LG OLED 55E6V – Recensione

lg-oled-55E6V-immagineCon l’avvento della risoluzione 4K e del HDR anche nel mondo gaming, il videogiocatore esigente ha cominciato a guardarsi in giro alla ricerca di un TV che possa soddisfare i requisiti di cui sopra, e magari fare bene il resto del lavoro, ché tra SKY, digitale terrestre, Blu-ray (HD e UHD), Netflix e quant’altro, di roba da dare in pasto a un pannello ce n’è a badilate. Dopo quattro mesi di prova intensa, mi è punta vaghezza di parlarvi del LG OLED 55E6V, che a mio avviso rappresenta un top di gamma in tutti gli ambiti, gaming compreso, grazie all’estrema versatilità e profondità delle impostazioni, certo non facili da digerire anche per uno che ne capisce un po’ (c’è da studiare e sperimentare), ma che a regime regalano grandissime soddisfazioni, molto più di quanto possa fare un TV LED o perfino un plasma. D’altronde, stiamo parlando di un pannello OLED che al lancio di fine agosto costava più di 3.000 euro, e che ancora oggi non si trova a meno di 2.700: da che mondo è mondo, la qualità si paga.

IMMAGINI D’ALTA SCUOLA

lg-oled-55E6V-immagineUna volta posizionato in salotto il 55E6V fa la sua porca figura. Lo schermo è sottilissimo ed è impreziosito da un vetro antiriflesso che gli dona un look minimale ma di sicuro impatto. La parte bassa ospita una soundbar Harman Hardon sufficientemente potente ed equilibrata da sopperire all’eventuale assenza di un impianto Home Theater (che resta comunque il compagno di viaggio perfetto per un TV di questo calibro). I 4 ingressi HDMI (tutti 3840×2160@60Hz e abilitati a ricevere segnali protetti con HDCP 2.2) e le tre prese USB sono collocate lateralmente, nella parte bassa della scocca che ospita l’hardware, in modo da avere un accesso comodo senza dover spostare l’intero televisore, che invero pesa non poco. Sul retro, invece, hanno posto gli ingressi e le uscite che teoricamente non dovrebbero richiedere “smanettamenti” continui, come la presa LAN, l’uscita ottica, l’input per l’antenna del digitale terrestre e quella per il SAT.

L’OLED 55E6V è compatibile con praticamente qualsiasi tipo di segnale gli si voglia dare in pasto. Rispetto a quanto accade con un buon LED o un plasma, il gioiellino di LG soffre molto i segnali in SD: lo scaler e il pannello sono chiaramente progettati per dare il meglio con sorgenti 4K o Full HD, a patto che queste ultime siano pulite e con un bitrate accettabile. Da questo punto di vista il 55E6V si è rivelato perfetto per l’uso coi videogiochi, con i Blu-ray e con i servizi di streaming come Netflix (a patto di avere una connessione decente, s’intende), mentre nel caso di SKY ho notato variazioni significative da canale a canale, anche all’interno dello stesso segmento. A proposito di Netflix, uno dei pregi principali del 55E6V è la compatibilità non solo con HDR 10 ma anche con Dolby Vision, adottato massicciamente proprio dall’azienda di Los Gatos.

Nelle situazioni ottimali, dopo aver lavorato TANTO sui settaggi e aver speso il giusto tempo sul rodaggio, il 55E6V si è dimostrato un TV con davvero pochi rivali al mondo. Il nero è talmente nero che in certe situazioni (il loading screen di Destiny, ad esempio) viene da controllare se il pannello si sia spento. La resa cromatica è fuori di testa, a prescindere dall’uso del HDR, e la profondità dell’immagine è impareggiabile, perfino utilizzando l’ottimo 3D (e ve lo dice uno che non ha un buon rapporto con la stereoscopia, anzi). Anche i test Near Black hanno dato risultati eccellenti, mostrando solo un leggero banding e un accenno di vignetting nel caso di grigio scuro uniforme: roba percepibile sono in questo caso estremo, e in nessun modo replicata durante il normale utilizzo, anche nelle scene più scure di Batman Begins. Come detto, più il segnale è nobile e più emergono i pregi: per dire, la visione di UHD come Mad Max, WarCraft – L’Inizio o The Martian sono in grado di lasciare a bocca aperta anche l’occhio meno esperto ed esigente.

E COI VIDEOGIOCHI?

Sfatiamo subito una leggenda urbana in cui più volte mi sono imbattuto navigando nel mare turbolento di internet: gli OLED sono ottimi per giocare, o almeno lo è il 55E6V. Utilizzando la modalità Gioco, l’input lag staziona attorno ai 34 ms, un valore ben al di sotto della soglia percepibile dalla stragrande maggioranza dei videogiocatori. Ovviamente, vanno preventivamente disabilitati tutti i filtri come il TrueMotion o la riduzione del rumore MPEG, utili certo nella fruizione di certi contenuti, ma assolutamente superflui ai fini del gaming. Nel caso del LG OLED qui presente, la qualità del pannello sopperisce a qualsiasi difetto, ancor più se si collega una Xbox One S o una PlayStation 4 Pro, così che l’hardware del TV non debba far intervenire lo scaler e possa mappare il segnale “as it is”. Va anche detto che, nonostante il molto tempo da me speso nel tuning, alcuni videogiochi tendono a restare leggermente scuri: il problema è risolvibile facilmente laddove si può agire sulla luminosità nel menu delle opzioni, mentre in altri casi tocca scegliere se “sopportare” (si fa per dire, eh…) la cosa o ritoccare alcuni valori direttamente sul TV, a patto di ricordarsi di riportare tutto com’era una volta tolto il disco dalla console.

lg-oled-55E6V-immagineOvviamente, il 55E6V dà il meglio di sé in ambito gaming laddove i giochi supportino l’HDR. Qui, in realtà, c’è da fare un bel distinguo da videogioco a videogioco, perché se da un lato il pannello fa una parte del lavoro, una percentuale importante dello sforzo deve giungere dai titoli stessi. In Forza Horizon 3, The Last of Us Remastered, Uncharted 4 e Rise of the Tomb Raider la differenza con e senza HDR è netta, mentre ho trovato poco giovamento (seppur percepibile) nel caso di Final Fantasy XV.

E insomma, il 55E6V vale tutti i soldi che costa. Certo non sono pochi, e in commercio ci sono alternative valide per giocare in 4K e HDR (come il Samsung KS9000) senza dover vendere un rene al mercato nero. Detto questo, la qualità del TV di LG è fuori discussione e di meglio, al momento, non è possibile trovare. Se proprio non vi va di lasciarci giù due stipendi, la nuova linea OLED contempla anche il 55B6V, che paga un po’ lo scotto dell’assenza della soundbar, di uno scaler meno efficace (ma comunque ottimo) e qualche ms in più di input lag, a fronte però di un costo inferiore di circa 1.000 euro. Decidete voi se è il caso vi facciate o meno il regalo di Natale della vostra vita di videogiocatori.

VOTO: 9.0

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