Droni Star Wars by Propel - Speciale

droni star warsCi sono cose che risvegliano istantaneamente il bambino dentro di noi, e che non aspetta altro che l’occasione di tornare a giocare con la fantasia. Una di queste è il pensiero di poter vivere vere e proprie guerre stellari con le astronavi di Star Wars. Lo scorso luglio, a Bruxelles, siamo stati invitati da Disney e Propel, società specializzata in droni ed elicotteri radiocomandati, per assistere alla presentazione della loro nuova linea di mini-droni, ispirata alla saga fantascientifica di George Lucas.

CAPO ROSSO, QUI CAPO ORO

I droni presentati nella splendida cornice del Docks Dome di Bruxelles erano tre: la Speeder Bike di Endor, l’X-Wing e il Tie Fighter, disponibili per il momento in edizione da collezionisti. Già la confezione in cui sono contenuti è di quelle che farebbero impazzire qualsiasi fan di Guerre Stellari: enorme, con una riproduzione del modellino in rilievo sulla scatola e il numero di serie a tiratura limitata, quando viene aperta mostra il drone appoggiato su un piedistallo che si illumina, facendo contemporaneamente partire le note della leggendaria colonna sonora composta da John Williams.

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I droni sono ultraleggeri da 300 grammi, che vanno da 0 a 50 Km/h in tre secondi

I droni di Propel sono modelli ultraleggeri con peso inferiore ai 300 grammi, il che vuol dire che – in base alla normativa vigente in Italia – possono essere utilizzati ovunque senza particolari restrizioni; sono capaci di una velocità che sfiora i 50 Km/h, che raggiungono in poco più di tre secondi. Il movimento è garantito da quattro eliche trasparenti (e quindi pressoché invisibili, una volta in movimento) dotate di una tecnologia proprietaria, montate nella parte bassa del drone invece che in quella superiore; questa peculiare scelta, oltre che non intaccare l’estetica dei modellini, consente di ottenere un movimento in volo molto più “realistico” – se così si può dire – e simile a quello di un’astronave, che di fatto “galleggia” nell’aria e non risulta “appesa” alle pale. I droni sono molto belli da vedere, realizzati con plastiche ultraleggere ma resistenti, dipinti a mano e ricchi di dettagli. Non mancano luci colorate che conferiscono ulteriore veridicità agli apparecchi. La batteria si ricarica in circa quaranta minuti, e ha una durata stimata tra i sei e gli otto minuti, a seconda anche della velocità raggiunta dal drone. Valori che, per velivoli sotto i 300 grammi, sono davvero di tutto rispetto.

PEW PEW PEW

Una delle caratteristiche uniche di questi droni è la possibilità di farli combattere tra di loro, sfruttando una tecnologia a raggi infrarossi ed elementi riflettenti in grado di “recepire” i colpi nemici e generare conseguenti reazioni, come un sussulto a mezz’aria e, nel caso di abbattimento, la lenta ma inesorabile manovra di atterraggio.
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I droni possono essere equipaggiati con “armi” laser

La tecnologia IR è abbastanza limitata, sia come portata che come precisione di tiro: il raggio emanato arriva a una distanza massima di quattro metri, e disegna una superficie abbastanza ampia; per i puristi dei combattimenti verrà presto reso disponibile un modulo laser (di classe 1, quindi del tutto innocuo) che garantisce una portata molto superiore, e un’area molto ridotta, rendendo gli scontri decisamente più difficili ma appaganti. Il modulo laser extra dovrebbe costare una cinquantina di euro, e può essere cambiato facilmente dall’utente smontando le viti che tengono assieme alcune parti del drone, sfilando il modulo a infrarossi e sostituendolo con quello laser. Un’operazione davvero alla portata di tutti. Il laser è anche visibile in particolari condizioni di (scarsa) luminosità, o nella nebbia; per questo motivo, nei prossimi mesi Propel metterà sul mercato anche appositi “dischi” usa e getta in grado di generare fumo con una tecnologia simile a quella delle sigarette elettroniche. I combattimenti saranno possibili con un massimo di otto droni, quattro per squadra, e anche questo è un record, dal momento che fino a questo momento le interferenze radio tra i telecomandi ha permesso eventi (come le corse) per un massimo di sei velivoli.

