Nella recensione di Age of Empires 4, una delle cose che mettevo in chiaro era la sostanziale impossibilità di fornire una panoramica dello stato del multiplayer. Ora che è passato un po’ di tempo e ho qualche match sotto la cintura, direi che è giunto il momento di rimediare a questa mancanza.
Age of Empires 4 è un gioco che vive di due anime, entrambe ugualmente importanti. Quella singleplayer, costituita dalle campagne e della schermaglie contro l’IA, ha tutto il potenziale per assicurare il successo del gioco sviluppato da Relic Entertainment e World’s Edge nel breve periodo; ma, sopratutto nell’era di Twitch e degli esports sdoganati anche al grande pubblico, è il comparto multiplayer quello che ne assicurerà la prosperità negli anni a venire. C’è da dire che in questo caso il supporto di un gigante come Microsoft significa che difficilmente il gioco verrà abbandonato dall’oggi al domani, in ogni caso – basti pensare a Sea of Thieves di Rare, che all’inizio aveva avuto un’accoglienza tiepidina e oggi, un aggiornamento dopo l’altro, va alla grande – ma resta il fatto che avere una scena competitiva salutare fin da subito non può che essere un fattore positivo per ogni gioco. E dunque, come si difende Age of Empires 4 da questo punto di vista?
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI AGE OF EMPIRES 4
Partiamo riassumendo rapidamente le basi di ciò che ha da offrire il comparto multiplayer. Possiamo scegliere fra otto civilità totali (Inglesi, Francesi, Sacro Romano Impero, Rus, Cinesi, Dinastia Abbaside, Sultanato di Delhi e Mongoli), ciascuna dotata di meccaniche, ricerche e unità speciali che la differenziano dalla concorrenza. Sono inoltre presenti 17 mappe di gioco, o meglio, loro varianti: ogni partita include infatti un fattore di generazione casuale della conformazione della mappa e della distribuzione delle risorse, così da assicurare un minimo di varietà e richiedere capacità di adattamento ai giocatori.
AGE OF EMPIRES 4 è UNO STRATEGICO IN CUI L’ASPETTO ECONOMICO è CENTRALE
Attualmente, sono disponibili partite fino ad un massimo di otto giocatori; il matchmaking prevede la presenza di due soli team sui campi di battaglia, ma con le partite personalizzate è possibile sbizzarrirsi di più, creando per esempio una 2v2v2v2 o anche team sbilanciati: se avete un amico particolarmente forte, potete tranquillamente vedere se riuscite a batterlo in due, tre o anche di più. Per quanto riguarda il matchmaking, al momento include la sola opzione partita rapida, con le ranked in arrivo nelle prossime settimane; tenete presente però che anche le partite rapide includono un loro sistema di ranking, quindi se siete alle prime armi difficilmente vi troverete contro Viper, Hera, Vodka e compagna bella.
SI VIS PACEM…
Esaurite le un po’ prosaiche introduzioni di rito all’offerta di Age of Empires 4, passiamo a parlare un po’ delle sensazioni, di quello che ci si prova avventurandoci negli scontri con altri giocatori. Devo dire la verità: non pensavo mi catturasse così tanto. Anche se negli RTS un po’ di esperienza la ho, quest’ultima è principalmente rivolta al loro aspetto singleplayer, quindi non sono certo una macchina da guerra quando si tratta di macro e micro; ma una trentina di ore in questi ultimi dieci giorni le ho tranquillamente dedicate agli scontri con altre persone. Merito sia dello stato attuale della comunità – molti giocatori significa anche molti novizi, rendendo questa una delle fasi migliori per chi vuole imparare – sia del gioco in sé.

L’attacco degli avversari ci ha colti impreparati: per fortuna il nostro alleato è stato pronto a intervenire.
AGE OF EMPIRES 4 HA ADOTTATO DELLE MISURE PER RENDERE IL GENERE Più ACCESSIBILE Alle nuove reclute

Che non pensiate di cavarvela con un paio di scuderie! Costruire più strutture produttive significa sfornare molte più unità nello stesso periodo di tempo.
Va detto che qualche problema di bilanciamento al momento c’è (e già sento i veterani di altri RTS Relic dirsi “eh, e ti pareva”): in particolare, i Francesi al momento sembrano essere decisamente un po’ sopra tutti gli altri, impressione che non deriva solo dalle madonne che potete sentirmi tirare quando me li trovo contro, ma anche dal fatto che nei primi tornei giocati i cugini d’oltralpe sono stati una presenza costante. Merito di una cavalleria potente a cui hanno accesso già dalla seconda epoca e dei vari bonus economici su cui possono contare; una futura patch che corregga il tiro è tanto probabile quanto attesa, ma al di là di queste ed altre storture – pensiamo per esempio alle spingarde, che sembrano un po’ troppo buone contro tutto, o alla prevalenza degli attacchi con arieti nelle 2v2 – va detto che la formula di base del gioco è ben riuscita, solida e divertente. A dimostrarlo non c’è ancora una volta solo la mia esperienza, ma anche le parole del buon Grubby, veterano di lunga data di Warcraft 3 che nel corso del suo stream rispose alla domanda di un utente con “A provare Age of Empires 4 sono arrivati giocatori professionisti di Age of Empires II, di StarCraft II, di Brood War, e di Warcraft 3. Se il gioco non fosse divertente, se non fosse ben fatto, pensi che sarebbero ancora qui? No, sarebbero tornati subito ai giochi che li hanno resi famosi.”
…PARA BELLUM
Tiriamo dunque un attimo le somme. Il multiplayer di Age of Empires 4 è, riassumendolo all’osso, molto divertente, ben pensato e strutturato; non mancano risvolti da sistemare, anzi, ad essere onesti la lista di cose che avrebbero bisogno di un’aggiustatina è lunghetta (bilanciamento, bug, interfaccia…) ma allo stesso tempo non così grave da inficiare il godimento del gioco; che vi divertiate a vedere i vostri elefanti calpestare gli eserciti nemici o adoriate sentire il rombo dei cannoni che abbattono fortezze nemiche, di posto per voi ce n’è eccome.
anche se avete più familiarità con il singleplayer, il mio consiglio è di buttare il cuore contro l’ostacolo e provare comunque a cimentarvi con l’online: sia mai che finisca per piacervi