E CHE DIRE DELLA MUSICA DI SUPER MARIO 3D WORLD, SE NON CHE ANCH’ESSA SI ATTESTA AI MASSIMI LIVELLI?
L’URLO DI BOWSER
O contro il ruggito del nemico giurato, quando i raggi del sole cedono il posto a cumuli di nubi nere di rabbia, la pioggia battente e incessante che sembra raccontare di naufragi e mostri marini. Una pozza nera ribolle in mezzo al lago prendendo la forma inconfondibile ed acuminata di un guscio che conosciamo molto bene. La musica da villaggio vacanze svanisce al soffio di un vento che ulula note epiche, sinfoniche, mentre all’orizzonte si staglia un Bowser nero di rabbia, gli occhi fiammeggianti, totalmente fuori controllo. Cominciano a precipitare blocchi di granito incandescenti dal cielo mentre la campana rintocca e brilla in lontananza, Bowser Jr. terrorizzato alla vista del papà in quelle condizioni, posseduto da una forza potentissima e occulta.
Plessie, l’adorabile dinosauro gonfiabile di 3D World, ci presta il suo dorso, a tutta velocità a pelo d’acqua, scivolando con la grazia di un surfista hawaiiano, schivando in slalom le fiammate che il Re dei Koopa ci sputa contro; la spiaggia a pochi metri, un salto in slancio, la corsa alla disperata, una mano che sfiora la campana e… Un bagliore solare, accecante, Mario gigantesco travestito da leone, il kaiju più improbabile e ridicolo mai visto impegnato nella boss fight più strepitosa, leggendaria ed esplosiva che la serie abbia mai proposto, per distacco. Sembra una scena uscita da un seguito mai sviluppato di War of the Monsters, vecchio picchiaduro PlayStation 2 di “Mostri Grossi”.
LO SCONTRO FRA MARIO E BOWSER IMPONE UN SENSO D’URGENZA CHE è UNA NOVITà IN UN SUPER MARIO, FORSE A VOLTE TROPPO IMPELLENTE, MA ALLO STESSO TEMPO ESALTANTE

Qui la campana è ancora ricoperta di malefica poltiglia, ma ogni tot Solegatti tornerà a risplendere!
La descrizione più calzante che mi viene in mente è che sembra un DLC di Super Mario Odyssey a tema 3D World, con quella libertà di movimento, quelle micro-quest da scovare (riportare i gattini a mamma gatta, adorabile, come in generale tutto il mood “gattesco”) e le isolette principali che ad ogni passaggio ci chiedono nuovi modi di essere risolte per arrivare a un altro Solegatto, reinventandosi sempre; che sia trovare i 5 pezzi che ne compongono uno frantumato, affrontare e scacciare nuovi nemici, correre nelle prove a tempo, raccogliere monete speciali e così via, in un turbine di freschezza e varietà che non dà tempo di pensare “va bè, adesso stacco davvero però”, arrivando senza accorgersene a collezionarne svariate decine. Gioco, gioco e ancora gioco.
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