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Al telecomando possono essere attaccate delle cuffie per ascoltare la musica di Guerre Stellari mentre si combatte

Il telecomando dei droni è abbastanza grosso, ma contiene al suo interno due ricevitori radio (come potete leggere più avanti), un trasmettitore bluetooth, gli altoparlanti per i suoni, un jack audio e un supporto per cellulare; è alimentato da normali batterie AA, e quando viene il momento di sostituirle, c’è persino la voce dei droidi di Guerre Stellari che fornisce suggerimenti su come cambiarle (alimentata da una batteria “a monetina”). Gli altoparlanti restituiscono un feedback sonoro durante i combattimenti, mentre nelle cuffie, se collegate, si possono ascoltare le musiche del film e i rumori simulati della battaglia, per un coinvolgimento pressoché totale.

MANI SULLA CLOCHE!

droni star wars

Pilotare i droni, come sempre, richiede un minimo di familiarità con i comandi e di pratica. Per agevolare al massimo questo processo, e garantire così agli utenti di trarre il massimo dal loro “giocattolino”, Propel ha fatto le cose davvero in grande.

La app abbinata ai droni permette di allenarsi con il proprio cellulare e di diventare un vero pilota

Innanzitutto esiste la modalità “training” del drone, che se attivata limita automaticamente la velocità, ma soprattutto “racchiude” il drone in una gabbia virtuale cubica di circa un paio di metri di lato, per evitare fughe improvvise e perdite di controllo. La vera “chicca” realizzata da Propel sta però in un’applicazione per cellulare (da inserire nell’alloggiamento integrato nel telecomando) dedicata all’apprendimento delle tecniche di guida e combattimento. Dopo aver associato il drone, che viene correttamente riconosciuto e visualizzato a schermo, è possibile affrontare più di trenta missioni diverse, di difficoltà crescente, che permettono di familiarizzare con i comandi base, e via via cimentarsi in movimenti sempre più complessi, fino a simulare veri e propri combattimenti contro altri droni controllati dall’AI. Al termine di ogni missione si viene premiati con una, due o tre stelle a seconda del risultato, e si guadagnano punti esperienza che permettono di salire di livello, sbloccando nuove missioni e i “gradi” dell’Impero o della Ribellione. Un ottimo sistema che consente di familiarizzare con la guida del drone, evitare magari di perderlo in qualche campo di grano per la troppa foga e, al tempo stesso, di ingaggiare il giocatore/utente con una sorta di campagna single player molto più coinvolgente di una banale serie di tutorial.droni star wars

tra le cuffie che sparavano la marcia imperiale e i colpi degli spari, i fasci dei laser, sembrava davvero di essere nello spazio a combattere

Ci siamo ovviamente cimentati in prove di tutto quanto, della app e dei droni veri e propri, e dobbiamo ammettere che prendere confidenza con i comandi è davvero semplice; probabilmente, abituati come siamo ai joypad, avremmo preferito degli stick analogici più tradizionali al posto delle levette presenti sul telecomando, ma ci si fa l’abitudine in fretta. Quel che ci ha colpito maggiormente è però la fedeltà del comportamento del “drone virtuale” presente nella app rispetto a quello reale: da questo punto di vista, esercitarsi sullo schermo del cellulare non fa praticamente nessuna differenza rispetto a una prova dal vero, a tutto beneficio della confidenza che si acquisisce quando poi ci si mette a guidare il drone reale (in condizioni di tranquillità). Nel corso dell’evento è stata anche organizzata una battaglia tre contro tre con i giornalisti presenti a Bruxelles, dove però abbiamo pagato pegno all’adrenalina e al senso di competizione, che hanno avuto la meglio sul sangue freddo: pilotare in maniera rigorosa il drone è stato molto più difficile che non in un ambiente controllato o nella simulazione dell’app, e ci siamo incartati diverse volte nelle reti di sicurezza predisposte attorno all’arena. In compenso, tra le cuffie che sparavano la marcia imperiale, i suoni che provenivano dagli scontri, i fasci laser nell’ambiente praticamente buio, la sensazione di essere – quasi – nello spazio a combattere è stata notevole. L’unica perplessità, una volta deposto il telecomando, è che ricreare un simile ambiente è praticamente impossibile, anche per la difficoltà non indifferente di trovare altre persone che possiedono un drone di questo tipo.

