A otto anni dall’uscita della remastered per PS4, The Last of Us Part I ottiene il suo remake e sbarca anche su PlayStation 5.
Sviluppatore / Publisher: Naughty Dog / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 79,99 euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PlayStation 5 Data di Lancio: 2 settembre 2022
È totalmente vero ciò che dice Neil Druckmann, c’è qualcosa di speciale nel giocare a questo viaggio che è The Last of Us Part I. È cominciare piangendo tutte le nostre lacrime insieme a Joel, per poi magari prenderlo a parole sbraitando control lo schermo perché hey, io davvero ti capisco ma ti sembra il caso di trattare così la povera Ellie?
Per poi ancora sorridere, preoccuparsi e sorridere di nuovo, incassando a denti stretti tutti i pugni nello stomaco che questa avventura ha in serbo per noi – e ce ne sono davvero tanti – con la speranza di portarli entrambi sani e salvi ai titoli di coda. C’è qualcosa di speciale per tutti coloro che amano le belle Storie, anche se non con il più sdolcinato dei lieti fine, specie se raccontate con il trasporto di Troy Baker, Ashley Johnson e di tutto il resto del cast che ha prestato voce e talento per dare alla luce una delle opere di punta di Naughty Dog. Talmente speciale che, se ancora non avete avuto modo di giocarci, dovreste probabilmente cogliere la palla al balzo e dare una chance a questo remake confezionato per PlayStation 5.
IL DIAVOLO È NEI DETTAGLI
Il problema, di questi tempi, con l’usare la parola “remake” è che si dice tutto e niente. Remake sono Demon’s Souls (2020) o Resident Evil 2 (2019), per esempio, ma anche Final Fantasy VII (2020). Difficile trovare filosofie più distanti su come affrontare uno dei trend più in voga del momento: puntare tutto sull’effetto nostalgia o osare l’effetto sorpresa? L’approccio scelto da Naughty Dog per portare The Last of Us Part I su PlayStation 5 (e presto anche su PC) è stato quello di concedere un occhio di riguardo verso tutta una serie di dettagli che non vanno comunque intesi come secondari.
Concedere un occhio di riguardo verso tutta una serie di dettagli che non vanno comunque intesi come secondari
Ampio spazio è stato inoltre dato al Dualsense, che ha persino una sezione apposita nel menù di gioco. È possibile attivare i grilletti adattivi durante gli scontri a fuoco e la resistenza dei trigger quando si sceglie, invece, di utilizzare l’arco, con un’intensità di vibrazione selezionabile a seconda del tipo di azione compiuta. Infine, strizzando l’occhio a tutti coloro che sognano di allenarsi per le prossime maratone AGDQ o ESA, The Last of Us Part I ci regala anche una modalità Speedrun, che registra i nostri migliori tempi in gioco a seconda delle del livello di difficoltà selezionato.
PIÙ REALISTICO CHE MAI
Come già accennato, è difficile non apprezzare la resa grafica di The Last of Us Part I su PlayStation 5. Il lavoro di remake valorizza senza dubbio il lato estetico, donando ancora più realismo a paesaggi e personaggi e si viene rapiti con ancora più facilità dalle interazioni tra i vari personaggi sullo schermo, sia che si tratti di cutscene che di gioco vero e proprio. Persino il puro e semplice gameplay risente in maniera positiva della “svecchiata”, naturalmente in maniera più o meno decisa a seconda della difficoltà alla quale si sceglie di giocare.

The Last of Us Part 1 non perde il suo fascino nemmeno con l’attivazione delle opzioni di accessibilità.
Pur mantenendo l’esperienza di base uguale all’originale (quella di shooter in terza persona, con meccaniche di stealth e possibilità di potenziare il proprio equipaggiamento al progredire della storia attraverso risorse collezionabili lungo il percorso), l’intelligenza artificiale con la quale avversari ed NPC alleati vengono governati ha subito anch’essa un riammodernamento ed è quindi possibile godere di combattimenti più verosimili a meno che non si scelga di procedere a livello “molto facile”, che rende, comprensibilmente, i nemici sorprendentemente distratti ed Ellie la persona meno furtiva del pianeta (se ciò che vi interessa è esclusivamente la storia, però, questo non sarà affatto un problema).
THE LA(TE)ST OF US
È sì vero che The Last of Us Part I non è mai stato così bello – sarebbe stato strano il contrario – e che questa nuova versione per PS5 comprende anche il DLC Left Behind, ma è comunque importante menzionare che si tratta, alla base, di una versione squisitamente ottimizzata e rifinita di un titolo già giocabile sulle precedenti due console Sony.
The Last of Us Part I non è mai stato così bello
In Breve: Il remake di The Last of Us: Part I su PlayStation 5 porta l’amatissimo classico di Naughty Dog allo stesso livello di qualità tecnica del suo sequel e degli altri titoli di punta di questa nuova generazione Sony, rendendo le due esperienze molto più omogenee tra loro, con un occhio di riguardo verso il miglioramento dell’AI e tantissime opzioni per l’accessibilità. Se avete finora perso l’occasione di immergervi in questo mondo apocalittico insieme a Joel ed Ellie, questo è senz’altro il momento migliore per rimediare. A patto che siate disposti a spendere.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: The Last of Us: Part I permette di scegliere tra due diverse modalità di renderizzazione: Precisione (4K, 40 Hz con una media di 40 fps) o Prestazioni (con una più bilanciata risoluzione dinamica e 60 Hz, che permette invece di raggiungere i 60 fps).