno del nome che il gioco porta sulla copertina. I livelli (forse progettati anche per favorire un pubblico di giovanissimi) sono poco ispirati, brevi e con un grado di sfida che si alza leggermente solamente quando incontriamo le boss fight. Oltre a Sonic, una volta sbloccati, possiamo utilizzare anche Amy, Tails, Knuckles e Sticks, ciascuno con una particolare abilità, ma tutti in grado di poter controllare fuoco e ghiaccio. Passare da un elemento all’altro ci permette di creare piattaforme di ghiaccio o, viceversa, sciogliere blocchi per rivelare passaggi segreti o collezionabili presenti in quantità all’interno di ogni stage, peccato che questa aggiunta non venga ramificata al meglio all’interno del gameplay.
Un pizzico di varietà viene regalato da una serie di missioni che avranno per protagonista il sottomarino di Tails o l’aeroscafo; strutturate come una sorta di shooter bidimensionale, risultano particolarmente divertenti da giocare. A queste si aggiungono anche i minigiochi di Mario e, soprattutto, quello multiplayer di Eggman, tutt’altro che memorabile.
Dopo diverse ore di gioco, comunque, emerge una piattezza generale, alimentata da un grado di sfida bassissimo e una componente artistica che, come avrete intuito, è tutto fuorché ispirata. Sebbene Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio sia un passo avanti rispetto ai precedenti capitoli, la sensazione che ho percepito, a più riprese, è quella di avere tra le mani un gioco fortemente indirizzato ad un pubblico giovane, che tra l’altro è lo stesso che segue la serie TV.
PROVACI ANCORA, PORCOSPINO BLU!
Chiudiamo questa recensione spendendo qualche parola sul comparto tecnico del titolo. In linea generale il lavoro svolto è apprezzabile: i modelli poligonali dei nostri eroi e dei nemici sono discretamente dettagliati (anche se leggermente sacrificati a favore del frame rate, sempre stabile), così come gli oggetti che compongono i vari livelli di gioco. Nel complesso Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio rientra nella media dei prodotti usciti sulla portatile di Nintendo: non eccelle in nessun campo, ma allo stesso tempo non cade in tonfi clamorosi.
L’audio è legato ovviamente alle voci del cartone animato, con i doppiatori che, senza particolari virtuosismi, svolgono il loro compito. Peccato per i video presenti all’interno del gioco che, essendo molto compressi, risultano davvero bruttini da vedere. Ultima menzione per un 3D che, pur non dando quasi mai fastidio, non aggiunge niente e, ben presto, verrà accantonato disattivando lo slide sulla console.
Sonic Boom: Fuoco e Ghiaccio è sicuramente un titolo che, nonostante un rinvio voluto per migliorare l’esperienza di gioco, non riesce ad attecchire completamente nel cuore. Pur avendo migliorato la qualità del gameplay, manca un vero e proprio senso di sfida e un level design stimolante che assecondi pienamente la folle velocità del porcospino. La sensazione è che il povero Sonic sia stato pensato e sviluppato guardando non tanto ai fan storici (per quello, forse, ci penserà Sonic Mania) ma per gli amanti della serie TV, più piccini e forse meno esigenti.