CONCENTRATI DI TECNOLOGIA

I droni comunicano tra loro con l’avanzatissima tecnologia LiFi, al suo debutto in ambito commerciale

Tutto quanto appena descritto è reso possibile da un sistema decisamente complesso di comunicazione tra telecomandi e droni, che funziona nel seguente modo: il telecomando invia tramite segnale a 2.4 GHz il comando di “sparo” al drone, che proietta il raggio infrarosso o laser; la comunicazione dei colpi inviati e ricevuti tra i singoli droni avviene con tecnologia LiFi, cento volte più veloce del tradizionale WiFi e che sfrutta le onde luminose al posto di quelle radio; si tratta della prima applicazione commerciale a farne uso, in attesa che debutti negli uffici e nelle case di tutto il mondo. I telecomandi sono connessi tra di loro tramite un secondo segnale radio a 2.4 GHz, che si occupa di sincronizzare i risultati delle battaglie; se un secondo drone viene colpito, ricevendo l’impulso IR o laser su una delle superfici riflettenti montate davanti e dietro, invia un altro segnale al relativo telecomando, che a sua volta “informa” il primo del colpo ricevuto. Nel caso di partite gestite tramite app, i telecomandi comunicano a loro volta con i cellulari tramite bluetooth. Alla faccia di chi pensava che i combattimenti tra droni fossero cose semplici!

IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE

Per il debutto anche in Italia dei suoi droni di Guerre Stellari, Propel non sembra aver trascurato nessun aspetto: le voci saranno localizzate in italiano, così come italiani saranno gli addetti al servizio di Customer Care previsto dall’azienda statunitense. In caso di problemi, insomma, al telefono risponderà una persona madrelingua italiana in grado di aiutare chi dovesse avere qualche problema, ma anche dare informazioni su come divertirsi al meglio con i droni. Non è tutto, però: nella scatola saranno presenti una seconda batteria e alcuni pezzi di ricambio per le pale e i copripale, gli elementi maggiormente soggetti a danneggiamento; in aggiunta, Propel garantisce la sostituzione gratuita per un anno di questo genere di pezzi. Un impegno di non poco conto.

I droni di Propel saranno disponibili a partire dai prossimi giorni nei principali negozi di informatica, Unieuro e Mediaworld, distribuiti da Accessory Line, al prezzo consigliato di 199 €. Propel conta di distribuire centomila pezzi da qui a Natale, e in Italia sono previste circa seimila unità. Se per qualche motivo non doveste riuscire a metterci le mani sopra, entro la fine dell’anno dovrebbero comunque arrivare le edizioni “standard” degli stessi modelli, non numerati, in confezioni normali e senza la batteria di ricambio. Propel ha comunque assicurato di essere già al lavoro su nuovi modelli, che verranno presentati nel corso del prossimo anno: l’universo di Guerre Stellari, da questo punto di vista, non è certo avaro di fonti di ispirazione! E sì, lo so a cosa state pensando: ci sarà anche il Millenium Falcon? Il CEO di Propel, a domanda diretta, ha fatto capire che l’astronave di Han Solo arriverà, prima o poi, ma non si è spinto oltre.

Per maggiori informazioni, il sito ufficiale si trova all’indirizzo propelsw.com.

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